E’ rottura tra il premier Mario Draghi e i sindacati. Il tavolo convocato ieri sera a Palazzo Chigi per discutere della manovra economica si è concluso con un nulla di fatto, con il presidente del Consiglio che, dopo un’ora e mezza di discussione, ha abbandonato la riunione.

Forte irritazione anche da parte dei sindacati, che annunciano la mobilitazione. Al centro dello scontro le risorse per gli ammortizzatori sociali, giudicate “largamente insufficienti” dalle parti sociali, la riforma delle pensioni e la previsione dell’utilizzo di contratti precari e a termine per portare a termine gli investimenti del Pnrr.

“Mancato confronto e dialogo con il sindacato e le parti sociali”. Cosi’ Luigi Sbarra, numero uno della Cisl, al termine dell’incontro con il premier Mario Draghi. Sbarra esprime “l’assoluta insoddisfazione su questioni poste in maniera precisa. Le risorse sono largamente insufficienti per finanziare una vera grande riforma degli ammortizzatori sociali”, dice. E aggiunge: “E’ sbagliato considerare le pensioni un lusso o una regalia. Nelle prossime ore decideremo unitariamente, alla luce del testo che sarà approvato in cdm, come daremo luogo a una mobilitazione“.

“Accordi non ce ne sono stati”, commenta Maurizio Landini, numero uno della Cgil. “Pretendiamo che gli investimenti necessari” alla crescita “non debbano produrre un lavoro precario”, aggiunge.

Landini (CGIL): Il governo deve investire sul mondo del lavoro o sarà mobilitazione”

“Di accordi non ce ne sono stati. Abbiamo chiesto delle risposte al governo e ad oggi non ce le ha date: ci ha ribadito che il perimetro della manovra è quello presentato, con 600 milioni di spesa per la riforma delle pensioni, ma con tale cifra non fai una riforma degna di questo nome”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini al termine dell’incontro con il governo.

“Ci hanno confermato – ha proseguito il numero uno di Corso Italia – che allo stato quelle sono le decisioni prese e giovedì dovranno discutere. Noi abbiamo reso esplicito il nostro giudizio: il governo deve investire sul mondo lavoro e non contro. Se la decisione del governo confermerà questa impostazione – ha concluso – è chiaro che nei giorni successivi dovremo valutare quali iniziative mettere in campo per portare a casa risultati per i giovani e il Paese”.

Sbarra (CISL): “Il governo non ha parlato di quota 102-104, pronti allo sciopero”

“Il governo, ieri sera, non ha parlato nè di Quota 102 nè di Quota 104. Ci ha anticipato e abbiamo apprezzato la proroga dell’Ape sociale, allargata ad altre categorie di lavori usuranti, pesanti e gravosi, ci ha anticipato che prorogherà ancora di un anno Opzione donna ma si è riservato di decidere”. Il segretario della Cisl, Luigi Sbarra, lo dice ad Agorà su Rai Tre.

Con il governo ieri “l’incontro non è andato bene, il nostro giudizio è di grande insoddisfazione” e “abbiamo riscontrato scarso impegno nel metodo, nel confronto”, dice Sbarra. “Sulle pensioni noi abbiamo presentato da cinque mesi al governo una nostra proposta e una nostra piattaforma” per “un confronto su una riforma complessiva e strutturata della previdenza e delle pensioni”, prosegue il segretario della Cisl.

“Il tema va negoziato con il sindacato, non accettiamo assolutamente fughe in avanti, provocazioni, invece serve aprire una discussione per parlare di flessibilità in uscita dal mercato del lavoro”, dice Sbarra, e “dobbiamo negoziare una pensione di garanzia per i giovani condannati al contributivo puro”. Per tutto questo, conclude, se c’e’ volonta’ politica bastano poche ore per arrivare a soluzioni condivise, ma “diversamente al sindacato non resta che sostenere le ragioni delle nostre rivendicazioni attraverso le mobilitazioni”.

http://www.sinistraineuropa.it/italia/pensioni-tensione-tra-governo-e-sindacati-che-si-preparano-alla-mobilitazione/

Di Nardi

Davide Nardi nasce a Milano nel 1975. Vive Rimini e ha cominciato a fare militanza politica nel 1994 iscrivendosi al PDS per poi uscirne nel 2006 quando questo si è trasformato in PD. Per due anni ha militato in Sinistra Democratica, per aderire infine nel 2009 al PRC. Blogger di AFV dal 2014

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