Le dichiarazioni del capo missione degli osservatori della Unione Europea, il comunicato degli esperti elettorali dell’ONU, quello del Consiglio degli Esperti Elettorali dell’America Latina (CEELA) e degli osservatori statunitensi del Centro Carter, hanno smentito ieri, in differenti momenti, la dichiarazione del segretario di stato statunitense Blinken, che lunedì, senza aver inviato alcun osservatore, aveva detto che il trionfo chavista in 20 dei 23 stati regionali “era irregolare”.

In questo senso, il viceministro venezuelano socialista dell’Economia, William Castillo, ha descritto il report della UE come uno schiaffo alle pretese del governo degli Stati Uniti di screditare i risultati delle urne, a scapito della partecipazione democratica del popolo venezuelano: “È uno schiaffo alla dichiarazione di ieri del Dipartimento di Stato USA, perché lei (Isabel Santos) ha detto che qui non ci sono stati brogli elettorali e che non è stata un’elezione illegittima”.

La responsabile della missione europea, Isabel Santos, aveva infatti dichiarato poche ore prima in un lungo comunicato ufficiale: «L’attuale amministrazione del Consiglio Nazionale Elettorale venezuelano è stata la più equilibrata che il Venezuela abbia avuto negli ultimi 20 anni, il che è fondamentale per ricostruire la fiducia nella vita politica. I cinque rettori di tale Organo hanno ottenuto miglioramenti nelle componenti tecniche delle elezioni, attraverso il dialogo interno.

La nostra visita della missione di osservazione dell’UE in Venezuela è stata un momento storico, dopo 15 anni in cui avevamo deciso di non partecipare.

Il nostro lavoro è stato possibile grazie all’invito del CNE, ed è stato anche il risultato di un processo di dialogo tra tutti gli attori politici venezuelani.

In questa giornata elettorale abbiamo dispiegato 136 osservatori, provenienti dai 22 Stati membri dell’UE più Norvegia e Svizzera in tutti gli stati del Paese più il Distretto della Capitale, in cui abbiamo visitato più di 665 seggi elettorali.
In precedenza avevamo partecipato ad eventi della campagna elettorale, visionato i programmi dei media, ascoltato esponenti della opposizione e dei vari organi di stampa.

Queste elezioni sono state un primo e decisivo banco di prova per il ritorno alle urne della maggioranza dei partiti di opposizione in Venezuela. Le elezioni si sono svolte in condizioni di rispetto degli altri».

Affidabilità del voto elettronico venezuelano

Da parte sua, Jordi Cañas, capomissione del Parlamento europeo, ha evidenziato la fiducia generata dal sistema del voto elettronico, il quale era stato sottoposto ed aveva superato più di 18 precedenti test e controlli, per garantire la segretezza del voto.

«Vorrei evidenziare come un aspetto positivo il corretto funzionamento del voto elettronico. Il rispetto da parte del CNE nei nostri confronti durante la nostra osservazione per il corretto funzionamento del processo elettorale»,
ha affermato il parlamentare europeo.

Ha anche sottolineato che la decisione di essere presenti come osservatori nel paese è derivata più dalla decisione dell’opposizione di partecipare a queste elezioni che dall’invito lanciato dal CNE.

«Siamo stati in grado di verificare i progressi nel processo elettorale venezuelano come risultato del dialogo politico. Il principale è stato la decisione dell’opposizione di partecipare nella sua totalità alle gare elettorali. Senza la partecipazione dell’opposizione a queste elezioni, non ci sarebbe stata né una missione di osservazione né una delegazione del Parlamento europeo» ha dichiarato.

«Abbiamo partecipato a 120 eventi (comizi, manifestazioni) della campagna elettorale in 22 stati e nel Distretto della Capitale. L’atmosfera era calma e pacifica, senza incidenti o situazioni di tensione.
Le attività del Partito Socialista (PSUV) erano predominanti in tutto il paese. I candidati del PSUV potevano contare su un’ampia rete di attivisti per mobilitare gli elettori all’interno delle comunità. Le attività più comuni della campagna dell’opposizione erano passeggiate, visite riunioni porta a porta e piccole riunioni di quartiere, mentre il PSUV organizzava manifestazioni su larga scala. La partecipazione popolare media ai raduni del Partito Socialista è stata più di tre volte superiore a quella degli atti della campagna elettorale dell’opposizione».

Il report definitivo della UE sarà emesso a gennaio.

Anche l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha evidenziato un ambiente pacifico e il lavoro del CNE per migliorare il processo elettorale in Venezuela attraverso i suoi osservatori.

«Prendiamo atto dell’ambiente generalmente pacifico in cui si sono svolte le elezioni regionali e comunali di domenica scorsa in Venezuela, nonché degli sforzi del Consiglio Nazionale Elettorale per migliorare il processo elettorale. Il gruppo di esperti elettorali delle Nazioni Unite conclude questo pomeriggio la sua visita in Venezuela. Il gruppo ha avuto l’opportunità di confrontarsi con un’ampia gamma di attori politici e sociali, autorità ed esperti elettorali e di seguire diverse fasi e aspetti del processo elettorale. Il Panel preparerà e presenterà un rapporto interno al Segretario Generale».

rete solidarietà rivoluzione bolivariana

https://www.un.org/sg/en/node/260799

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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