Apparizione con vita di Lichita. Giustizia per Lilian e Maria Carmen,


Francesco Cecchini


Lo scorso martedì 30 novembre è ricorso un anno dalla scomparsa di Lichita, una ragazza di 14 anni Una protesta è stata organizzata di fronte all’ ambasciata del Paraguay a Buenos Aires. In questa occasione, una manifestazione compatta e numerosa ha marciato per diversi isolati per raggiungere l’ ambasciata del Paraguay dove si è svolto un evento politico culturale di fronte all’ ambasciata. Diversi cantanti hanno evocato Lichita e un coro di ragazze della famiglia Villalba ha intonato vari canti, molto applauditi dai manifestanti. Infine, è stata bruciata una bambola che alludeva alla ingiustizia paraguaiana, che perseguita permanentemente coloro che combattono o si oppongono. Il fascista e infanticida Mario Abdo Benítez, presidente del Paraguay, ha personalmente operato in coordinamento con alti funzionari degli organi repressivi, del pubblico ministero, della magistratura, per impedire la sua ricerca. Ha detenuto ed espulso illegalmente una delegazione umanitaria di militanti che cercavano di contribuire alla ricerca di Lichita. Tutto, per evitare che si chiarisca la scomparsa forzata di Lichita e si punisca l’ assassionio delle due bambine . Figlio dell’ex segretario privato del dittatore Strossner, una delle dittature più sanguinose della America Latina, Mario Abdo Benítez ha rispolverato i vecchi metodi messi in atto, perfezionati con quanto esportato dalla Colombia e da Israele, due stati che attuano il terrorismo di Stato, come le esecuzioni extragiudiziali, le sparizioni forzate, con l’aggravamento che ora attuano nei confronti dei bambini. Non ha scrupoli a dispiegare la sua macchina della morte anche se deve scagliarsi contro i bambini. Laura. Taffetà, avvocato della famiglia Villalba, nell’ occasione ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Come abbiamo già sperimentato ai tempi della dittatura argentina, la repressione è contro la famiglia. La famiglia Villalba ha dovuto stabilirsi in Argentina per salvare le figlie. Le due bambine, Lilian e Maria Carmen, argentine che volevano andare a incontrare i genitori in Paraguay, viaggiarono nel 2019, con l’ idea di tornare in Argentina nel 2020. Nella pandemia le frontiere furono completamente chiuse, dovettero restare lì e vennero prese e assassinate dalle FTC, fuerzas de tareas conjuntas, un gruppo speciale dell’esercito che è stato creato per combattere i gruppi armati. Sopravvissero e riuscirono a fuggire Lichita, 14 anni, la sorella gemella Anita, Tania, 19 anni, e una zia. Andarono nella foresta, e a un certo punto quando andrano a cercare cibo e acqua, ma Lichita non si mosse, perché era ferita. Quando tornarono non la trovarono. Testimoni dissero di aver visto che membri del sistema di sicurezza l’ avevano presa. L’ultima volta che Lichita fu vista viva fu il 30 novembre 2020: Lichita non si è più sentita, né si seppe qualcosa di lei. Abbiamo, quindi, l’omicidio di due bambine di 11 anni e la scomparsa di una ragazza di 14. La loro zia Laura è stata imprigionata. È impressionante che nessun membro della FTC sia indagato o accusato, quando è chiaro che sono stati loro ad assassinare le due bambine. Il governo paraguaiano ha accusato Miriam Villalba, rifugiata in Argentina e Laura Villalba, che fino a due mesi fa era in un carcere militare. Siamo riusciti a trasferirle in un carcere comune grazie a tutte le pressioni e le denunce internazionali che ci sono state fatte. Stiamo parlando in un modo molto particolare di una pratica che purtroppo sta avvenendo in America Latina. Da molto tempo, Paraguay e Colombia sono Stati presumibilmente democratici che hanno pratiche terroristiche”.
Segnalo il comunicato del Collettivo Femminista Abya Yala sulla sparizione di Lichita e l’ assassinio di Lilian e Maria Carmen. Il link è il seguente.
https://contrahegemoniaweb.com.ar/2021/12/01/aparicion-con-vida-ya-de-lichita/
Abya Ayala è il nome che popoli originari danno a Latinoamerica.

Collettivo Femminista Abya Ayala

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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