Il rischio di un conflitto su media-larga scala nell’area del Donbass/est Ucraina non è mai stato così concreto sin dal 2015. Sembra di assistere ad una veloce corsa verso il baratro. Gli ucraini stanno incrementando i bombardamenti sulle aree del Donbass separatista e continuano ad ammassare truppe. Allo stesso tempo l’esercito russo rafforza la presenza militare in Crimea e nell’ovest del Paese. Da un lato il governo ucraino cerca di soffiare sul sentimento nazionalista per distrarre l’opinione pubblica dalla crisi economica e fa suonare i tamburi di guerra per cercare di ottenere favori economico/politici da USA e UE, dall’altro la Russia vuole evitare a tutti i costi che l’Ucraina diventi un Paese NATO (anche non ufficiale) con pericolose conseguenze per la sua sicurezza. Sullo sfondo le pressioni statunitensi sugli ucraini per muover guerra allo storico nemico e il presidente Bielorusso che sembra interpretare il poliziotto cattivo in un simpatico duetto con Putin. L’ Europa è lì, presa tra la necessità di servire gli interessi del gran capo d’oltreoceano, con la paura di venir coinvolta in una guerra che non vuole e di cui non sente il bisogno, in un periodo di crisi. Tira tira la corda si spezza.

news dai campi di battaglia nel mondo

Di Red

„Per ottenere un cambiamento radicale bisogna avere il coraggio d'inventare l'avvenire. Noi dobbiamo osare inventare l'avvenire.“ — Thomas Sankara

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