E’ stata approvata una delle manovre più reazionarie che la storia recente della Repubblica ricordi.

Una deforma dell’Irpef che premia i redditi più alti, non dà nulla ai poveri e lascia le briciole a lavoratori e pensionati. E questo nell’anno in cui l’espolosione dei costi di gas e luce si mangerà i redditi delle famiglie, molte delle quali sono già povere lavorando.

Si introduce quota 102 per andare in pensione, con la prospettiva di allungare ulteriormente l’età pensionabile nel 2023.

Niente soldi per aumentare gli stipendi degli insegnanti e niente investimenti per superare le classi pollaio.

Il Governo non ha finanziato le spese che le Regioni hanno sostenuto nel 2021 per far fronte alla emergenza Covid, e le Ausl sono in deficit e stanno licenziando interinali e precari in piena crisi pandemica.

Una miriade di bonus a cui accedere senza alcun limite Isee e che premiano chi ha di più, mentre si stringono le maglie al reddito di cittadinanza, unica misura contro la povertà.

Nel 2022 ripartono gli sfratti e centomila famiglie sono a rischio casa in un Paese che da decednni non ha una politica abitativa

Nulla per il lavoro, non si ostacolano le delocalizzazioni, e niente di concreto per contrastare le morti su lavoro.

Nulla di concreto per la transizione ecologica e in piena crisi climatica abbiamo un ministro che favoleggia di nucleare e nuove estrazioni e conferma gli incentivi alle fonti fossili.

Una manovra di classe, si sarebbe detto un tempo, che va nella direzione degli interessi di chi ha messo Draghi a Palazzo Chigi e ora lavora per portarlo al Quirinale e teleguidare dalla Presidenza della Repubblica il prossimo Presidente del consiglio.

Ci aspetta un 2022 di lotta, perchè se non ci mettiamo a lottare ci fanno secchi.

Stefano Lugli PRC

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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