La Russia chiude il dialogo con Usa e Nato, visto il fermo diniego dell’Occidente a prendere in considerazione le sue preoccupazioni
Se la NATO continua a premere sui suoi confini la Russia non esclude di proiettare le proprie missioni militari all’estero, lasciando intendere che la presenza russa potrebbe appoggiarsi a paesi amici quali Venezuela, Cuba e Nicaragua, paesi insomma alle porte degli USA.
All’indomani del vertice Nato-Russia la situazione sta gradualmente precipitando
Il monito dell’Osce: “Ci troviamo davanti al più grande rischio di guerra in Europa degli ultimi 30 anni”.
L’Ocse nata proprio per ridurre le tensioni tra est ed ovest avrebbe dovuto svolgere il terzo incontro di discussione con la Russia poi sospeso dal Cremlino in quanto gli incontri precedenti sono stati “infruttuosi”
Lo fa sapere per voce del Vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov, che a Ginevra aveva capeggiato la delegazione russa
Ha pesato negativamente sui difficili colloqui oltre alla chiusura della NATO anche la comparsa del disegno di legge del Senato americano sul “rafforzamento della sovranità ucraina”
Funzionari russi parlano apertamente “di piani d’azione militari” Nella giornata di ieri la Russia avrebbe già mobilita la 35ª armata del distretto militare orientale. Probabile per un trasferimento ad occidente.
L’UE prova una strategia comune rimarcando sulla sovranità delle nazioni, in riferimento alla possibilità che l’Ucraina entri nella NATO, ma fa capire che le eventuali risposte sansonatorie nei confronti della Russia saranno di tipo politico ed economico, in sostanza se la Russia invade l’Ucraina quest’ultima se la deve vedere da sola