Se il futuro prossimo si prospetta tutt’altro che roseo per l’occidente, Europa in primis, che pagherà forte le conseguenze di miopi sanzioni ed embarghi alla Russia, notizie di altro segno arrivano da un paese come il Venezuela anch’esso sotto sanzioni occidentali da lungo tempo. 

Secondo quanto afferma Bank of America, quindi una banca multinazionale a cui non si può attribuire alcuna simpatia particolare per il Venezuela bolivariano e socialista, l’economia di Caracas registrerà una crescita economica tra il 9% e il 12%. Risultato che arriva dopo aver registrato una contrazione di oltre l’80% del suo prodotto interno lordo per quasi un decennio, evidenzia l’istituto bancario. 

Per Sebastián Rondeau, economista associato dell’istituto finanziario, questa ripresa economica è il risultato di una combinazione tra l’aumento dei prezzi globali del petrolio e le misure intraprese dal presidente Maduro. 

“Stiamo finalmente assistendo a una ripresa del margine di produzione e delle esportazioni di petrolio. C’è un allentamento delle restrizioni sulle esportazioni di petrolio verso l’Europa”, ha dichiarato in un’intervista rilasciata domenica a Bloomberg

La Petroleos de Venezuela, che secondo i dati ufficiali ha esportato circa 487.000 barili di greggio al giorno nel mese di giugno, ha contribuito ad alleviare alcuni degli effetti causati dalle misure coercitive imposte al petrolio russo, responsabile della tendenza al rialzo dei prezzi.

Al fine di reintegrare la compagnia petrolifera statale venezuelana nei mercati occidentali, l’amministrazione Biden ha inviato a Caracas emissari di alto livello a marzo e giugno. In seguito alle visite, Washington ha annunciato un alleggerimento molto parziale delle sanzioni, consentendo però alle compagnie petrolifere statunitensi ed europee di tornare in Venezuela.

“Con questa ripresa petrolifera e alcuni segnali di pragmatismo, avremo una ripresa dell’attività economica nel 2022, dopo una caduta molto forte per anni; la prima piccola ripresa dopo molti anni di brusca caduta dell’attività economica”, ha detto Rondeau. 

L’economista poi aggiunge che mentre la crescita potrebbe essere superiore al 10% entro la fine del 2022, l’economia venezuelana continuerà a crescere negli anni successivi, ma a un ritmo più lento e sempre a seconda delle decisioni di alto livello prese dal governo per sfruttare questa finestra di opportunità, nonché della sua capacità di tenere a bada l’inflazione.

Bank of America si unisce ad altre istituzioni come Credit Suisse, il Fondo Monetario Internazionale e la Commissione Economica per l’America Latina e i Caraibi (ECLAC), che hanno concordato con le previsioni di crescita dell’economia venezuelana a partire dal 2022, anche se differiscono sull’entità dell’espansione economica di Caracas

Resta però innegabile la resistenza offerta dalla Rivoluzione Bolivariana in questi anni difficili dove ha dovuto subire assalti multiformi: violenze, attentati, atti golpisti, sanzioni draconiane. Qualsiasi governo avrebbe capitolato. La Rivoluzione Bolivariana, il presidente Maduro e il popolo venezuelano hanno invece eroicamente resistito e adesso preparano la riscossa. Mentre chi voleva stringergli il cappio al collo si trova strangolato da quelle sanzioni prima imposte al Venezuela e adesso alla Russia che gli si ritorcono contro. Tutto sembra far presagire che la primavera di Caracas corrisponderà a un rigido – in tutti i sensi – inverno europeo

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-bank_of_america_il_venezuela_avr_una_crescita_economica_superiore_al_9_nel_2022/5694_47073/

Di Red

„Per ottenere un cambiamento radicale bisogna avere il coraggio d'inventare l'avvenire. Noi dobbiamo osare inventare l'avvenire.“ — Thomas Sankara

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