Il direttore del Fatto Quotidiano contro Nathalie Tocci: “Una sera ha detto che Orsini non essendo mai stato in Russia e in Ucraina non può parlarne, mentre lei c’è stata e può farlo. Ma allora il Papa che parla a fare dell’aldilà se non c’è mai stato?”
Travaglio demolisce Nathalie Tocci
Alla festa del Fatto Quotidiano, conclusa già da alcuni giorni, è andata in scena la versione showman del direttore Marco Travaglio che ha affrontato uno dei casi mediatici dell’anno, quello di Alessandro Orsini, difendendone il diritto d’espressione. E per farlo ha preso di mira una delle più accaniti denigratrici del professore di sociologia del terrorismo. Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto Affari Internazionali di Roma: “Questo fenomeno è una consigliera d’amministrazione dell’Eni (è stata eletta amministratore esecutivo indipendente nel 2020 in base a una lista del MEF, nda) che passa per un’esperta indipendente di politica internazionale. Una sera ha detto che Orsini non essendo mai stato in Russia e in Ucraina non può parlarne, mentre lei c’è stata e può farlo”.
Il direttore del Fatto alludeva alla puntata del talk Piazzapulita del 24 marzo scorso in cui la Tocci attaccò Orsini dicendo disse: “E’ stato in Ucraina? Ha colleghi ucraini? Forse neanche quello. Allora, se non c’è quel tipo di conoscenza, francamente non riesco a capire perché Alessandro Orsini è qui a parlare di guerra in Ucraina. Un ricercatore che si occupa di questioni del genere in quei posti ci va, con le persone ci parla e basa le proprie opinioni sui fatti”. L’obiezione del professore: “Quindi non possiamo parlare di Napoleone né della Seconda Guerra Mondiale, perché nessuno di noi c’era”.
Travaglio riprende quel filo e continua virando sul feroce sarcasmo: “Quindi hostess e piloti d’aereo possono andare nei dibattiti televisivi perché ci sono stati, mentre Orsini che studia diritto internazionale e geopolitica non può”, e continua: “Ma allora il Papa che parla a fare dell’aldilà se non c’è mai stato anche se molti vorrebbero anticiparne il viaggio?!” e infine la conclusione: “E gli storici? Che parlano della battaglia di Waterloo? Come si permettono, manco hanno conosciuto Napoleone… per non parlare di Giulio Cesare…”.