Dopo la relazione del ministro Pichetto Fratin, ieri alla Camera è stata la volta del dicastero della Protezione civile con Musumeci a spiegare i contorni del disastro a Ischia, dopo l’alluvione di sabato scorso, alla vigilia di nuove piogge annunciate a partire da oggi. «Tra l’1 e le 5 del mattino del 26 novembre sono caduti oltre 100 millimetri di pioggia in due ore – ha spiegato il ministro – vale a dire una quantità più che sufficiente per causare il crollo che si è rivelato fatale, il bollettino prevedeva allerta arancione per rischio idrogeologico».

Sono 290 le persone che hanno trovato sistemazione presso strutture alberghiere o parenti. Le vittime sono salite a undici, resta un disperso, 5 i feriti di cui uno in condizioni gravi. «Quasi finiti i controlli sui 900 edifici interessati dagli eventi e si potrà disporre di una migliore definizione dei confini della zona rossa – ha proseguito Musumeci -. Al momento sono stati effettuati 272 controlli: 45 sono le strutture danneggiate e inagibili, 56 quelle agibili ma esposte a rischio esterno, 162 le strutture agibili. Rilevate 191 criticità gravi». Questa settimana restano chiuse le scuole di Casamicciola e Lacco Ameno, si sta valutando l’utilizzo della didattica a distanza.

Prevenzione. «Il triste tema dell’abusivismo edilizio non può essere più eluso – ha sottolineato – . Serve un sistema normativo efficiente sul piano della prevenzione dei rischi. Non si può immaginare la prevenzione se prima non c’è uno strumento di previsione cioè il Piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico. Il Piano è stato avviato nel 2016 dal ministero dell’Ambiente, presentato informalmente nel 2018, ma la commissione Vas non ha dato il proprio parere definitivo. Quando sarà varato sarà già superato. Serve un Piano aggiornato».

Non solo: «Ci vuole un quadro aggiornato dei finanziamenti disponibili e dei soggetti responsabili delle linee di intervento, oggi mancante. Serve inoltre semplificare il quadro regolatorio e procedurale; rafforzare le strutture tecniche; avere una sede centrale di coordinamento secondo il modello Italia sicura (smentendo Pichetto che il giorno prima aveva bocciato l’idea di riportare in vita la creatura renziana ndr); definire un quadro regolatorio che consenta poteri sostitutivi e sanzionatori in caso di inerzia». Musumeci, poi, ha spiegato che la presidente Meloni «ha costituito un gruppo di lavoro ministeriale, allargato a regioni, province e comuni, che dovrà elaborare una proposta di riforma normativa per semplificare le procedure di intervento per la mitigazione del rischio».

Dura la replica del 5S Sergio Costa: «La Protezione civile in 10 anni ha dichiarato 123 stati di emergenza per alluvioni e frane con circa 270 morti e un miliardo all’anno per danni. Il 94% dei comuni è soggetto a rischi. Nella legge di bilancio non è previsto il rifinanziamento della carta geologica, è grave. Il piano Proteggi Italia del 2019 ha messo 11 miliardi di euro, il Pnrr ne ha aggiunti altri 2,5 eppure il comune di Casamicciola negli anni scorsi ha ricevuto poco più di 3 milioni di euro ed è ancora nella fase di progettazione. Perché i commissari non intervengono? I fondi per il dissesto sono stati tagliati del 40% in questo bilancio, è la sagra dell’ipocrisia. La legge che manca è quella sul consumo di suolo. Ogni secondo vengono consumati 2,2 metri quadrati di suolo».

Il PD con Chiara Braga: «Preoccupano le ambiguità del governo, non esiste un ‘abusivismo leggero’. Preoccupa perché le forze politiche che sostengono il governo sono state protagoniste in passato di condoni gravissimi. ll ministro Musumeci ha dato delle informazioni del tutto imprecise: il Piano di adattamento si occupa degli impatti dei cambiamenti climatici, ed è cosa ben diversa dal piano di previsione dei rischi che viene predisposto dalle autorità di distretto e che identifica le aree a rischio idrogeologico. E sul piano di adattamento, mi è sembrato un tirare la palla in tribuna, ritardarne l’approvazione. La norma sul consumo di suolo la scorsa legislatura fu bloccata in Senato dal presidente della commissione Agricoltura della Lega».

Il Consiglio dei Ministri in serata ha varato i primi interventi per Ischia come un finanziamento di 10 milioni al Fondo regionale di protezione civile; stop alle cartelle esattoriali e ai termini per gli adempimenti fino a giugno 2023. Sospesi fino alla fine dell’anno anche i termini processuali, sospese le udienze dei procedimenti civili e penali. Posticipato alla fine del 2023 lo smantellamento dei tribunali distaccati. Musumeci ha annunciato la sospensione dei mutui su case sgomberate o su edifici adibiti ad attività economica. Contributi per l’autonoma sistemazione dei nuclei familiari.

Di Nardi

Davide Nardi nasce a Milano nel 1975. Vive Rimini e ha cominciato a fare militanza politica nel 1994 iscrivendosi al PDS per poi uscirne nel 2006 quando questo si è trasformato in PD. Per due anni ha militato in Sinistra Democratica, per aderire infine nel 2009 al PRC. Blogger di AFV dal 2014

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