Alessandro Ghebreigziabiher

Le dichiarazioni congiunte di Giappone, Italia e Regno Unito non potevano – per ora – essere più eloquenti: il nuovo aereo da combattimento si chiamerà Tempest, costerà almeno 30 miliardi di euro e dovrebbe essere operativo nel 2035. Si tratta di un progetto che “accelererà la nostra capacità militare avanzata e il nostro vantaggio tecnologico”, la “futura interoperabilità” per i jet è stata prevista con alleati tra cui gli Stati Uniti e la NATO. “Come Capi di Governo di Italia, Giappone e Regno Unito – si legge nella nota – siamo impegnati a sostenere l’ordine internazionale libero e aperto basato sulle regole, più importante che mai in un momento in cui questi principi vengono contestati e in cui crescono minacce ed aggressioni. Poiché la difesa della nostra democrazia, della nostra economia, della nostra sicurezza e della stabilità regionale riveste una sempre maggiore importanza, abbiamo bisogno di forti partenariati di difesa e di sicurezza, sostenuti e rafforzati da una capacità di deterrenza credibile”. Ogni commento alla notizia, su queste pagine, sembrerebbe francamente superfluo, ma la preziosa rubrica di Alessandro Ghebreigziabiher, Storie e Notizie, ne ha tratto una fantastica fiaba per adulti

Okay, raccontiamo anche questa come se fosse una fiaba, ma una di quelle per adulti, perché ho la netta impressione che i più piccoli la conoscano già, visto che i cosiddetti “grandi” la mettono in scena quotidianamente.
Allora, com’è d’uopo, c’erano una volta i protagonisti di questa storia, ovvero tre sovrani: Sunak, re del Regno DisunitoKishida, imperatore dell’Arcipelago del Sol Morente, e la Regina Giorgia, monarca del Paese dello Stivale.
Un bel giorno, ovvero il contrario, essendo alquanto preoccupata, la Madre Terra – cioè la mamma di tutti, quindi anche loro – si recò dai nostri e disse: “Vado subito al punto, perché il tempo stringe, anche se non ho ancora capito se ve ne siate resi conto o meno. A ogni modo, siccome non me la sto passando affatto bene e non ho idea di quanto sarò ancora qui con voi, volevo sapere cosa avevate pensato per il futuro, ecco.”
I tre si guardarono perplessi l’un l’altro, come a dire parla tuno io no, rispondi tu, eccetera, e allora la Terra si spazientì: “Non siamo a scuola, eh? Non interrogo e non sono la vostra maestra, solo vostra madre e in quanto tale mi preoccupo per il domani, cosa che dovreste fare anche voi in quanto umani. Per esempio, cosa avete in mente per il 2035?”
I nostri stavolta si guardarono come se a tal proposito avessero una risposta pronta, ma la Terra incalzò: “Non ho detto una data a caso, eh? Solo cinque anni prima, ovvero entro il 2030, secondo un autorevole studio il 92% dei paesi che ospito sperimenterà temperature “estremamente calde”, o temperature che sarebbero state osservate solo una volta al secolo in epoca preindustriale, ogni due anni. Sempre entro il 2035 le emissioni globali di anidride carbonica aumenteranno del 43% se le principali nazioni rimarranno legate alle politiche energetiche esistenti e non agiranno per frenare il riscaldamento globale, secondo la US Energy Information Administration. Quest’ultima, nella sua analisi energetica globale a lungo termine, prevede che nel 2035 il consumo di energia aumenterà del 49% tra il 2007 e il 2035. Capite cosa intendo? Nel 2035 la metà degli ecosistemi delle barriere coralline in tutto il mondo dovrà affrontare permanentemente condizioni inadatte se il cambiamento climatico continuerà senza sosta. Ma soprattutto, un’altra importante ricerca condotta da scienziati britannici e dei Paesi Bassi afferma che nel 2035 attraverseremo un punto di non ritorno, dopodiché sarà estremamente improbabile riuscire a fermare l’aumento della mia temperatura di 2 gradi Celsius, dando il via a un pericoloso miscuglio di disastri globali. Restare sotto i 2 gradi Celsius è fondamentale per il mio benessere, mi auguro lo sappiate. Una volta che mi sarò riscaldata di altri 2 gradi, gli scienziati prevedono una serie di effetti catastrofici, da inondazioni diffuse nelle zone costiere a ondate di caldo torrido e tempeste estreme.”
La Madre Terra si interruppe, perché aveva il fiatone e si era accaldata, ormai incapace di sapere se fosse colpa dell’effetto dell’agitazione o quello serra.
“Allora?” domandò di nuovo ai tre. “Cosa avete in mente per il 2035?”
“Un aereo”, rispose Sunak.
“Cosa?”
“Un aereo”, confermò la Regina Giorgia.
“Un aereo?” chiese la Madre di tutti.
“Ma un aereo da combattimento, eh? Sarà pronto proprio entro il 2035”, chiarì l’Imperatore del Sol Morente.
“Già”, sottolineò il sovrano inglese. “Un jet supersonico di sesta generazione.”
“Mica robetta”, aggiunse la regina nostrana. “Pensa che si chiama Tempest, cioè Tempesta, e costa circa 25 miliardi di sterline, quasi 30 miliardi di euro.”
“E l’avete pure chiamato Tempesta…”
La Madre Terra per poco non svenne, ma stavolta era certa che non fosse colpa del riscaldamento globale.
“Sono praticamente spacciata, a meno di un miracolo…” pensò angosciata.
O una rivoluzione…

Fonte: Storie e Notizie n. 2093

https://comune-info.net/cosa-avete-in-mente-per-il-2035/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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