Care compagne e cari compagni,

La situazione in Palestina ed Israele è sempre più grave. Si susseguono omicidi e violazioni dei Diritti umani da parte della potenza occupante, senza che la cosiddetta “Comunità internazionale” si muova. Al contrario, anche da parte dell’Unione Europea si continuano ad avere 2 pesi e 2 misure nei confronti di uno Stato, quello israeliano, “in cui vige l’Apartheid”, secondo Amnesty International.
Di fronte a questi fatti, c’è bisogno di un rinnovato impegno a fianco della popolazione palestinese e dei settori più avanzati della società israeliana. Un impegno che rompa il silenzio, le complicità e gli affari degli insediamenti illegali dei coloni israeliani.

Tra le tante iniziative internazionali, vi segnaliamo questa importante Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) per chiedere una legge che metta fine “al commercio con gli insediamenti” da parte dell’Unione Europea. Come dice lo stesso appello delle forze che lo promuovono, si tratta di “regolare le transazioni commerciali con soggetti di Paesi occupanti basati o operanti in territori occupati impedendo l’entrata nel mercato dell’UE di prodotti provenienti da tali luoghi.

Infatti, sebbene gli insediamenti illegali costituiscano un crimine di guerra, la UE permette il commercio con loro. Questo commercio favorisce i profitti derivanti dall’annessione e contribuisce all’espansione di insediamenti illegali nel mondo. Noi chiediamo una legge della UE che metta fine al commercio con gli insediamenti illegali una volta per tutte”.

Il nostro Partito, da sempre impegnato in battaglie internazionaliste, appoggia la petizione.

L’Italia ha l’obiettivo di raccogliere 55.000 firme entro la fine dell’anno. Vi chiediamo quindi di firmare e fare firmare questa Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) nel più breve tempo possibile, nonché di diffonderla.

Si firma cliccando su questo link.

Un abbraccio e buone feste

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale e Marco Consolo, Resp.le Area Esteri e Pace

www.rifondazione.it

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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