È morto Joseph Ratzinger, il papa della tradizione e della rinuncia
Benedetto XVI aveva 95 anni. È stato il 265mo Papa della Chiesa cattolica dal 19 aprile 2005 al 28 febbraio 2013, giorno in cui annunciò la rinuncia
ROMA – È venuto a mancare oggi il Papa emerito Joseph Ratzinger. Aveva 95 anni. Con il nome di Benedetto XVI è stato il 265mo Papa della Chiesa cattolica dal 19 aprile 2005 al 28 febbraio 2013. L’11 febbraio 2013 annunciò in latino la rinuncia al ministero petrino, sorprendendo il mondo intero. Ratzinger è stato il primo papa in epoca moderna ad aver lasciato il Pontificato. Nella storia della Chiesa altri sette pontefici lo hanno preceduto: si tratta di Clemente I, Ponziano, Silverio, Benedetto IX, Gregorio VI, Celestino V e Gregorio XII.
RATZINGER, VITA E PERCORSO SPIRITUALE
Joseph Ratzinger nasce in Germania a Marktl am Inn, il 16 aprile del 1927 in una famiglia dalle condizioni economiche modeste: il padre era gendarme, la madre cuoca. Cresciuto nella cittadina di Traunstein ai confini con l’Austria, subisce gli orrori della guerra, che sente sempre più confliggere con
la sua formazione cattolica. Per un breve periodo, poco prima della fine del conflitto mondiale viene
arruolato nei servizi ausiliari antiaerei. Terminata la guerra si iscrive all’Università di Monaco dove studia filosofia e teologia.
Il 29 giugno 1951 è ordinato sacerdote. Nel 1953 si laurea e nel 1957 insegna alla Scuola superiore di filosofia e di teologia di Frisinga, a cui seguiranno le docenze nelle città di Bonn, Münster e Tubinga, fino alla cattedra ottenuta presso l’università di Ratisbona nel 1969, dove diviene vicepresidente dell’ateneo. Dal 1962 al 1965 è a Roma per partecipare al Concilio Vaticano II: è in questa occasione che acquisisce visibilità a livello internazionale, assistendo come consultore teologico il cardinale Joseph Frings, arcivescovo di Colonia. Il 25 marzo 1977 viene nominato arcivescovo di Monaco e Frisinga da Papa Paolo VI ed il 28 maggio successivo riceve la consacrazione episcopale.
L’AMICIZIA CON PAPA FRANCESCO
Dopo 80 anni, è il primo sacerdote diocesano ad assumere il governo pastorale della grande arcidiocesi bavarese. Nel 1978 partecipa al Conclave che elegge Giovanni Paolo I e pochi mesi dopo a quello che nomina Giovanni Paolo II. Sarà proprio Papa Wojtyla che, il 25 novembre del 1981, lo nominerà prefetto della Congregazione per la dottrina della fede e presidente della Pontificia commissione biblica e della Commissione teologica internazionale. Da qui in poi il legame tra i due si farà sempre più forte: Ratzinger diventerà uno degli uomini di fiducia di Papa Giovanni Paolo II e gli resterà vicino durante tutta la fase della malattia, fino al giorno della sua morte. Commovente l’omelia che Ratzinger terrà durante i solenni funerali in piazza San Pietro, segno del profondo legame di amicizia e rispetto per il compagno di fede e amico appena scomparso.
Dal 1986 al 1992 è impegnato nella preparazione del nuovo Catechismo. Il 30 novembre del 2002, Giovanni Paolo II approva la sua elezione a decano del Collegio cardinalizio. Numerose le sue pubblicazioni tra cui “Introduzione al Cristianesimo”, “Dogma e predicazione”, “Rapporto sulla fede”.
L’ELEZIONE A PAPA
All’età di 78 anni, il 19 aprile 2005, dopo solo due giorni di conclave è eletto Pontefice e prende il nome di Benedetto XVI, in onore del pontefice Benedetto XV, portatore di pace in un periodo storico, quello della prima guerra mondiale, piuttosto difficile. A fianco a lui, confermato come segretario particolare Georg Gänswein (nominato nel 2003). Considerato forse l’uomo più affascinante del Vaticano, Gänswein catturerà da subito l’attenzione dei media e il suo bell’aspetto causerà il proliferare di numerosi pettegolezzi.
Il pontificato di Benedetto XVI si caratterizza per un ritorno a una liturgia maggiormente legata alla tradizione della Chiesa. Dura la sua condanna alla pedofilia nel 2010, dopo lo scandalo scoppiato in Irlanda a seguito della pubblicazione dei rapporti Ryan e Murphy. Ratzinger scriverà una lettera ai fedeli cattolici d’Irlanda destinata a restare nella storia, esprimendo vergogna per l’accaduto e condannando i preti pedofili di aver tradito la fiducia dei giovani.
I VIAGGI APOSTOLICI
Durante il suo pontificato Benedetto XVI compie numerosi viaggi apostolici in 21 paesi di tutti i continenti, ribadendo sempre la necessità del rispetto delle diverse identità religiose e del dialogo. Questo messaggio è al centro anche della Lectio Magistralis su Fede e Ragione tenuta dal Pontefice a Ratisbona, in Baviera, il 12 settembre 2006. Il discorso papale verrà però frainteso a causa di una citazione dell’imperatore bizantino Manuele II Paleologo, relativo a uno scritto sulla terra santa, causando violente reazioni da parte del mondo islamico.
Nel 2008 un’altra polemica investirà il Pontefice, quando durante la veglia di Pasqua il giornalista Magdi Allam si farà battezzare da Benedetto XVI, abiurando all’islam per abbracciare il cristianesimo.
LA RINUNCIA
Il 28 febbraio 2013 l’annuncio della sua rinuncia al ministero petrino per motivi di salute e il trasferimento a Castel Gandolfo dove resterà per alcuni mesi in attesa della fine dei lavori di ristrutturazione in corso nel monastero Mater Ecclesiae, nella Città del Vaticano. Il 23 marzo il neo eletto papa Francesco si reca presso il Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo: i due papi abbracciano e pregano insieme. È la prima volta che due pontefici si incontrano.
Dopo la rinuncia al pontificato, il Papa emerito ha preso parte nel corso degli anni a numerose celebrazioni e liturgie solenni come la canonizzazione dei suoi predecessori Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II nel 2014 e l’apertura della Porta Santa in occasione del Giubileo Straordinario della misericordia, l’8 dicembre 2015