I Paesi occidentali schierati a difesa dell’Ucraina attendono la prima mossa del governo Meloni – e dunque il sesto pacchetto di armi dirette a Kiev – che dovrebbe arrivare nelle prossime settimane. Gli Stati Uniti premono affinché l’Italia fornisca all’Ucraina il sistema antimissile Samp-T (Sol-Air Moyenne Portée Terrestre), lo scudo antiaereo prodotto in consorzio tra Roma e Parigi, anch’essa destinataria delle pressioni di Washington. Lo riportano fonti diplomatiche statunitensi, che citano una telefonata avvenuta lo scorso 7 gennaio tra il consigliere per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan e Francesco Talò, consigliere diplomatico di Giorgia Meloni, in cui si è discusso della mini-tregua lanciata da Putin in occasione del Natale ortodosso e delle forniture militari dei prossimi mesi.

Era l’11 ottobre scorso quando il presidente ucraino Zelensky faceva il suo primo appello per ricevere il sistema antimissile. Da allora sono trascorsi tre mesi e in Italia si sono susseguiti due governi, apparentemente in continuità sull’indirizzo di politica estera. Giorgia Meloni vorrebbe infatti soddisfare la richiesta del presidente ucraino prima dell’incontro previsto per il prossimo 24 febbraio. Persistono, tuttavia, due problemi, uno di natura economico-militare e l’altro politico. L’Italia possiede infatti soltanto 6 sistemi antimissile Samp-T (la Francia ne ha 10), «fondamentali per la difesa del territorio nazionale», come sottolineato dall’esperto di Aresdifesa Aurelio Giansiracusa. Inoltre, il costo di un singolo scudo antiaereo è pari a 800 milioni di euro. Nonostante ciò, su spinta statunitense, l’Italia starebbe valutando di cederne uno a Kiev, al pari dei francesi. Dal punto di vista politico, invece, sembra che Lega e Forza Italia facciano resistenza all’idea di un nuovo invio di armi all’Ucraina. Al dire il vero tutto il centro destra, nei singoli programmi elettorali, era apparso abbastanza vago sulla questione, accennando a un generico sostegno al Paese. Nelle scorse ore, il ministro degli Esteri Antonio Tajani (FI) ha sottolineato che per qualsiasi invio futuro di armi da Roma a Kiev sarà prima necessario passare dalle Camere.

[di Salvatore Toscano]

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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