No  Zelensky a San Remo

Su gentile concessione di Paolo Ferrero

La partecipazione di Zelensky a Sanremo è una vergogna. Zelensky infatti non è una vittima ma è parte del problema. Dico questo sulla base di tre elementi:
1. La guerra in Ucraina ha sul piano geopolitico due cause principali: l’allargamento della Nato ad est dopo il crollo del muro di Berlino e il mancato rispetto da parte del governo ucraino degli accordi di Minsk siglati nel 2014 a tutela della popolazione ucraina di lingua russa residente nel Donbass. In entrambi i casi Zelensky è attivo protagonista del disastro: da un lato ha chiesto addirittura che l’Ucraina potesse entrare a far parte della Nato e dall’altra si è rifiutato categoricamente di applicare gli accordi di Minsk e – violando tutte le promesse elettorali che aveva fatto in campagna elettorale – ha intensificato la guerra dell’esercito e dei battaglioni nazisti contro le popolazioni ucraine del Donbass. La guerra di Zelensky contro una parte del suo popolo ha causato 14.000 morti. Zelensky è quindi uno dei principali responsabili di questa guerra: non a caso Putin ha motivato la sua criminale azione di guerra proprio sulla base della messa in discussione della sicurezza della Russia da parte della Nato e sulla criminale aggressione delle popolazioni russe che risiedono in Ucraina.           De Magistris a La7: “Zelensky a Sanremo non si può proprio guardare. Basta con la propaganda di guerra”. Bagarre in studio
2. In secondo luogo Zelensky ha costruito in Ucraina una dittatura che non ha più alcuna parvenza di democrazia: ha messo fuori legge oltre una decina di partiti, ha messo la mordacchia al sistema di informazione e procede con purghe continue contro chi all’interno del governo o tra i dirigenti dello stato esprime opinioni diverse dalle sue. La presunta lotta contro la corruzione viene utilizzata come una clava per far fuori i collaboratori diventati scomodi. La cosa ridicola è che l’Ucraina è uno dei paesi più corrotti al mondo e addirittura gli Usa iniziano a chiedersi che fine fanno gli aiuti occidentali che solo in minima parte arrivano al popolo ucraino.
3. Proprio il popolo ucraino è la grande vittima di questa sciagurata azione politica. La legge marziale posta in vigore dal governo non solo determina la ferma obbligatoria di tutti i giovani in età di leva, con particolare attenzione ai giovani delle minoranze interne (ungheresi, russi, etc.), trasformando il popolo ucraino in carne da cannone, ma ha avuto riverberi in tutti i settori della società. Ad esempio Zelensky ha voluto leggi sul lavoro che praticamente rendono illegale ogni azione sindacale. Questo favore alle aziende che operano in Ucraina si accompagna alla svendita delle stesse alle multinazionali occidentali. Dopo aver privatizzato la terra Zelensky ha infatti firmato con BlackRock, la più grande finanziaria del mondo, l’incarico di ricostruire il paese utilizzando come risorse i proventi della privatizzazione dell’apparato industriale. In pratica Zelensky sta usando la guerra per fare un enorme favore alle multinazionali occidentali – e in particolar modo statunitensi – che stanno comprando a prezzi di svendita la terra – l’Ucraina ha il 7% della terra coltivabile del mondo – e le industrie in un paese in cui i diritti dei lavoratori sono scomparsi3. Da ultimo Zelensky ha fatto votare al parlamento una legge che vieta di aprire le trattative con la Russia prima che la Russia si sia ritirata (cioè abbia perso la guerra). Si tratta di una decisione folle che impedisce ogni trattativa e ricerca di un compromesso prendendo in esame una soluzione sola: la sconfitta della Russia. Solo che la sconfitta di una potenza nucleare è difficilmente prevedibile, perché questa utilizzerebbe le sue armi atomiche. In altre parole Zelensky ha deciso di proseguire la guerra sul suolo ucraino fino a quando non scoppierà la terza guerra mondiale.
Questo è il punto: il popolo ucraino, tutto il popolo ucraino, sia che parli ucraino sia che parli russo è la vittima di questa guerra e tutto il popolo del mondo rischia di diventarne vittima. Io ritengo che Zelensky non solo faccia parte dei criminali che la guerra l’hanno voluta, ma abbia la posizione più oltranzista di tutti e faccia tutto il possibile per far sì che la guerra si allarghi e diventi una guerra mondiale. L’Italia dovrebbe smettere di sostenerlo prima che sia troppo tardi, altro che farlo parlare a Sanremo!


Paolo Ferrero

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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