i pipponi del Marrucci

carissimi ottoliner, buonasera e ben ritrovati

nei commenti spesso ci accusate di essere un po’ troppo deprimenti, e di non vedere mai il bicchiere mezzo pieno

e allora oggi abbiamo deciso di stupirvi

oggi vi raccontiamo una storia edificante

la storia di robin hood. anzi, di tanti robin hood. anche se al posto di una calzamaglia e di un arco, hanno una tuta da lavoro, una pinza e un cacciavite

ma andiamo per gradi

Huguette Tiegna è una ingegnera elettrica originaria del burkina faso e naturalizzata francese

ma la sua qualifica non le è servita a molto quando giovedi 19 gennaio, mentre mezza Francia veniva invasa da una gigantesca ondata umana scesa per le strade a protestare contro la riforma delle pensioni, in tutta la sua via nel centro di Figeac, un piccolo paesino dell’Occitania, tutto d’un tratto è andata via la corrente elettrica

nessuna manutenzione prevista. nessun guasto segnalato

sarebbe tornata soltanto 3 ore dopo

sembra una cosa del tutto insignificante. ma non lo è

è un lieve odorino che si alza nell’aria, e che riempie il cuore di ogni vero ottoliner: l’odore rigenerante del sabotaggio

senti come suona bene: sabotaggio

brrr. che friccicorio

Huguette Tiegna infatti non è solo un’ingegnera. E’ anche una parlamentare. Squadra di appartenenza: Renaissance. Il nuovo Brand partorito dagli esperti di marketing politico che circondano Emmanuel Macron, il carletto librocuore calenda d’oltralpe che ce l’ha fatta. o forse, ce l’aveva

Da qualche settimana infatti tutta la rosa del team Renaissance è sotto attacco

motivo del contendere: la riforma delle pensioni

se venisse attuata, lascerebbe ai francesi un sistema previdenziale comunque enormemente più generoso ed equo di quello italiano

ma i francesi non si accontentano di mance sostanziose

i francesi sono abituati a difendere i loro diritti. con ogni mezzo necessario

incluso il sabotaggio

e così, mentre lavoravano h24 per preparare una nuova stagione di mobilitazioni, i sindacalisti della CGT hanno lanciato pure una minaccia

“vedremo quelli che sostengono la riforma. ci prenderemo cura di loro. li andremo a trovare nei loro uffici. ci parleremo. e se poi per caso continueranno a non capire le esigenze del mondo del lavoro, li prenderemo di mira con interruzioni di elettricità mirate”, aveva affermato il segretario generale del ramo energia della CGT Sébastien Menesplier

ed evidentemente la Tiegna non è stata la sola a non capire le esigenze del mondo del lavoro

secondo l’azienda elettrica Enedis, sempre il giorno dello sciopero un’altra interruzione di corrente è state registrata nella zona industriale di Massy, nel dipartimento dell’Essonne. Nella Loira Atlantiva hanno tolto la luce agli autovelox. E a Chaumont, nell’Alta Marna, quasi per tutta la mattina sono rimasti senza luce prefettura, consiglio dipartimentale, consiglio regionale e municipio

La CGT ha dichiarato che se non si ferma la riforma, episodi del genere saranno sempre più frequenti

in Italia il parlamento all’unanimità grida all’eversione e all’attentato allo stato per molto meno

in Francia il coordinatore de La France Insoumise Manuel Bompard alle telecamere del canale all news di canal+ ha esclamato: “non contate su di me per cominciare a denigrare o ad attaccare i sindacati. abbiamo sempre sostenuto tutte le forme di azione. basta non ci sia violenza. e questa non è violenza”

non è stato l’unico. Anche dal moderatissimo gruppo parlamentare dei verdi non è arrivata nessuna accusa: “se è nonviolenta, ogni forma di mobilitazione è buona”, avrebbe dichiarato la rappresentante della commissione affari sociali Sandrine Rousseau

ancora più esplicito il comunista Sebastien Jumel: “confesso che sapere che qualcuno con qualche bella pelliccia è stato privato di qualche ora di elettricità durante il giorno non mi ha impedito di dormire sereno”, ha trollato durante un dibattito in aula

insieme, rappresentano poco meno di un quarto dell’intero parlamento

qui da noi ormai manco più il grosso degli extraparlamentari ha il coraggio di esporsi così

ma non c’è determinazione senza ammore

ed ecco così che i nostri determinatissimi e cazzutissimi sindacalisti si trasformano come per incanto in tanti bei Robin Hood: i Robin Hood dell’Energia

La prima iniziativa era stata presa proprio a ridosso dello sciopero in quel di Marsiglia, dove un nutrito gruppo di operai e di tecnici dell’azienda elettrica iscritti alla CGT hanno trovato il modo di ridurre la bolletta a un bel po’ di gente

“concretamente, si tratta di effettuare una manipolazione dei contatori, in modo che si abbiano bollette ribassate dal 50 fino addirittura a poco meno del 100%”, ha spiegato il segretario generale locale del ramo energetico del sindacato Renaud Henry

“è un’azione illegale, ma morale”, avrebbe commentato

ad usufruirne, i piccoli fornai, messi in ginocchio dall’aumento dei prezzi dell’energia

“l’idea era quella di creare un legame tra i lavoratori salariati e queste altre categorie che insieme a noi stanno lottando contro questa riforma iniqua delle pensione”, ha sottolineato Henry

era soltanto un assaggino
a partire dal 26 gennaio le azioni di sabotaggio delle aziende elettriche a favore degli utenti in maggiore difficoltà si è sparsa a macchia d’olio per tutto l’esagono: da Lille a Nantes, da Lione a Nizza. Non c’è stato sostanzialmente grande area urbana della Francia a essere rimasta fuori dal perimetro di questa novella foresta di Sherwood

“le azioni hanno riguardato ospedali, cliniche, strutture sportive, sedi di associazioni, biblioteche, scuole, asili”, ha spiegato Menesplier

e quando poi ci hanno preso gusto, hanno cominciato a riallacciare le utenze degli utenti morosi

“il nostro obiettivo è tessere un’alleanza con tutta la popolazione colpita da questa crisi, con gli strumenti che abbiamo a nostra disposizione come classe operaia”, ha chiarito Menesplier

uguale uguale a un bombardieri o a un Landini, diciamo

incuriosito da questa eccentrica forma di protesta, sono andato a spulciare un po’ di siti di storia del movimento sindacale francese, e ho scoperto che questo fenomeno dei Robin Hood dell’Energia non è una trovata dell’ultimora

anzi

sophie béroud è una politologa francese, specializzata in sociologia politica del sindacalismo

e già nel 2005 pubblicava questo libro: le Robin des bois de l’energie

i robin hood de l’energia, appunto

siamo nel 2004. lo stato francese decide di privatizzare EDF, l’Enel d’oltralpe

una privatizzazione, appunto, alla francese: lo stato infatti continua a detenere l’85% delle azioni

eppure, tanto basta per far incazzare come bisce i lavoratori più sindacalizzati che cominciano a elaborare una nuova forma di battaglia: il riallaccio delle utenze morose

una forma di sabotaggio dall’interno, e che non è fatto solo di robin hood, ma anche di marianne. sono gli operatori del call center, in netta prevalenza di sesso femminile, che forniscono ai tecnici le informazioni sulle utenze staccate

secondo una stima della Béroud, nel giro di un paio di anni le utenze riallacciate saranno qualcosa come oltre 70 mila

da noi 5 anni prima la privatizzazione di ENEL aveva lasciato in mano allo stato appena il 24% delle azioni. e non si era sostanzialmente mossa foglia

eppure, a ben vedere, questa faccenda dei Robin Hood, in qualche modo, l’avevamo iniziata proprio noi

era il 1974

l’inflazione galoppava a una velocità impressionante: + 24%

e nonostante allora fosse ancora in vigore uno strano istituto noto col nome di Scala Mobile, che prevedeva addirittura che se aumentava il costo della vita dovevano aumentare proporzionalmente anche i salari (pensate che strambieria), partì una campagna di dimensioni gigantesche di autoriduzione

il primo episodio eclatante avvenne per mano degli operai dello stabilimento FIAT di Rivalta di Torino, che invece di rinnovare l’abbonamento degli autobus al nuovo prezzo, spedirono all’azienda l’equivalente del vecchio abbonamento, e continuarono a usufruire del servizio sforniti di biglietto

davanti agli uffici postali, gruppi di militanti aiutavano la cittadinanza a calcolare gli importi delle varie utenze sulla base dei vecchi tariffari, e la gente si atteneva a quelli. le aziende rispondevano spesso minacciando il distacco dell’elettricità o del telefono. ma spesso le ritorsioni venivano bloccate dalle stesse procure

“l’autoriduzione è la lotta che paga e vince” affermava in un voltantino di allora la Federazione Lavoratori Metalmeccanici di Torino. “respingete i ricatti dell’ENEL pagando solo il 50% della nuova bolletta. Dobbiamo estendere la lotta al fine di raggiungere una sostanziale riduzione delle attuali tariffe e la modifica del regime tariffario”

insomma, dalla francia all’italia, sarebbe proprio il caso di dire party like it’s 1974!

ma per imparare dai francesi, e ri-imparare anche da noi stessi, come si alza la testa, abbiamo bisogno prima di un media che rompa la gabbia del pensiero unico del neofeudalesimo e della nuova schiavitù, e dia voce ai bisogni concreti del 99%. aiutaci a costruirlo. aderisci alla campagna di sottoscrizione di ottolinatv su GoFundMe ( https://gofund.me/c17aa5e6 ) e su PayPal ( https://www.paypal.com/donate/?hosted_button_id=P8NZ93RTKC4VQ&fbclid=IwAR3uqPnM2cWqyqPNkM5hQX6z6quK3AFvTpiv05w4jWPO7s2VO07UVlJIvNc )

e chi non aderisce è emmanuel macron

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