Marquez

Quelli che ormai possiamo definire come “Pentagono leaks”, continuano a sbucare sui giornali di tutto il mondo. Vengono a galla particolari da brividi che coinvolgono i governi Occidentali in maniera diretta.

Pentagono leaks: i segreti Usa svelati

Continuano a venir fuori altri “leaks” e il caos segnalato in queste ore al Pentagono, dopo la fuga di notizie top secret finite sui giornali di tutto il mondo, alimenta comunque i dubbi se siano informazioni vere, false, alterate o mescolate abilmente per confondere.

Ma mentre l’FBI cerca di scoprire l’origine del ‘buco’, vengono a galla particolari inquietanti che confermano come diversi leader occidentali si confermino mentitori seriali nel negare qualsiasi coinvolgimento in zone di guerra.

Un documento datato 23 marzo parla di un gruppo di forze speciali occidentali, operante all’interno dell’Ucraina. I file pubblicati descrivono la presenza di 50 soldati britannici, 17 lettoni, 15 francesi, 14 americani e uno dei Paesi Bassi, senza però specificare quali siano le operazioni in cui sono coinvolte. Riprodotte anche le mappe, che segnano i percorsi della prevista controffensiva di primavera, che dovrebbe essere condotta dalle forze di Kiev.

Il Washington Post ha però pubblicato un file in cui si avanzano seri dubbi sulle possibilità di successo dell’esercito di Zelensky: non ci sarebbero uomini sufficienti per sostenere l’attacco.

Il piano di Kiev sarebbe quello di isolare la Crimea dal resto dei territori occupati e conquistarla, e poi prendere tutto il resto fino a tornare ai confini del 1991. La manovra ucraina, dice il quotidiano di Washington, sarebbe costosissima in termini di perdite sia per le “manchevolezze” di addestramento e munizioni ucraine che per le linee di difesa predisposte dalla Russia, e porterebbe solo “modesti guadagni territoriali”.

Gli USA avrebbero tenuto una serie di riunioni ad altissimo livello coi vertici ucraini per capire in che modo vorrebbero muoversi, esprimendo i loro dubbi ai quali i vertici ucraini hanno riposto con la solita risposta: la colpa è dei rifornimenti occidentali che sono arrivati tardi. L’offensiva si farà comunque:

Il Segretario per la Sicurezza Nazionale Oleksiy Danilov, ha twittato ieri che la controffensiva viene fatta ogni giorno, che non si aspettano “date magiche” per il suo inizio e che tutta questa smania di informazioni non va a vantaggio delle FFAA ucraine.

Il leak cinese

Oltre l’Ucraina, il Post cita un documento che scompagina la catena spionistica americana in Cina. Sono state pubblicate, infatti, le immagini di un missile ipersonico sperimentale, il DF-27, che ha volato per oltre 2000 km. A parere degli esperti, l’arma può essere utilizzata per colpire i siti di lancio dei missili balistici Usa. Nello stesso file, compariva anche una nuova nave da guerra cinese e veniva mostrato il lancio di un razzo per la messa in orbita di un satellite da ricognizione.

Di Red

„Per ottenere un cambiamento radicale bisogna avere il coraggio d'inventare l'avvenire. Noi dobbiamo osare inventare l'avvenire.“ — Thomas Sankara

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