L’etiope Ably Ahmed e l’africana Giorgia Meloni
Quando ad Adis Abeba hanno hanno chiesto all’africana Meloni del passato coloniale italiana e delle stragi fasciste in Etiopia si è innervosita ed ha risposto al cronista italiano: ” E’ un tema che francamente non è emerso. Forse qui non c’è Repubblica”. Nonostante vi sia un Mausuleo a ricordare le pagine di orrore  firmate Benito Mussolini e Rodolfo Graziani.   Come ha affermato Pierluigi Bersani il partito dell’africana Meloni, Fratelli d’Italia, è un restyling dell’MSI di Giorgio Almirante. Un rifacimento del look, ma nella sostanza lo stesso nocciolo politico,  L’ispirazione e la politica di FdI resta di un rinnovato e modernizzato fascismo, che evita la storia di un passato nero. Africana Giorgia Meloni è in Etiopia principalmente per promuovere il suo Piano Mattei in vista del Summit intergovernativo Italia Africa che si terrà il prossimo autunno e sarà l’occasione di presentare il piano Mattei, a una sua  definizione complessiva del piano in cui siano coinvolte queste nazioni. Belle parole, ma in sostanza strumentalizza il partigiano e antifascista Enrico Mattei che durante la sua esistenza fu un fervente sostenitore dell’Indipendenza algerina e promosse le risorse petrolifere del Sahara algerino.
La visita di africana Meloni è avvenuta in un momento critico per l’ Eiopia. Passato il conflitto nella regione del Tigray la ricerca di una nuova stabilità è stata interrotta lo scorso 6 aprile dalle violenze scoppiate nello Stato di Amhara a seguito della decisione del governo federale di integrare le forze di difesa locali nella polizia e nell’esercito nazionale, l’ordine si applica a tutte le 11 regioni dell’Etiopia, che hanno i propri eserciti regionali, ma è stato accolto particolarmente male in Amhara.
In tutto questo, un fattore resta per il momento sotto traccia: la difesa. Prima della pandemia, Addis Abeba aveva siglato con Roma (e Parigi) un accordo di cooperazione militare, sospeso nel febbraio 2022 per le già citate tensioni etniche interne, e riattivato dal governo Meloni. Africana Meloni, dunque, è pronta a inviare di nuovo armi in Etiopia, con la motivazione dell’accordo di pace siglato a novembre. Il problema, però, è che gli stessi 007 italiani avvisano che le tensioni etniche, che avrebbero provocato più di mezzo milioni di morti, non sono sopite.
Comunque l’ invio di armi in Etiopia è, in sostanza, prioritario, anche per africana Meloni.



Africana Meloni e l’esercito etiope

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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