Il voto del parlamento de L’Avana ha confermato Miguel Díaz-Canel alla massima carica della Repubblica di Cuba per un altro mandato quinquennale, mentre Esteban Lazo Hernández è stato rieletto alla presidenza dell’emiciclo.

Il 19 aprile 2023, la decima legislatura dell’Asamblea Nacional del Poder Popular de Cuba (Assemblea Nazionale del Potere Popolare di Cuba), il parlamento unicamerale de L’Avana, si è riunita per la sua prima seduta al fine di eleggere il presidente della Repubblica e il presidente della camera stessa. Al termine delle votazioni, Alina Balseiro Gutiérrez, presidente della Commissione Elettorale Nazionale, ha annunciato la rielezione del deputato e primo segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, a presidente della Repubblica di Cuba per un secondo mandato consecutivo. Secondo il conteggio ufficiale, hanno votato i 462 deputati presenti, di cui 460 hanno emesso schede valide e due bianche. A favore di Díaz-Canel sono stati conteggiati 459 voti, pari al 97,66%. Allo stesso modo, il deputato e membro dell’Ufficio Politico del Partito, Salvador Valdés Mesa, è stato rieletto per occupare la carica di vicepresidente della Repubblica di Cuba, con 439 voti a favore, pari al 93,4%.

Alina Balseiro Gutiérrez ha poi ratificato l’elezione di Esteban Lazo Hernández nel ruolo di presidente dell’Asamblea Nacional del Poder Popular de Cuba, organo che presiede ininterrottamente dal 2013, e del Consiglio di Stato. Nell’annunciare i risultati delle elezioni per la direzione del Parlamento nella sua X Legislatura, Balseiro Gutiérrez ha sottolineato che Ana María Mari Machado è stata eletta nel ruolo di vicepresidente del parlamento, mentre Homero Acosta Álvarez occuperà l’incarico di segretario. Oltre a Lazo Hernández, Machado e Acosta Álvarez, sono stati confermati altri otto membri del Consiglio di Stato, mentre i restanti dieci sono al loro primo mandato.

Rivolgendosi all’assemblea legislativa, il presidente Díaz-Canel ha esordito congratulandosi con tutti gli eletti e ricordando la ricorrenza di quello che a Cuba viene chiamato il “Giorno della Vittoria”, con riferimento agli eventi del 19 aprile 1961, quando il popolo cubano respinse l’invasione della Baia dei Porci (Playa Girón), infliggendo la prima grande sconfitta all’imperialismo nelle Americhe. “Questa vittoria è così etica”, ha detto il capo di Stato, “che 62 anni dopo i vinti non hanno saputo perdonarci, ed è grazie a quella vittoria che oggi abbiamo insediato, per la decima volta, l’assemblea del popolo”.

Il presidente ha affermato che quelli che hanno appena prestato giuramento come deputati sono lì per difendere gli interessi della maggioranza e non per chiedere di più o ricevere vantaggi per essere deputati, come accade in tanti Paesi che vantano un sistema democratico e multipartitico. “Cuba difende il Partito unico, garanzia di unità da quando José Martí fondò il Partito Rivoluzionario Cubano, perché è alla radice della nostra storia e perché non c’è confronto tra le forze di una piccola nazione che 200 anni fa fu dichiarata appendice e il potente vicino che l’aveva annessa“, ha aggiunto.

Díaz-Canel ha ricordato che ancora oggi, “il potente vicino” – ovvero gli Stati Uniti – continua a tentare in tutti i modi di destabilizzare l’isola e di sovvertirne l’ordine interno: “Non un solo giorno in questi anni abbiamo smesso di sentire i colpi di quella guerra non dichiarata contro l’economia e la società, contro la vita quotidiana e i sogni di progresso di un’intera nazione”, ha detto il presidente cubano. “Così come ricordiamo Girón”, ha aggiunto, “ricorderemo sempre la crudeltà del blocco rafforzato in condizioni di pandemia e l’infame inclusione di Cuba in una lista di presunti sponsor del terrorismo per assediare tutti i canali finanziari”.

Il segretario del Partito Comunista ha poi sottolineato che “la nuova legislatura dovrebbe essere caratterizzata da un contatto permanente con i quartieri, le comunità, con coloro che ci hanno eletto, consapevoli che non possiamo fare miracoli, ma possiamo trasformare la realtà di Cuba se riusciamo a creare la sinergia essenziale tra gli sforzi individuali e collettivi, tra quartieri, comuni e province”. Nell’immediato futuro, ha sottolineato, la missione principale deve concentrarsi sulla produzione alimentare, l’utilizzo delle capacità produttive, l’aumento delle entrate in valuta estera, le trasformazioni richieste dall’impresa di stato socialista, l’efficienza del processo di investimento, la complementarità degli attori e la loro partecipazione al miglioramento. Tutto questo, ha detto, per aumentare l’offerta di beni e servizi e controllare l’inflazione, che costituisce la principale priorità di lavoro all’interno della battaglia economica.

Díaz-Canel ha ancora sottolineato che, con l’intensificarsi del blocco, la crisi mondiale e le nostre mancanze, la situazione economica e sociale del Paese è diventata più complessa, “ma se rivediamo le dinamiche degli ultimi cinque anni, verificheremo che nelle circostanze peggiori e sottoposti alle pressioni più criminali, siamo diventati uno dei pochi Paesi che si è salvato dalla pandemia, con i propri sforzi“.

Dal canto suo, Esteban Lazo Hernández, rieletto presidente dell’Asamblea Nacional del Poder Popular de Cuba e del Consiglio di Stato, ha espresso la sua gratitudine, a nome degli eletti, per la fiducia riposta nel voto e ha ratificato l’impegno per il popolo e la Rivoluzione. Lazo Hernández ha poi precisato che la legislatura che inizia si troverà ad affrontare sfide davanti alle quali sarà necessario raggiungere nuovi obiettivi.

Il massimo legislatore ha poi affermato che il primo compito è rilanciare l’economia del Paese e il benessere del popolo, obiettivo sul quale dovrebbero concentrarsi tutti gli sforzi. Ha inoltre sottolineato che deve essere esercitato un rigoroso controllo della strategia economica e sociale, e che l’inflazione dovrebbe essere tenuta sotto controllo. “Di fronte a questa realtà”, ha sottolineato, “l’applicazione di misure antinflazionistiche, l’aumento della produzione, l’approfondimento del lavoro di tutti gli attori economici e il rafforzamento dell’impresa statale socialista come principale entità dell’economia non possono essere rinviati”.

Allo stesso modo”, ha continuato, “si dovrebbe continuare a rafforzare il legame dei deputati con il popolo, si dovrebbe perfezionare il rapporto del parlamento con le assemblee provinciali, rafforzare il ruolo dei delegati, aumentare la partecipazione e il controllo popolare nelle tematiche di massima importanza per la nostra gente”. “Se ognuno di noi, dal suo lavoro di deputato, delegato, operaio, agricoltore, intellettuale, scienziato, di rivoluzionario, adempie al proprio dovere, potremo dimostrare che una realtà migliore è possibile“, ha concluso.

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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