Le forze statunitensi continuano a sottrarre petrolio e altre ricchezze naturali alla Siria attraverso l’illegale presenza militare sul territorio. Il Governo chiede un risarcimento a Washington.

Damasco chiede un risarcimento agli Stati Uniti per le esportazioni illegali di petrolio siriano

La presenza americana nelle zone del nord-est siriano attraverso l’operazione “Inherent Resolve” (OIR) viene propagandata con la volontà di non permettere al Governo siriano di Baššar al-Assad di riacquistare il controllo dei pozzi petroliferi situati sulla sponda orientale dell’Eufrate, lasciandoli nelle mani delle milizie affiliate alle Syrian Democratic Forces (SDF), unione di vari gruppi alleati alle forze della Coalizione a guida USA, soprattutto legate all’etnia curdo-siriana. Ma in realtà il greggio finisce regolarmente negli Stati Uniti.

Secondo quanto documentato dall’agenzia stampa siriana, il 4 gennaio le forze statunitensi hanno utilizzato 36 autocisterne per sottrarre petrolio dai giacimenti del nord-est della Siria e trasportarlo alle basi militari statunitensi nel nord dell’Iraq.

Contemporaneamente, veicoli blindati statunitensi hanno scortato un altro convoglio di 24 camion e autocisterne per trasportare fuori dal Paese il grano e altre risorse petrolifere sottratte dall’esercito americano in Siria.

Il governo siriano chiede la fine del saccheggio

La Siria invita la comunità internazionale a porre fine al sistematico saccheggio delle sue ricchezze naturali da parte degli Stati Uniti e dei gruppi paramilitari ad essa affiliati, ha affermato Walid al-Mouallem, ministero degli Esteri del Paese.

 “La Siria condanna le azioni delle forze di occupazione americana e chiede un risarcimento per i danni economici causati dall’esportazione illegale di petrolio dai giacimenti nel nord-est del Paese”, ha detto al-Mouallem, citato dall’agenzia di stampa SANA.

“Il saccheggio delle risorse naturali appartenenti al popolo siriano è contrario al diritto internazionale umanitario e porta all’impoverimento e alla sofferenza dei cittadini “, si legge nella nota.

Secondo il Ministero degli Affari Esteri, le perdite della Siria nel settore del petrolio e del gas ammontavano a 107,1 miliardi di dollari alla fine del 2022.

Dal 2015, gli Stati Uniti hanno stabilito nove basi militari nel nord-est del Paese, controllate da unità curde delle Forze democratiche siriane. Quattro di loro sono vicino ai giacimenti petroliferi di Deir ez-Zor, e altri cinque nella vicina provincia di Hasakeh.

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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