Francesco Cecchini

Fascisti al Bus de la lum.

Nella propaganda fascista, e non solo, le foibe sono cavità carsiche riempite da migliaia di cadaveri italiani gettati vivi o morti dai comunisti, per lo più slavi. Nel lavoro documentato e rigoroso: Operazione foibe a Trieste, Edizioni Kappa Vu, Udine, di Claudia Cernigoj questa propaganda viene smontata.
Il link con una versione PDF del lavoro è il seguente:
https://collettivopolitico.noblogs.org/files/2012/01/operazione-foibe-a-trieste-di-c-cernigoi.pdf
Va evidenziato che l’origine, intellettuale e pratica, delle foibe è fascista.
Troviamo infatti in un libro di testo in uso nelle scuole della regione istriana durante il ventennio fascista questa poesia significativa:
Fioi mii, chi che ofende Pisin, la pagherà: In fondo alla Foiba Finir el dovarà.
o
A Pola xe lArena, La Foiba xe a Pisin che i buta zò in quel fondo chi ga zerto morbin.
Questa è dunque la tradizione culturale fascista che ha portato alla pratica fascistadelle foibe. Non esistono canzoni partigiane, slave o italiane, che facciano lapologia della foiba. Furono i fascisti a gettare nelle voragini persone ancora vive, persone colpevoli, magari, solo di essersi fatte scoprire a dire qualche parola in sloveno o croato; così come risultano, dallarchivio dello Stato civile triestino, diverse persone infoibate da forze nazifasciste durante la guerra
In un’intervista dopo la pubblicazione del libro Claudia Cernigoj afferma: “Così presi in mano sia i libri di Pirina, sia gli studi sugli scomparsi da Trieste per mano titina (sia chiaro che certe terminologie non mi appartengono, ma le riporto perché questa, purtroppo, è la vulgata vigente), per cercare di capire lentità reale del fenomeno foibe. In base a questo è nato il primo Operazione foibe, che aveva come scopo essenzialmente quello di spiegare che gli infoibati non erano migliaia, né molte centinaia, nonostante quello che si diceva da cinquantanni. Per esempio, da Trieste nel periodo di amministrazione jugoslava (maggio 1945), scomparvero perché arrestati dalle autorità, o perché morti nei campi di internamento per militari, o ancora per vendette personali, circa 500 persone, e non le 1458 indicate da Pirina, che aveva inserito tra gli infoibati anche persone ancora viventi oppure partigiani uccisi dai nazifascismi.”
Marco Pirina, assieme ad altri, per esempio Antonio Serena ex MSI, poi Lega Nord, è l’ inventore principale della leggenda storica del Bus de la lumm foiba. Chi è stato Marco Pirina morto nel 2011, un paio di anni dopo fu anche commemorato da Lega Nord in Cansiglio, la dice lunga sul personaggio.
Marco Pirina a Roma fu a capo del Fronte Delta, con il quale, stando ai piani di Borghese, avrebbe dovuto prendere il controllo dellUniversità La Sapienza. Per i suoi contatti con il Fronte Nazionale Pirina fu anche arrestato nellestate del 75 e poi prosciolto. Fu fondatore e animatore del Centro Studi Silentes Loquimur faceva anche parte della Federazione di Pordenone del Raggruppamento Nazionale Combattenti Repubblicani R.S.I.
il Centro Studi e Ricerche Storiche “Silentes Loquimur” fu fondato nel luiglio 1988, dopo la costituzione iniziale di un comitato definito: Comitato Onoranze Caduti Infoibati nel Bus de la Lum (altopiano del Cansiglio), dove all’imboccatura della foiba è stata eretta una croce con scritto “Silentes Loquimur” (noi silenti parliamo).
Per il Ragruppamento Nazionale Combattenti Repubblicani R.S.I. leggere la presente presentazione:
https://forum.termometropolitico.it/391164-rsi-continuita-ideale.html
comunque si tratta, in piccolo, di ricostituzione del partito fascista e di apologia del fascismo.
Marco Pirina partecipò all’iniziativa editoriale “Adria Storia”, dove si scriveva tesi del Genocidio Nazionale come causa delle foibe giuliane e istriane. Il suo contributo fu minimo, diffuse vecchi articoli e perfino la copertina di un opuscolo nazista del 1943: Ecco il conto! Questo libretto delle SS sulle foibe istriane può essere considerato come l’origine di tutto il discorso sulle foibe.
Dopo, Marco Pirina si scatena, innanzitutto sul Bus de la lum dove, a suo avviso, vi sarebbero stati vari recuperi di moltissime persone gettate nel Bus. Uno nel 1949 dove si parlò a vanvera di un migliaio di cadaveri, uno nel 1966 dove non sono chiari i numeri. Poi Pirina da storico diventa uomo d’azione, il 12 maggio 1992 assieme a un gruppo speleologico locale recupera 64 corpi. In questo caso documentazione, testimonianze e riconoscimento non sono chiari. Furono sepolti da Borghese, altro personaggio credibile, in un cimitero vicino a Pordenone. Per quanto riguarda il riconoscimento va ricordato che Pirina riconositore nel caso di Trieste riconobbe e diede il nome a 1458 persone, Claudia Cernigoi dimostrò, nel lavoro citato all’inizio della nota, che il 65% dei nominativi era falso, in quanto la lista includeva partigiani caduti, morti del tutto estranee alla guerra, nomi duplicati e persino persone ancora in vita, sopravvissute alla deportazione o che addirittura avevano abbandonato la Venezia Giulia prima della fine della guerra.
Insomma lo pseudo storico pordenonese Marco Pirina passa alla storia per la sua capacità di moltiplicare il numero degli infoibati.
Va notato che Pirina afferma che molti corpi sono rimasti in fondo al Bus. A smentirlo in questo caso non è la storica Claudia Cernigoj, ma ricercatori pordenonesi dellUsp Cai e dal Gruppo Speleologico Pordenonese che nel 2014 non trovarono cadaveri, ma una grande quanttà di immondizie.
Marco Pirina invia anche al Procuratore Militare di Padova, Sergio Dini, una documentazione per aprire un’indagine. Afferma Pirina : Il fascicolo, il Bus de la Lum si riferisce alla più grande foiba della provincia di Pordenone, profonda 192 metri -ha spiegato Pirina- e si trova sullAltopiano del Cansiglio nel comune di Caneva In questa foiba sono state gettate un numero considerevole di persone… di questa strage i responsabili sarebbero i partigiani della Brigata Nannetti,…”
L’indagine della Procura Militare di Padova non ha portato a nessun risultato.
Marco Pirina sbugiardato da Claudia Cernigoj per le foibe del confine orientale, sarebbe credibile per il racconto della “foiba” del Bus de la Lum?
Sull’onda del revisionismo storico (1) che ha stravolto la nostra storia ll Bus de la Lum è stato dichiarato monumento nazionale, su proposta di Onorcaduti a cui ne è affidata la gestione. Il comitato, assieme all’associazione Silentes Loquimur, ha realizzato un monumento sul ciglio della grotta, costituito da una croce di tre metri e mezzo, un tricolore e una targa che ricorda “1943-1945 ai Caduti senza nome”.
Domenica 27 agosto, come tutti gli anni organizzato dall’Associazione Nazionale R.N.C.R.-R.S.I., Continuità Ideale Treviso e da Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi della R.S.I. Belluno a Bus della Lum, defnito foiba si terrà la commemorazione dei martiri militari RSI, tedeschi, e civili, infoibati nel 1944-45 per mano partigiana. Saranno esposti labari e bandiere della R.S.I. La messa come abitualmente sarà celebrata da don Floriano Pellegrini della diocesi di Belluno. Riferimento organizzativo è Loris Zamperoni.
A metà settembre vi sarà una commemorazione simile di CasaPound, per non parlare che ogni 10 febbrario vi sono manifestazioni
Che fare?
Il Cansiglio nellepopea della lotta del popolo italiano contro il nazi-fascismo ha avuto una
parte di primo piano.
Lo afferma con chiarezza Amerigo Clocchiatti nel suo libro Cammina frut:
Il momento del Cansiglio, un momento storico fondamentale e di alta temperatura
politico-ideale per le formazioni del bellunese e trevigiano e per le mie stesse vicissitudini
partigiane, rappresenta il nodo di tutte le esperienze e anche di tutte le contraddizioni che
caratterzzarono la Resistenza
Per questo, per leroismo dei partigiani che vi hanno combattuto, per l alto contributo di sangue, il Cansiglio va onorato e rispettato e la loro memoria non va infangata.
E’ necessario che gli antifascisti e l’ANPI informino amministrazioni comunali , partiti politici, circoli culturali, istituti della resistenza e perfino diocesi della verità sul Bus de la lum. Inoltre denuncino per apologia del fascismo le organizzazioni che espongano labari e bandiere della R.S.I.
(1) Alessandra Kersevan:
” Il cosidetto revisionismo storico ha preso negli ultimi vent’anni sempre più piede, diventando non più solo l’orientamento della destra fascista, ma il supporto ideologico di quella che è stata chiamata la seconda repubblica, avviata a distruggere lo stato sociale e la Costituzione nata dalla Resistenza su cui esso si basava. Per ottenere questo risultato bisognava non solo distruggere il Partito Comunista, cosa avvenuta nel 1991, ma anche l’immagine di coloro che erano stati i maggiori artefici della Resistenza e ispiratori della Costituzione. A questo scopo fu rispolverato tutto l’armamentario anticomunista e antipartigiano dell’immediato dopoguerra: prima le foibe, poi i vari triangoli rossi.
Dall’introduzione a Francesco Moranino, il comandante Gemisto. Un processo alla Resistenza.

 

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

Un pensiero su “CANSIGLIO. BUS DE LA LUM, UNA “FOIBA” CONTRO LA RESISTENZA.”
  1. Le foibe non sono pro o contro la resistenza. Inoltre non si può neppure parlare di una foiba nello specifico, perché il Cansiglio non è terreno carsico, da che so, ma semmai di forra. E poi, nella realtà, il corpo di chi fu buttato in detta forra e da chi? E siamo sicuri che siani stati trovati corpi umani? Io non lo so e chiedo informazioni. Laura Matelda Puppini

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