Alla buon’ora, l’inchiesta sui rapporti tra PD e neofascisti comincia a produrre scossoni
Ci è voluto un episodio in apparenza “piccolo” ma più vistoso ed emblematico di altri. Un episodio di grande densità simbolica.
Forza Nuova e l’associazione Nuove Sintesi – parte del network di Lealtà Azione – organizzano un evento nella sala comunale «Salvador Allende» di Nereto, provincia di Teramo, paesino amministrato dal Partito Democratico. Si tratta di una serata “a tema storico” sulla Repubblica di Salò, con fascio littorio in bella evidenza. Commentatori fascisti ci scherzano sopra sui social, parlano di «karma», dileggiano il presidente socialista cileno ucciso dai golpisti di Pinochet.
Il cortocircuito di riferimenti è tale da fulminare l’impianto elettrico del PD.
Segnaliamo lo schifo su Twitter, e la notizia diventa virale: la riprendono Repubblica on line, altri siti d’informazione nazionali e svariati media locali abruzzesi. Si muove il PD regionale, che chiede urgenti chiarimenti a quello di Nereto. Si esprimono i deputati PD Emanuele Fiano (che addirittura ci ringrazia per la segnalazione) e Marco Miccoli sul suo profilo FB.
L’amministrazione PD di Nereto nega con veemenza, dice di non aver concesso la sala a Forza Nuova, precisa che la domanda non l’aveva fatta FN ma «un’associazione culturale». Già, ma si tratta dell’associazione Nuove Sintesi, chiaramente neonazista, il cui simbolo evoca una svastica. E non è nemmeno in circolazione da poco tempo.
E viene fuori che Nuove Sintesi non solo aveva già ottenuto la sala Allende, ma addirittura il patrocinio del Comune (!), in tre distinte occasioni dal 2015 al 2017. Serate anche di chiarissimo contenuto razzista: una aveva come tema «Civiltà europea e anomalia giudaica» (ma sulla locandina c’era un titolo meno diretto); l’altra era dedicata all’inesistente «Piano Kalergi» e alla visione paranoica della «sostituzione di popoli».
Quest’ultima iniziativa era co-organizzata (ciliegina sulla torta) da Nuove Sintesi e Movimento 5 Stelle. E consentiteci di non essere sorpresi.
Volendo cercare, in rete si trovano pure delibere e altri documenti.
Non solo: si scopre che Nuove Sintesi e Forza Nuova hanno ottenuto più volte pure la sala consiliare del comune limitrofo, Bellante, anch’esso amministrato dal PD. Si trovano parecchie delibere di concessione dal 2015 a oggi – ecco le 8 dell’ultimo anno – per iniziative nettamente caratterizzate (basta vedere certe locandine).
Si trova addirittura una foto di gruppo risalente al 2012: sindaco e assessora alla cultura in posa, sorridenti, accanto ai neofascisti.
Insomma, nel teramano l’andazzo durava da anni. Francamente, che amministratori locali si incazzino e cadano dalle nuvole ci sembra ridicolo.
Il liquame è tracimato, e per la prima volta l’inchiesta di Nicoletta Bourbaki«CasaP(oun)D» non viene respinta a priori attaccando chi l’ha linkata, non viene ignorata o sminuita, ma presa in considerazione. Nessuno risponde, per capirci, come ha fatto solo pochi giorni fa il sindaco di Predappio Giorgio Frassineti.
Un primo punto fermo è che, nei pressi di Teramo, Forza Nuova e Nuove Sintesi dovranno trovarsi altre sale per rimestare la loro sbobba.
Questa mattina Radio Popolare ha intervistato sulla vicenda, e in generale sull’inchiesta in corso, Wu Ming 1 ed Emanuele Fiano. Buon ascolto.
https://www.wumingfoundation.com/giap/2017/08/alla-buonora-linchiesta-sui-rapporti-tra-pd-e-neofascisti-comincia-a-produrre-scossoni/