Francesco Cecchini

Dodici anni fa, nel febbraio 2005 in un comune di Antioquia, San José de Apartadó furono assassinati tre bambini e cinque adulti. Responsabili furono l’esercito e i paramilitari.

Il tragico avvenimento è un esempio di quanto duro sia il conflitto in Colombia. Va utilizzato il verbo presente perché la pace non è ancora arrivata a San José de Apartadó, come d’altra parte in tutta la Colombia. E’ solo uno dei molti episodi di violenza, che questa comunità ha subito durante la guerra civile colombiana. Negli ultimi tempi San José de Apartadó ha subito incursioni armate di gruppi paramilitari, il più attivo sono le AUC, che cercano di esercitare il controllo territoriale nella zona, dopo la firma dell’accordo di pace nel novembre 2016 tra FARC-EP e governo e la trasformazione dell’organizzazione guerrigliera in partito politico, FARC. Inoltre la presenza statale in zona è debole, se non inesistente. Purtroppo San José de Apartado non è l’unico caso dove il processo di pace è seriamente ostacolato. Tre avvenimenti recenti. Pochi giorni fa il fronte dell’ ELN “Omar Gómez” ha denunciato che azioni militari dell’esercito nella zona del El Chocó rischiano di mettere in pericolo il cessate il fuoco bilaterale e ha chiesto un intervento dell’Onu e della Chiesa. Inoltre vi sono stati, sempre pochi giorni fa, il massacro di campesinos a Tumaco da parte di paramilitari e l’assassinio di un leader indigeno Ezquivel Manyoma del Pueblo  Embera  Dóbida del Resguardo, sempre fatto da paramilitari.

Di fronte questa drammatica situazione, nella quale versa la Colombia, è importante la conferenza stampa organizzata dall’on Giovanna Martelli a sostegno della Comunidad de Paz de San José de Apartadó, che si terrà il 12 ottobre. Un contributo all’informazione sullo status critico della pace e al sostegno al processo di pace.

Care e Cari                                                                       Vi invito a partecipare alla conferenza stampa a sostegno della Comunidad de Paz de San José de Apartadó che si terrà il 12 ottobre alle 16:00 presso la sala stampa della Camera dei Deputati – Via della Missione 4 – Roma. La Comunidad de Paz de San José de Apartadó si trova nella sottoregione di Urabà Antioquia al nord ovest della Colombia, al confine con Panama. Sulla zona di ubicazione della Comunità si incrociano forti interessi economici, legati allo sfruttamento delle miniere di carbone e del legno, che in questa zona è molto pregiato e se ne trova in grande quantità̀.  La Comunidad si è dichiarata Comunità̀ di Pace nel 1997, decisa a far rispettare il suo status di popolazione civile che rifiuta di essere coinvolta nel conflitto. La sua popolazione è essenzialmente contadina e vive dislocata in diverse veredas, alcune delle quali sono state organizzate come zone umanitarie per contrastare il fenomeno dello sfollamento forzato. Il loro sostentamento è dato essenzialmente dalla coltivazione del banano baby e del cacao, che con difficoltà riescono a commercializzare, e dalla coltivazione di riso e frutta che serve al loro autosostentamento. Il lavoro è basato sul principio comunitario ed è organizzato in oltre 55 gruppi di lavoro. Gli impegni liberamente assunti e contenuti nella dichiarazione della Comunidad de Paz sono:

– non partecipare alla guerra in modo diretto o indiretto

– non portare né detenere armi

– non dare appoggio e informazioni alle parti in conflitto

– denunciare tutte le violazioni e aggressioni subite da qualsiasi parte in conflitto

– non coltivare coca

– impegnarsi a partecipare nel lavoro comunitario

– combattere l’ingiustizia e l’impunità

– non accettare risarcimenti di riparazione per le vittime senza giustizia.

Difendere questi principi e il territorio dove vivono è costato alla Comunidad, dal 1997 a oggi, più di 200 morti e oltre 650 violazioni ai diritti umani e al diritto umanitario internazionale. A sostegno della Resistenza della Comunidad de Paz, con gli strumenti della nonviolenza, è presente Operazione Colomba, il Corpo Nonviolento di Pace della Comunità Papa Giovanni XXIII. Ancora in queste settimane la Comunidad de Paz de San José ha subito numerosi attacchi da parte di gruppi neo paramilitari che rivelano sempre di più la loro natura criminale, vessando la popolazione e sottomettendola al pagamento di odiosi dazi che pregiudicano la autonomia della Comunidad e di conseguenza la sua sicurezza. È necessario, vista la delicata fase di transizione che attraversa la Colombia dopo la firma dell’accordo di Pace tra il Governo Colombiano e la FARC, il sostegno della Comunità Internazionale alla Comunidad de Paz de San José de Apartadó. Il sostegno della Comunità Internazionale è necessario per raggiungere la Pace Completa, in un Paese che da 50 anni vive un conflitto armato e ha scelto la strada del dialogo per la sua risoluzione. La Comunidad de Paz de San José è un esempio da seguire. Saranno presenti alla conferenza stampa le volontarie di Operazione Colomba. Per partecipare è sufficiente rispondere, entro l’ 11 Settembre, a questa mail o scrivere a: segreteriaonmartelli@gmail.com.

Per gli uomini è necessario indossare la giacca.

Vi aspetto,

Giovanna Martelli

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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