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Il 17 agosto 2014 i peshmerga curdi  ripresero il controllo della diga di Mosul, la più grande dell’Iraq Paese, conquistata precedentemente dallo Stato islamico. Ora l’esercito iracheno, con tre brigate, ha assunto il controllo della diga, occupando l’anello esterno. I peshmerga, sembra, si siano ritirati senza combattere, sebbene fonti curde affermino che vi sia stato uno scontro nei pressi della diga con 8 miliziani sciti e un combattente curdo uccisi.  I peshmerga sono addestrarti ed equipaggiati anche dagli italiani. Le nostre forze armate basate a Erbil, capitale del governatorato e a Mosul e si occupano dell’addestramento dei reparti peshmerga che sono ora ostili a Bagdad. Il referendum sull’indipendenza del Kurdistan iracheno del 25 settembre, in cui ha vinto il sì, voluto dal presidente Massud Barzani, ha generato provvedimenti da parte di Baghdad ed anche azioni armate. Kirkuk, distante da Mosul e dalla diga circa 200 chilometri, è stata occupata dall’esercito iracheno che ha anche sparato contro i peshmerga, ma non ci sono stati morti.                                                           All’interno del popolo curdo, comunque vi sono contraddizioni. Le operazioni militari e no di Baghdad sono favorite da organizzazioni curde contrarie a Barzani. In questo clima di nuove tensioni nella diga di Mosul continuano i lavori di riparazione della struttura da parte dell’impresa Trevi S.p.A. di Cesena i cui lavoratori italiani, iracheni e stranieri sono protetti nell’anello interno da cinquecento militari italiani. E’ chiaro che pur con un cambio di situazione il rischio non sia sparito.

I link con quattro articoli precedenti sulla diga di Mosul sono i seguenti:

http://contropiano.org/documenti/2016/04/29/diga-mosul-geologia-geopolitica-078438

https://www.internazionale.it/opinione/marina-forti/2016/10/18/militari-italiani-mosul-diga

https://www.ancorafischiailvento.org/2017/08/29/diga-mosul-agosto-2017

https://www.ancorafischiailvento.org/2017/07/21/mosul-la-diga-mosul-referendum-kurdistan/

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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