Francesco Cecchini e Luca Micheli

Lidia Menapace
Premessa. Potere al Popolo è in Italia la vera sinistra alternativa. La sinistra è la volontà di cambio dell’attuale modello sociale. E’ per la liberazione della società e per una pratica politica e sociale che affronti e contesti le classi dominanti e l’imperialismo. In Italia c’è una sinistra sparsa in organizzazioni politiche e movimenti che Potere al Popolo deve unire.
AFV. Compagna Lidia Menapace, qual’è il tuo pensiero su Potere al Popolo? Perché hai deciso di candidarti?
Il mio pensiero su Potere al Popolo è subito risuonato dentro di me come la più piacevole novità politica, promossa da ragazzi ragazze donne uomini compagni compagne che si mettono in prima persona in gara-, e pensano a fare qualcosa di nuovo: una boccata d’aria in una atmosfera politica noiosa chiusa soffocante.
AFV. Ormai sono anni che si sente parlare di unità della sinistra, con molti tentativi falliti che si sono trasformati in un allontanato dei suoi elettori, cos’è che differenzia Potere al Popolo dalle esperienze precedenti?
A me l’iniziativa partita da Napoli ha fatto venire in mente come si è mosso il movimento politico che ha consentito un successo -insperato in quelle dimensioni- del referendum costituzionale del 4 dicembe. Una cosa profonda si sta forse muovendo nella coscienza popolare.
AFV. I principi ispiratori di programma alternativo dovrebbero essere: contro la divisione del lavoro capitalista, per l’uguaglianza, per la gestione sociale. Pensi che il programma di Potere al Popolo sia in armonia con questi principi?
La questione che già ci sta investendo è quella dell’ epoca della robotizzazione del lavoro. Il lavoro sarà sostituito da macchine lavoratrici, è una invenzione simile a quella della ruota o all’applicazione del telaio meccanico e della macchina a vapore al lavoro produttivo. Non so se tra noi siamo consapevoli di ciò che significa.
AFV. Europa. Cosa pensi di una Nuova Europa degli stati del sud, Portogallo, Spagna, Italia e Grecia, che guardi al sud mediterraneo, più che al nord, sul modello dell’ALBA latinoamericana?
Anche quelli/e .che si interessano dell’Europa debbono finalmente chiedersi se mai potremo avere il continente europeo politicamente unificato senza superare gli stati nazionali europei , strutture importanti ma fonte di azione politica sempre cruentissima,se non imbocchiamo la strada dell’Europa dei popoli e non degli stati.L’Europa dei popoli e non degli stati potrà nascere se si federano territori di libere regioni autonome come la Catalogna, i Baschi i Fiamminghi il Tirolo gli Sloveni etc.,etc..
AFV. Internazionalismo. Nel programma di Potere al Popolo non c’è nessun riferimento all’ internazionalismo. Oltre a relazioni con organizzazioni e movimenti esteri affini, Potere al Popolo dovrebbe sostenere le lotte per l’indipendenza di popoli come il popolo mapuche, il saharawi, i curdi e il palestinese. Sei d’accordo?
Non so se riusciremo a sviluppare tutte le dimensioni internazionaliste che sono necessarie verso i popoli negati e oppressi come quelli che elenchi. Tu sembri chiedere che POTERE AL POPOLO si trasformi in una impresa politica generale, non so se ce la faremo, lo spero. Ma è impresa enorme e di lunga lena, di impegno di massa, anche se non sono modesta , ce ne vuole!, ci penso ci tento, aspetto, ciao un saluto a pugno chiuso lidia.

NOTA BIOGRAFICA DELLA COMPAGNA LIDIA MENAPACE.

LIDIA PARTIGIANA.
Lidia Brisca Menapace è nata a Novara, il 3 aprile 1924. Giovanissima prende parte alla Resistenza partigiana come staffetta, ottenendo il grado di sottotenente che nel Dopoguerra rifiuta, assieme al riconoscimento economico, ritiene che il suo impegno non sia monetizzabile. A soli 21 anni consegue la laurea col massimo dei voti in Letteratura italiana allUniversità Cattolica di Milano, e si impegna nei movimenti cattolici, in particolare nella FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana), e successivamente nella Democrazia Cristiana.Nel 1964 si trasferisce a Bolzano, dopo il matrimonio con il medico trentino Nene Menapace, ed è la prima donna eletta nel Consiglio Provinciale di Bolzano e anche la prima donna ad entrare nella Giunta provinciale come assessora alla Sanità, sempre in quella legislatura. Insegna allUniversità Cattolica ma le costano la carriera le sue dichiarazioni di marxismo e la partecipazione alla fondazione del quotidiano comunista Ll manifesto (1969) sul quale scriverà regolarmente fino alla metà degli anni Ottanta. Nel 2006 è eletta al Senato nelle liste di Rifondazione Comunista.Nell’ aprile 2011 entra a far parte del Comitato Nazionale ANPI. Il generale Alexander, comandante delle forze alleate le scrisse Lidia resisté; e lei continua ancora oggi a combattere.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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