Il colpo di Stato del Maidan nel febbraio 2014, attentamente pianificato e orchestrato dall’imperialismo americano in combutta con i suoi tirapiedi neo-nazisti, ha messo in moto una miriade di forze centrifughe che hanno distrutto il paese. Uno sguardo superficiale alla stampa tradizionale europea rivela che l’attuale guerra civile in Ucraina è la guerra invisibile del continente. Non ci sono titoli che lamentano la morte e la distruzione che sopportano ogni giorno le persone nella regione del Donbass in Ucraina.

Nell’anniversario del massacro di Odessa, il 2 maggio 2014, mi ricordo della vecchia massima: “Coloro che dimenticano le lezioni della storia sono condannati a ripeterla”. Il massacro di Odessa ha visto l’omicidio di 43 attivisti di lingua russa da parte dei neonazisti dell’Unione Pan-ucraina “Svoboda” [“Libertà”] e di “Pravyi Sektor” [Settore Destro], che hanno agito in collusione con la polizia locale e le forze speciali.

Si può dire che il massacro di Odessa sia l’evento che ha cementato la determinazione dei russofoni nella regione del Donbass nel rompere con un paese che si è rallegrato dell’omicidio dei propri cittadini.

Per comprendere la situazione attuale in Ucraina e la sua guerra contro le repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, dobbiamo tornare all’evento che ha scatenato questa crisi, che è stato il golpe sponsorizzato dagli americani che ha rovesciato il presidente Yanukovich il 22 febbraio 2014. Yanukovich si rifiutò di firmare il famigerato accordo di associazione commerciale con l’UE, cosa che è stata usata come debole pretesto per il movimento di protesta del Maidan. Questo a sua volta venne usato come copertura dalla CIA/Dipartimento di Stato americano, che diede il via al colpo di Stato che rovesciò Yanukovich e portò all’istituzione di un governo fantoccio filo-occidentale dominato da oligarchi miliardari. Gruppi neo-nazisti come l’Unione Pan-ucraina “Svoboda” e Pravyi Sektor hanno svolto un ruolo di primo piano nella sanguinosa cacciata del governo di Yanukovich e hanno continuato a definire l’agenda politica che ha dominato l’Ucraina fino ad oggi.

Questo programma era ultranazionalista e richiedeva la supremazia della lingua, della storia e della cultura ucraine e la repressione della popolazione di lingua russa nell’est del paese. Insieme a questo, questi “nazionalisti” hanno invitato rapaci istituzioni internazionali come l’FMI nel paese, dando il via affinché l’imperialismo occidentale entrasse nell’economia ucraina. Un buon esempio di questa corruzione economico-politica è il caso di Hunter Biden, figlio dell’ex vicepresidente Joe Biden, che è stato nominato membro del consiglio di amministrazione della più grande compagnia privata di gas in Ucraina dopo il colpo di Stato del Maidan.

Fin dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica i gasdotti di transito del gas provenienti dalla Russia che forniscono approvvigionamenti all’Europa attraverso l’Ucraina sono stati una delle principali fonti dell’attuale conflitto. Dall’avvento del fratturazione idraulica l’imperialismo americano ha cercato di utilizzare la crisi in Ucraina per soffocare le forniture energetiche russe verso l’Europa nella speranza di incrementare le sue esportazioni di energia in Europa. Gli Stati Uniti hanno fatto in modo che l’UE impedisca che il gasdotto russo South Stream raggiunga l’Europa. Washington e l’UE stanno sostenendo l’Ucraina nelle sue dispute incessanti con la Russia sui pagamenti per l’energia.

Europe’s Invisible War – The Civil War in Ukraine

Fonte: BBC News

Ovviamente, gli ultranazionalisti assetati di sangue al potere a Kiev, pur felici di vedere il loro paese dominato economicamente e saccheggiato dall’imperialismo occidentale, hanno chiesto soddisfazione per la loro russofobia. Questa ha preso forma delle famigerate Operazioni Anti-Terrorimo per riconquistare le regioni di lingua russa di Donetsk e Lugansk, che avevano dichiarato la loro indipendenza dall’Ucraina.

Le forze neonaziste coinvolte nel rovesciamento di Yanukovich hanno approfittato della situazione anche per attaccare il movimento operaio ucraino. Ci sono stati numerosi attacchi contro i sindacalisti, mentre i piccoli partiti di sinistra come Borotba sono stati cacciati sottoterra. Il Partito Comunista dell’Ucraina, anche se non possedeva alcuna formazione di lavoratori, è stato messo al bando, cosa che illustra l’entità della repressione. Questa ondata di repressione contro il movimento operaio è culminata nel massacro alla Casa dei Sindacati di Odessa il 2 maggio 2014, dove elementi neo-nazisti hanno ucciso circa 45 attivisti di lingua russa, molti bruciati vivi nell’edificio.

Non sorprende che i russofoni nell’est dell’Ucraina si siano spontaneamente sollevati chiedendo protezione dalle milizie neonaziste, come il Battaglione Azov, facenti parte delle forze armate ucraine. Nelle regioni di Donetsk e Lugansk (Novorossija) la popolazione ha organizzato spontaneamente delle milizie per difendersi dal previsto attacco delle forze armate ucraine. La giunta che ha preso il potere a Kiev, capeggiata dal miliardario Poroshenko, lanciò la cosiddetta Operazione Anti-terrorismo contro le nascenti ribellioni nelle regioni di lingua russa. Questa Operazione Anti-terrorista (ATO) ha portato le zone di lingua russa sotto il controllo della giunta, tranne che nelle regioni di Donetsk e Lugansk, dove le milizie mal equipaggiate, che erano fortemente sostenute dai minatori della regione, respinsero le forze armate ucraine che includevano varie milizie neo-naziste come il Battaglione Azov.

I vari crimini di guerra commessi da queste formazioni militari sono stati ben documentati da Amnesty International e Human Rights Watch. Anche il Congresso degli Stati Uniti è stato costretto a dichiarare che non dovrebbero essere inviate più forniture militari al Battaglione Azov a causa del suo infame registro di omicidi, stupri e saccheggi nella regione del Donbass.

Nella prima fase della guerra, l’economia della Novorossija venne ampiamente nazionalizzata. Fu costituita una brigata internazionale di volontari stranieri. Al suo interno c’era una compagnia di socialisti e comunisti di tutta Europa.

Quando il conflitto si è stabilizzato in una guerra più convenzionale, gli elementi nazionalisti fedeli a Mosca sono diventati sempre più importanti nella direzione delle repubbliche di Donetsk e Lugansk. Le milizie, che inizialmente erano venute alla luce spontaneamente dal basso ed erano in gran parte composte da volontari, hanno iniziato a trasformarsi in unità militari più professionali, i cui comandanti hanno cominciato ad essere sostituiti da accoliti di Mosca. Leader popolari della milizia come Motorola e Ghost, che godevano del sostegno di massa del popolo, sono stati assassinati dalle forze speciali ucraine.

Il conflitto nell’Ucraina orientale si è trasformato in una guerra più convenzionale, che è diventato un tassello sulla scacchiera geopolitica. Se leggete i rapporti dell’FMI sull’Ucraina, allora è chiaro che la giunta è attaccata ad un macchinario e continua ad andare avanti solo grazie ai prestiti dell’Occidente, per un totale di oltre 17 miliardi di dollari, e grazie alle forniture militari statunitensi. L’economia ucraina è al collasso, mentre la popolazione ha subito un forte declino dei suoi standard di vita.

L’Operazione Anti-terrorismo lanciata dal governo ucraino contro le repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk è stata utilizzata dalla giunta per cercare di distogliere una popolazione sempre più arrabbiata dai suoi problemi socio-economici. L’OSCE pubblica rapporti giornalieri sulle violazioni dell’accordo sul cessate il fuoco di Minsk-2. Ogni giorno si svolgono combattimenti a bassa intensità. L’esercito ucraino bombarda ogni giorno gli insediamenti civili a Lugansk e Donetsk, commettendo impunemente crimini di guerra, sapendo che l’America e l’UE chiuderanno un occhio. Ci sono giornalisti sul campo, come Patrick Lancaster, sposato con una donna del luogo, che pubblicano quotidianamente rapporti video che mostrano la devastazione causata dagli attacchi militari ucraini contro gli insediamenti civili.

Tutto questo viene totalmente ignorato dai media occidentali, fondamentalmente perché le vittime sono russofoni finiti nel bel mezzo di una guerra sponsorizzata dall’imperialismo americano contro le repubbliche secessioniste della Novorossija. Inoltre, secondo la loro narrativa, Putin è un nazionalista che cerca di espandersi oltre i suoi confini, ed è perciò una “minaccia” alla pace del mondo. Il messaggio di fondo è che tutto ciò che sta accadendo in Ucraina è colpa di Putin.

È abbastanza chiaro che l’imperialismo degli Stati Uniti ha intenzione di alimentare il conflitto del Donbass con la sua recente decisione di inviare armi pesanti alla giunta di Kiev, mantenendo il sostegno finanziario per prevenire il collasso del regime di Poroshenko. Gli Stati Uniti e il loro alleato dell’UE hanno aumentato le sanzioni contro la Russia quest’anno, chiedendo al contempo alla Russia di impegnarsi con gli accordi di pace di Minsk 2!

Il popolo ucraino sta affrontando una situazione socioeconomica molto difficile, mentre le forze ultranazionaliste continuano a fissare l’agenda politica nella Verchovna Rada (il Parlamento). Sotto la tenera cura degli oligarchi miliardari, delle formazioni politiche e militari neo-naziste, dell’FMI e degli americani, l’economia dell’Ucraina continuerà solo a ristagnare e declinare, mentre la guerra civile si intensificherà. La gente comune dell’Ucraina affronta un nemico comune ma si trova in una posizione difficile, in quanto l’ambiente politico è molto repressivo. I sindacati e i partiti radicali come Borotba sono stati annullati dopo il colpo di Stato del Maidan nel febbraio 2014.

Naturalmente, questo è tutto parte del piano a lungo termine dei neoconservatori per la regione. La distruzione dell’Ucraina è un mero trampolino di lancio verso il premio finale, il rovesciamento del regime nazionalista a Mosca e l’installazione di burattini filo-occidentali nel Cremlino. Finalmente il sogno di Brzezinski di un’America che domina i popoli e le risorse dell’Eurasia avrà una possibilità di realizzarsi.

Il popolo dell’Ucraina si trova ad un bivio. Possono rimanere passivamente e guardare il loro paese venire completamente distrutto, come la Siria, mentre altre regioni, come Donetsk e Lugansk, finiranno per riunirsi alla Russia, oppure possono resistere alle forze ultranazionaliste e neo-naziste che dominano il loro governo. L’Ucraina non deve percorrere la via della Siria.

Quelli di noi che vivono negli Stati Uniti e nell’UE dovrebbero chiedere ai nostri politici di porre fine al loro sostegno finanziario e militare al governo ucraino, che ha perpetrato numerosi crimini di guerra ed è chiaramente dedito ad una soluzione militare alla guerra civile nella regione del Donbass.

La guerra invisibile dell’Europa – la guerra civile in Ucraina