Francesco Cecchini
PACE PER IL POPOLO COLOMBIANO.
Il governo colombiano e le FARC-EP il 24 novembre 2016 a Bogotá firmarono l’Accordo definitivo di pace (Acuerdo para la Terminación Definitiva del Conflicto) che pose fine a una guerra di 50 anni che costò molte vite e molta sofferenza al popolo colombiano. A quasi 18 mesi da quella data la pace in Colombia non gode grande salute. Vi è una grande insufficienza di realizzazione dei 6 punti principali dell’accordo: 1. Politica di sviluppo agrario integrale (riforma agraria). 2. Partecipazione politica. 3. Fine del conflitto. 4. Soluzione del problema delle droghe illecite. 5. Vittime. 6. Meccanismi di attuazione degli accordi.
Senza fare l’analisi dettagliata di tutti i punti prendiamo in considerazione la RIFORMA AGRARIA. La proposta delle FARC-EP prevede la creazione di Territori Contadini (Tierras campesinas) di proprietà delle comunità e gestiti da rappresentanti di queste. I Territori Contadini sono 8 milioni di ettari che godranno di autonomia politica, amministrativa, economica, sociale, ambientale e culturale e la giustizia sarà gestita attraverso meccanismi, istituti comunitari. Tutto questo richiede una riforma che permetta di costituire questi territori contadini in quelle che prima erano aree di riserve forestali, terre desolate e latifondista improduttiva. Il governo colombiano con una proposta di legge sta stravolgendo questo punto dell’accordo. La legge del governo consegnerebbe terre che sono della nazione a settori economicamente potenti con il fine di sviluppare progetti di estrazione di energia e non per la produzione agricola, come concordato. Inoltre, tra i punti più importanti dell’accordo di pace c’era la creazione della Banca delle Terre, ( Banco de Tierras), che avrebbe consentito la democratizzazione delle terra nel paese, ma il progetto del governo rende difficili processi di democratizzazione della proprietà, fondamentali per il consolidamento della Banca delle Terre (Fonte: Ministero dell’Agricoltura colombiano) . Organizzazioni sociali colombiane e anche internazionali, una trentina, hanno espresso preoccupazione per la proposta del governo colombiano che metterebbe a rischio la Banca della Terra, nonché l’accordo di pace in generale. Queste organizzazioni sottolineano che la nuova legge, oltre ad approfondire l’attuale modello agrario, darà alle multinazionali, agli imprenditori e ai proprietari terrieri ampi territori.
Inoltre vi sono altri ostacoli seri alla pace.
OMICIDI DI LEADER SOCIALI. Tra il 2016 e l’aprile 2018 vi sono stati 261 omicidi di leader sociale e difensori dei diritti , una cifra quasi tre volte più alta rispetto a quella che era stata gestita dal 2013. Un punto preoccupante è l’impunità che riguarda questi crimini, sebbene l’Ufficio del Procuratore Generale che gli autori del 41% degli omicidi sono stati individuati. Vi sono gli omicidi di ex guerriglieri delle FARC-EP. Secondo un documento di inizio febbraio 2018, sempre dell’Ufficio del Procuratore Generale si sono registrati 40 attacchi contro ex guerriglieri e 50 omicidi. Questi omicidi non hanno ancora fine. PARAMILITARI. Esistono ancora e agiscono i gruppi paramilitari, responsabili degli omicidi di leader sociali e militanti dei diritti umani ed ex guerriglieri. Per esempio a fine gennaio in una dichiarazione alla stampa López della Comunidad de Paz de San José de Apartadó denunciò l’aumento dei paramilitari da 1500 a 7000, con più sottomissioni, sparixioni e abbandoni forzati di terre.
SCONTRI TRA ELN E EPL. Nella regione Catatumbo, composta da 11 comuni a Norte de Santander, dal 14 marzo i disaccordi tra ELN( Ejército de Liberación Nacional) e EPL (Ejército Popular de Liberación) hanno portato a scontri armati senza precedenti nella storia di entrambe le organizzazioni, che mettono in pericolo le comunità locali. Sembra che le tensioni continuino.
GUERRIGLIERI RIPRENDONO LE ARMI. In Colombia circola un comunicato, preparato da un gruppo organizzato di militanti delle FARC-EP (Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia-Ejército del PuebLlo), che si dichiarano in rottura con l’accordo di pace e pronti a riprendere le armi. Ciò è interessante per capire il momento e le contraddizioni del presente in Colombia. NTERFERENZE DEGLI USA. L’ultima e grave interferenza degli USA è il caso Santrich. Jesús Santrich, che è stato arrestato a Bogotà il 9 aprile e per il quale la giustizia degli Stati Uniti ha chiesto l’estradizione per traffico di droga, è stato dimesso giovedì dall’ospedale El Tunal e per ragioni umanitarie trasferito in una casa dell’episcopato. Molti militanti del partito /movimento Fuerza Alternativa Revolucionaria del Común (Farc) in funzione del caso Santrich hanno messo in discussione il futuro dell’Accordo di Pace. Iván Márquez, il numero due di Farc ha affermato: ” Se Jesús Santrich muore, morirà anche il processo di pace.” Da notare che l’ex commisario per la pace Álvaro Leyva e il senatore del Polo Iván Cepeda hanno scritto una lettera a Santrich chiedendogli che ” viva per costruire più pace.”
In questo quadro sconfortante per il presente e il futuro della pace sono positive le dichiarazioni del partito FARC e dell’ELN. Il leader della Forza rivoluzionaria comune alternativa, Rodrigo Londoño, noto come Timochenko, ha chiesto al presidente Juan Manuel Santos di non fare un passo indietro nell’attuazione degli accordi di pace raggiunti all’Avana. “Vai avanti, Santos, tu sei il Presidente della Colombia e Capo dello Stato fino all’ultimo minuto dell’ultimo giorno del tuo mandato, per favore riorienta, attua, non un passo indietro. Il bel sogno della pace può essere una realtà irreversibile se decidi di agire “. Ha anche ricordato che l’accordo di pace è protetto dalla giustizia della Colombia ed è riconosciuto dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (ONU). Timochenko inoltre ha assicurato che le FARC vogliono chiedere il perdono pubblico per ognuna delle sofferenze causate nei tragici giorni della guerra. Il rappresentante della delegazione per la pace dell’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN), Pablo Beltrán, ha insistito, giovedì scorso in una conferenza stampa all’Avana, sull’importanza del dialogo tra l’ELN e il governo colombiano in questo nuovo quinto ciclo di negoziati per aprire un percorso favorevole per la pace in Colombia. L’ELN ha, inoltre, annunciato un cessate il fuoco unilaterale in occasione delle prossime elezioni presidenziali.
Per la pace in Colombia sarà importante, fondamentale chi sarà eletto presidente alle prossime elezioni presidenziali. In lizza sono Iván Duque Márquez e Gustavo Francisco Petro Urrego. Duque è un uomo dell’ex presidente Álvaro Uribe Vélez, storico nemico numero della pace. Petro, ex guerrigliero di M-19 ed ex sindaco di Bogotá ha nel suo programma l’attuazione dell’Accordo definitivo di pace.