E’ da ormai lungo tempo invalso l’uso di massa dl termine casta al singolare per definire lo stereotipo, ahimè ormai generalizzato, del politico/politicante, disonesto, che, spregiatore del bene comune, ha il solo scopo di difendere ed allargare i propri privilegi a danno dei cittadini.
E certamente lo stereotipo spregiativo di casta bene evidenzia l’orrido volto di una politica che ha spezzato ogni rapporto con la ricerca del bene comune, senza valori forti, parolaia, arrogante e serva nello stesso tempo, interessata solo alla tutela del proprio “particolare”.
Ma proprio l’uso del singolare – la casta – in quanto coglie solo una parte della verità rischia di diventare deviante, di limitarsi agli aspetti più evidenti della nuova barbarie.; non fa cogliere i legami organici tra corruzione della politica e dominio del capitale
Non la casta ma le caste bisogna colpire: quella dei capitalisti , guerrafondai, schiavisti, razzisti per i quali pecunia non olet, quella dei loro manutengoli, che manipolano le menti e fanno passare per verità le peggiori falsificazioni, quella dei servi dei tanti servi che ne eseguono i comandi e ne perseguono gli interessi, quella dei ceti parassitari che godono di ingiustificate rendite di posizione, quella di quanti hanno buttato alle ortiche con un nome glorioso una storia di lotte e di costruzione della democrazia , di valori, tradizioni, reciproca solidarietà, volontà di trasformazione …
NON LA CASTA MA LE CASTE: tutte quelle che hanno ridotto la politica ad un comitato d’affari in una società diseguale, imbarbarita, frammentata, dominata dal grande capitale finanziario, corrotto e corruttore, che fa valere il principio del rigorismo per tutti e dell’assenza di norme e limiti per se stessi.
NON LA CASTA MA LE CASTE: montagne opprimenti che chiudono li orizzonti della reale democrazia e che tutte bisogna cominciare a cavare
[…] Sorgente: SINGOLARE E PLURALE. CASTA/CASTE – Ancora Fischia il Vento […]