Proseguono le polemiche sulla proposta del Governo Lega-M5S sulla Flat tax, il sistema di tassazione piatta (in realtà dalle fonti del Governo sembrerebbe che si ipotizzino due aliquote) che andrebbe proporzionalmente a vantaggio dei redditi medio-alti ed altissimi.

di Adriano Manna

Dal convegno annuale di Rapallo, dove si sono riuniti i giovani di Confindustria, è il Presidente Alessio Rossi a rilasciare una dichiarazione che potrebbe addirittura lasciare spiazzati: “Non vogliamo pagare meno degli altri, vogliamo essere trattati con equità. E se la flat tax è insostenibile per le casse dello stato diciamo: no grazie. Ci serve una tassazione giusta, non piatta. Sostenibile”.

La posizione dei giovani imprenditori italiani, apprezzabile almeno sotto il punto di vista etico e sociale, ha in realtà una spiegazione di carattere economico. Non avendo chiarito il Governo dove pensa di ottenere le coperture per compensare la diminuzione, almeno nel medio periodo, del gettito fiscale derivante dal nuovo sistema di tassazione, queste si dovrebbero prendere intuitivamente da ulteriori tagli sul welfare (sanità, istruzione, ecc.).

Ma l’erogazione dei servizi sociali vanno a incidere pesantemente sul tenore di vita della popolazione con redditi medi e bassi, proprio quelli che empiricamente hanno una propensione al consumo maggiore.

Il rischio è che questa manovra quindi contragga la già debole domanda interna, che dovrebbe essere il vero traino di una ripresa che non si è ancora realmente consolidata, poiché dipendente quasi esclusivamente da una crescita delle esportazioni (queste, oltretutto, messe oggi a repentaglio dall’avvio della politica protezionista americana).

Insomma, per una volta Confindustria si trova a tallonare “da sinistra” un governo in carica.

Nulla di particolarmente assurdo, dati i tempi, ma tutto questo dovrebbe rendere evidente come il baricentro del dibattito politico italiano negli ultimi 30 anni, complici anche le riforme del lavoro promosse dal centro-sinistra (il Presidente Rossi sempre in quella sede ha lodato il Jobs Act) hanno contribuito a spostare sempre più a destra il dibattito pubblico italiano.

http://www.sinistraineuropa.it/italia/flat-tax-perfino-confindustria-frena-non-vogliamo-pagare-meno-degli-altri/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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