Francesco Cecchini

Iván Duque Márquez y Álvaro Uribe Vélez

In un’intervista al settimanale Left di questa settimana lo scrittore colombiano Santiago Gamboa ha affermato: ” La violenza degli ultimi 50 anni ha trasformato la Colombia in una società conservatrice di destra. Per paura molti preferiscono le forti opzioni nazionaliste che promettono unità e sicuezza. E’ simile a quello che sta succedendo in Europa, solo che in Colombia va avanti da almeno cinque decenni. Il processo di pace è stato un grande risultato, una seconda indipendenza per il Paese, chi è contro la paura è a favore del cambiamento. E nulla spaventa più del cambiamento se la società è conservatrice. Il discorso di destra dell’ex presidente Avaro Uribe, che è indagato per la sua vicinanza con i gruppi paramilitari, ha trovato in questo clima un terreno fertile per far crescere paura e odio. E ha finito per vincere il centro destra. …”
Iván Duque, l’uomo di Uribe diventerà presidente della Colombia il prossimo 7 agosto, ma già lo scorso 27 giugno l’uribismo ha ottenuto nell’obbediente e vecchio Congresso della Repubblica, il nuovo entrerà in carica il 20 luglio, la modifica di due articoli della legge per le procedure della Giustizia Speciale per la Pace, Justicia Especial para la Paz, JEP, che hanno come scopo quello di porre ostacoli al processo di pace. I due emendamenti hanno a che fare con l’estradizione degli ex guerriglieri quando hanno commesso crimini trasnazionali dopo la firma dell’accordo di pace, il 1 ° dicembre 2017 e con il congelamento dei processi ai militari. I lati positivi della pace sono molti tra i quali: la resa delle armi, alla cessazione dello scontro armato che hrmata salvato almeno 3.000 vite e migliaia di storpi e feriti nel confronto aramato. Il direttore dell’Ospedale Militare ha detto che solo 37 membri della Forza Pubblica sono stati trattati quando negli anni del confronto questo ospedale ha partecipato a centinaia e i morti sono stati contati a centinaia. Sono stati compiuti progressi nello sminamento di 228 dei 673 comuni in cui sono state piantate mine antipersona e le vittime di questi artefatti di guerra sono state ridotte di oltre il 95%. 1.232 vittime del mine antipersona. Sono stati compiuti progressi anche nell’eradicazione delle coltivazioni di coca e 123.177 famiglie si sono registrate per beneficiare del programma di sostituzione volontaria di queste colture illegali. Ad oggi, 77.659 famiglie sono state formalmente collegate al programma, nonostante la mancanza di risorse sufficienti e le difficoltà di questo ambizioso programma. Un altro risultato significativo è l’ingresso di oltre dodicimila guerriglieri e membri delle loro reti nella vita civile, sono stati accreditati dal governo e queste persone sono state ora affiliate al sistema sanitario (11.687) e fondi pensione (8.845). I rapimenti sono diminuiti drasticamente e quest’anno sono stati effettuati tre processi elettorali in pace. Non è stato necessario spostare alcun seggio a causa di problemi di ordine pubblico o minacce da parte di gruppi armati. Una diretta conseguenza è stato il significativo aumento dei tassi di partecipazione elettorale. Nelle elezioni per il Congresso della Repubblica tenutasi l’11 marzo questo tasso è aumentato del 5% e nel primo e secondo turno presidenziale è aumentato del 13%. Benché il processo di pace sia ancora lontano dall’essere realizzato, il nemico numero uno della pace, Álvaro Uribe Vélez e il suo uomo alla presidenza, Iván Duque Márquez, entrambi del Partido Centro Democrático, sono contrari a tutto ciò e si oppongono alla continuazione. Gustavo Petro, che alle presidenziali ha preso il 42% dei voti, leader dell’opposizione di sinistra a Duque, ha messo in evidenza che queste modifiche hanno lo scopo di non consegnare alla giustizia militari e responsabili politici per crimini di guerra contro l’umanità. Vedi le esecuzioni stragiudiziale di oltre 4000 giovani definiti eufemisticamente “falsi positivi” commessi sotto il governo Uribe. Significativa la presa di posizione del partito FARC Il partito politico Farc ha considerato oggi che le modifiche approvate nel Congresso colombiano alla Giurisdizione speciale per la pace (JEP) trasformano il meccanismo in una guerra legale contro l’ex organizzazione guerrigliera e sono una frode per il paese. Carlos Antonio Lozada del FARC ha dichiarato alla stampa: “Il sistema innovativo e promettente della giustizia transizionale, che è stato progettato per conoscere tutta la verità, garantire la giustizia e assicurare la riparazione in modo rapido ed efficace, è stato trasformato in un meccanismo di guerra legale diretto esclusivamente contro le FARC-EP. Queste proposte e queste decisioni dei difensori della guerra e del conflitto costituiscono un altro atto di perfidia che approfondirà la divisione e la sfiducia tra i colombiani”. Per questo motivo, l’ex leader guerrigliero ha accusato il presidente Juan Manuel Santos di mancanza di decisione e volontà politica del suo governo per non aver utilizzato i meccanismi costituzionali a sua disposizione per proteggere gli Accordi di Pace. Infine, Lozada, che era accompagnato dai leader del FARC, Pablo Catatumbo e Victoria Sandino, ha chiesto al capo dello stato e ai magistrati della Corte Costituzionale di rispettare pienamente la Costituzione.
SE L’OPPOSIZIONE NON RIUSCIRA’ A FAR CAMBIARE DIREZIONE A DUQUE, C’E’ IL RISCHIO CHE IN COLOMBIA SI PASSI DALLA PACE ALLA GUERRA, ANCORA.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy