Mohamed Dihani, Omar Zein Bachir

Una delegazione italiana, composta da Domenico Letizia, presidente dell’Istituto di Ricerca di Economia e Politica Internazionale (IREPI), Margherita Cattolico, avvocata specializzata nei diritti umani e presidente aggiunto dell’Istituto di Ricerca di Economia e Politica Internazionale (IREPI) e il capo della Federazione italiana dei diritti umani Antonio Stango, ha deciso una visita nel Sahara Occidentale che si protrarrà per quattro giorni, iniziati già da mercoledì 4 settembre. Tale delegazione italiana ha espresso il desiderio di visitare la regione “non autogestita” per verificare quale siano la situazione generale dei diritti umani e la condizione economica vissuta dai saharawi. Durante la visita, l’associazione saharawi “R6” ha richiesto un incontro e un’intervista per informare la delegazione sugli ultimi sviluppi relativi alla situazione dei diritti umani, ma la richiesta è stata respinta. L’associazione saharawi “R6” condanna questa visita, che viola lo status giuridico del Sahara Occidentale, nonché condanna il totale pregiudizio della delegazione italiana per lo stato marocchino; infatti, essendo gli incontri tenuti dalla delegazione italiana basati su una direttiva dello stato marocchino, la delegazione italiana ha rifiutato di incontrare le associazioni e gli attivisti saharawi dimostrando pienamente le posizioni del Marocco. Questo gesto contraddice la dichiarazione ufficiale della delegazione e quanto affermato dal capo dell’IREPI, Domenico Letizia, nei suoi post sul social Facebook, secondo i quali la visita si sarebbe tradotta in un rapporto sulla situazione generale dei diritti umani nel Sahara occidentale. Il Post del capo della delegazione italiana, pochi minuti dopo l’arrivo nel Sahara occidentale, prima di affrontare la deplorevole realtà del popolo saharawi: “Siamo appena giunti nel #Sahara Occidentale. Avremo modo di vedere la situazione dei diritti umani nelle province meridionali del #Marocco; conoscere come era il Sahara prima della decolonizzazione nel 1975 e come diventato oggi; vedere le infrastrutture e il gigantesco sviluppo socioeconomico realizzati e la larga partecipazione multidimensionale alla vita locale, nazionale e internazionale della popolazione. Seguiteci: #MissioneMarocco”

Secondo l’Associazione Sahrawi, “R6”, queste visite, che sono pagate in anticipo e hanno relazioni già pronte, hanno lo scopo di sconvolgere la realtà del vissuto nel Sahara Occidentale agli occhi del mondo e di interrompere il movimento europeo contrario all’integrazione del Sahara Occidentale in qualsiasi nuovo accordo europeo-marocchino. Questa visita non a caso è conseguenza delle vittorie ottenute dal popolo saharawi negli ultimi anni, battaglie legali in tribunali internazionali e nella “Corte di giustizia europea”, che ha dimostrato che lo status giuridico del Sahara Occidentale è separato dal Marocco – cosa che invalida tutti gli accordi conclusi tra il Marocco e l’Unione Europea, la sentenza del 27/02/2016.

In conclusione, l’associazione Saharawi “R6” considera vergognoso che l’Istituto Italiano di Studi e Ricerche Economiche e Politiche “IREPI” svolga il ruolo di contraffattore dei fatti che la ricerca avrebbe dovuto constatare e riportare.

Di Mohamed Dihani/Omar Zein Bachir

Mohamed Dihani Sono un ragazzo saharawi del laayoune la capitale del Sahara Occidentale. Sono il responsabile generale del sito www.wesatimes.com Piattaforma di informazione sul popolo saharawi in 5 lingue. Attivista lotto per i diritti umani collaboro con l'associazione ASVDH (Associazione Saharawi per le vittime di gravi violazioni dei diritti umani) Omar Zein Bachir ragazzo saharawi dei campi profughi di Tindouf - Algeria. Abito a Modena dove ho studiato Tecnico Informatico aziendale e lavoro all'Avis di Modena. Collaboro con l'associazione Kabara Lagdaf di Modena per far conoscere la questione del Sahara Occidentale. Responsabile del sito in italiano Wesatimes piattaforma di informazione sul popolo saharawi.

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