Francesco Cecchini

Abimael Guzmán, leader di Sendero Luminoso
Molte donne ed uomini, ex miltanti di Sendero, del MRTA e di movimenti sociali continuano ad essere incarcerati da moltissimi anni in carceri dove hanno vissuto torture, assassinii e massacri. Ad oggi vengono negati i loro diritti e perfino loro avvocati difensori a volte vengono incarcerati. Un caso fra i tanti, lo stretto isolamento che vengono tenute donne prigioniere politiche a Piedras Gordas. Va ricordato tra i tanti Victor Polay Campos, capo del MRTA, che operato al cervello dovrebbe uscire di prigione nel 2026. Un amnistia generale sarebbe una decisione dovuta per chiudere con una storia drammatica, ma passata.
Una recente sentenza sembra andare in direzione contraria.
L’attentato di Miraflores del luglio 1992, noto anche come attentato di Tarata o di Lima, consistette il nell’esplosione di un’autobomba nel blocco 2 di viaTarata nel cuore del quartere di Miraflores, nella città di Lima, in Perù. Il luogo in cui si è verificato l’evento è un’area commerciale in un quartiere di alta classe di Lima. Due veicoli, ciascuno equipaggiato con 250 chilogrammi di esplosivo, esplosero alle 21:15, uccidendo 25 persone e ferendo più di 200 persone. L’esplosione distrusse o danneggiò 183 case, 400 esercizi commerciali e 63 auto parcheggiate. L’attacco fu l’inizio di una serie che durò una settimana, provocò 40 morti e mise Lima in seria difficoltà.
In quel periodo vi furono atti di violenza organizzati sia da Sendero Luminoso che dallo stato peruviano
Una delle misure controverse in quell’anno per ristabilire l’ordine nel paese, fu l’Autogolpe che il presidente Alberto Fujimori mise in atto il 5 aprile, che consistette nello scioglimento del Congresso nazionale ed in altre misure di natura politica e militare.
Dopo 26 anni dall’ attacco a Tarata, Miraflores, l’11 settembre, il vertice di Sendero Luminoso è stato condannato all’ergastolo per il reato di terrorismo aggravato per quel fatto. Tutti gli imputati, tuttavia, sono stati assolti dall’altra accusa, quella del traffico illecito di stupefacenti. E’ stata assolta dall’accusa di terrorismo Elizabeth Cárdenas Huayta. Osman Morote e Margot Liendo dagli arresti domiciliari sono stati rimessi in prigione. Questa è la lista dei condannati all’ergastolo: Abimael Guzmán, Elena Iparraguire, María Pantoja Sánchez, Óscar Ramírez Durand, compagno “Feliciano”, Osmán Morote Barrionuevo, compagno “Nicolás”, Margot Liendo Gil, compagna “Noemí” Florindo Flores Hala, “Artemio”, Laura Zambrano Padilla, Edmundo Cox Beuzeville, Florentino Cerrón Cardoso.
Significativo è stato che Abimael Guzmán, leader di Sendero Luminoso, abbia rifiuttato di difendersi.
Segnalo un mio articolo critico su Sendero Luminoso. Il link è il seguente.
https://www.pressenza.com
Il rivoluzionario è un uomo condannato. Non si interessa a niente, non tiene sentimenti, non ha rapporti con niente, nemmeno ha un nome. In lui, tutt è assorbito in una passione unica e totale: la rivoluzione. Nella profondità del suo essere ha rotto tutti i legami con l ordine civile, con la legge e con la morale. Continua a vivere nella società con la solo idea di distruggerla. Non si aspetta nessuna misericordia. Ogni giorno è disposto a morire.
J. M. Coetzee
Con queste parole del premio nobel della letteratura 2003, Santiago Roncaglio inizia il suo lavoro LA CUARTA ESPADA. La historia di Abimael Guzman y de Sendero Luminoso. Il libro non è tradotto in italiano, ma merita di essere letto per capire cosa avvenne in Perù negli anni 80 e 90 del secolo scorso. Le parole di J.M. Coetzee si adattano bene alla persona di Guzmán.

La cuarta espada di Roncagliolo.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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