Lavoro fisso e sviluppo sostenibile, sostegno ai pensionati, alle famiglie, affitti e mutui, un tsunami di 1,8 miliardi di misure sociali, per la diminuzione della povertà infantile e delle tasse sugli immobili, insieme al ripristino della contrattazione collettiva e all’aumento del salario minimo, ed un surplus di bilancio quasi doppio rispetto alle previsioni.
di Argiris Panagopoulos
Tsipras, SYRIZA e il loro governo non solo hanno portato la Grecia fuori dalla crisi ma continuano a stare dalla parte giusta, dalla parte delle persone massacrate dall’austerità imposta dal neoliberismo. Contro le destre , il razzismo e la xenofobia che avanza in molte parti dell’Europa in Grecia la coesione sociale e l’accoglienza rimangono le sfide per una società più giusta, grazie a una sinistra “vera” che cerca di distribuire la ricchezza sorta dopo la crisi in un modo più equo.
“Si sono smentite le Cassandre e tutti quelli che avevano investito sul disastro del paese… Il rafforzamento dell’occupazione è la precondizione per l’aumento della produttività e della competitività”, ha detto al Summit di Salonicco il primo ministro greco Alexis Tsipras, sottolineando che “l’uscita dalla crisi non consta per noi solo negli positivi indici di sviluppo, ma anche nel miglioramento degli indici sociali”.
Per Tsipras il dato più positivo sono la diminuzione della disoccupazione attestata al 18 % lo scorso agosto, partiva dal 28% – 29% circa del gennaio del 2015; la diminuzione della disoccupazione giovanile al 36,8% nel 2018 dal più del 50% livello a cui era arrivata nell’agosto del 2014, e il record per gli ultimi 17 anni, delle assunzioni, per di più con il positivo dato che il 70% dei nuovi posti di lavoro è un posto fisso. Tsipras si è soffermato anche sui dati dello sviluppo dell’economia greca al 2,1% nel primo semestre su base annua, fatto che ha smentito le istituzioni internazionali, insieme al record, per gli ultimi dieci anni degli investimenti stranieri diretti nel 2017 e all’aumento del 20% del ciclo di lavoro per l’industria l’agosto del 2018 su base annua.
Nuovo tsunami di 1,8 miliardi di misure sociali
Tsipras e il suo governo preparano un nuovo pacchetto di misure sociali per 900 milioni dal gennaio del 2019, mentre altri 900 milioni saranno distribuiti alle persone con meno risorse alla fine dell’anno, prendendoli dal nuovo surplus di bilancio, che ha superato anche le più positive delle previsioni.
Tsipras e il suo ministro delle Finanze Tsakalotos aspettano il rapporto della Commissione europea sui bilanci dei paesi membri il 21 di novembre per depositare la stesura definitiva della legge di bilancio per il 2019 al Parlamento. Secondo Tsipras e Tsakalotos il fatto che non saranno tagliate le pensioni, come auspicava la destra, il centrosinistra e la sinistra ” inconcludente”, permetterà allo sviluppo di arrivare al 2,3% per il 2019 a fronte delle previsioni precedenti del 2%.
Assunzioni e diminuzione delle tasse sugli immobili
Il governo greco si prepara ad assumere altri 4.500 insegnanti con contratti fissi e altre 3.000 persone per il programma “aiuto alla casa” con contratti fissi, e a diminuire in media del 10% le tasse sugli immobili imposte dalla Troika e dal governo di Samaras e Venizelos. La diminuzione dell’imposta sarà maggiore per le case più piccole, per alleggerire di più gli strati sociali con meno risorse.
Quasi 3,5 milioni di greci con immobili di basso valore, fino ai 60.000 euro, vedranno diminuire del 30% la tassa sugli immobili, dai 60.001 fino ai 100.000 euro del 21% e per quelli dai 100.001 fino ai 150.000 euro circa del 10%.
Dividendo sociale di 900 milioni per almeno 1,3 milioni di famiglie
Il governo prevede per il terzo anno consecutivo di pagare fino al Natale il dividendo sociale di 900 milioni ad almeno 1,3 milioni di famiglie. Il dividendo sociale sarà erogato con parametri sociali e sarà dai 300 fino ai 1.400 euro per ogni famiglia e specifici gruppi sociali, come i giovani, gli disoccupati, le ragazze madri ecc. L’anno scorso si erano distribuiti 800 milioni a 1,3 milioni di famiglie, che in media avevano ricevuto 535 euro.
Intanto 318.500 famiglie ricevono ogni mese il reddito sociale di solidarietà, che per il mese di novembre ammonta a 71 milioni, per arrivare a 850 milioni l’anno.
Aumenti di pensione per 550.000 persone
Tra l’altro dal 1° di gennaio del 2019 550.000 pensionati vedranno aumentare progressivamente le loro pensioni grazie al sistema del ricalcolo previsto dalla legge 4387/16. Alla fine 2 milioni di pensionati vedranno aumentare le loro pensioni.
Theano Fotiou: Sostegno per l’affitto o il mutuo per 300.000 famiglie e per almeno 900.000 per i figli.
“Nei prossimi giorni saranno votate delle misure…che dall’opposizione, vengono raccontate con inimmaginabili menzogne, ma voteranno le misure… non perdete le sedute del parlamento questo mese”, ha detto con ironia la viceministra della Solidarietà Sociale Theano Fotiou parlando alla radio di SYRIZA “stoKokkino” per spiegare come il governo garantirà ad almeno 300.000 famiglie l’aumento del sussidio per pagare l’affitto o il mutuo e come aumenterà l’assegno per i figli già esistente ad almeno 900.000 famiglie.
Fotiou ha parlato con numeri alla mano, mentre la destra, il centrosinistra del Pasok e perfino la sinistra “ininfluente” cercano di alimentare le paure di una Grecia che ormai non esiste più. “Quando siamo arrivati al governo per la protezione sociale si spendevano solo 780 milioni l’anno, mentre ora abbiamo superato i 2,5 miliardi e lavorando in condizioni di asfissia economica”, ha detto Fotiou notando che i dati dell’Eurostat del 2016 dimostrano per la prima volta la diminuzione della povertà e della povertà infantile”.
Diminuzione della povertà infantile
Per quando riguarda la povertà infantile Fotiou ha notato che secondo la Elstat, la Istat greca, è diminuita di 2 punti percentuali arrivando al 23% negli ultimi due anni. “Questo lo abbiamo fatto sotto il commissariamento del paese, nel prossimo periodo faremo ancora di più per i nostri figli”, ha detto la ministra di SYRIZA, che ha introdotto tra le altre cose anche i pasti caldi gratuiti in almeno metà della scuole greche.
Nel bilancio per il 2019 le politiche per la protezione dei figli passeranno dai 600 milioni ai 1,3 miliardi, mentre altri 400 milioni saranno spesi per sostenere gli affitti e i mutui delle famiglie”. “Per la prima volta dopo la legge per affrontare la crisi umanitaria, che aveva offerto il sostegno degli affitti a 20.000 famiglie, allarghiamo oggi questa misura ad almeno 300.000 famiglie, che forse arriveranno a 340.000 famiglie, con un sussidio dai 70 ai 210 euro al mese, a seconda del membri della famiglia. Se la famiglia non paga affitto ma un mutuo metteremo direttamente il sussidio per pagare la rata mensile del mutuo… Ci saranno anche altre misure per proteggere il diritto delle famiglie ad una casa dignitosa”, ha continuato la ministra di SYRIZA.
Inoltre Fotiou ha spiegato come SYRIZA intende risolvere il problema della mancanza di asili nido per non lasciare nessun bambino fuori, aumentando ai 70 dai 40 euro al mese il sussidio per ogni figlio e aumentando a 900.000 famiglie dalle 800.000 famiglie il numero di quelle che potranno avere il sussidio. Secondo Fotiou le spese per sostenete gli asili nido saranno più di 1 miliardo di euro, a fronte dei precedenti 650 milioni, mentre continua con ritmi veloci la creazione di asili nido pubblici.
Per quando riguarda i Rom si aprono nuovi servizi nei Centri Comunali con personale che parla la loro lingua per non avere problemi di comunicazione e facilitare i Rom nell’usufruire dei servizi.
Intrappolate nelle loro Fake News destra e sinistra inutile: Niente tagli alle pensioni
Il leader di Nuova Democrazia Mitsotakis era arrivato fino a Berlino per chiedere alla Merkel di tagliare ancora le pensioni dei greci per non aiutare Tsipras e il suo partito a rivincere le prossime elezioni. Il centrosinistra del Pasok – Movimento per il Cambio e il Potami – Fiume e la sinistra inutile rappresentata dal KKE, da Unità popolare e dall’Antarsya, speravano di costruire la loro sopravvivenza elettorale sul presunto taglio delle pensioni auspicando l’affondamento dell’economia greca, con minori entrare e la permanenza della disoccupazione ai livelli record degli anni passati.
Schauble ora non ride, perché il governo di SYRIZA è riuscito con le clausole che aveva inserito nel luglio del 2015 ad evitare gli effetti negativi di molte misure che di fatto sono state annullate per la ripresa dell’economia greca, la creazione di nuovi posti di lavoro, il risanamento degli enti assicurativi e previdenziali e i surplus di bilancio.
Al tempo stesso però la destra, il centrosinistra e la sinistra inutile non trovano una parola sul fatto che la ripresa dell’economia e dell’occupazione hanno potuto salvare gli enti assicurativi e previdenziali archiviando una volta per tutte l’austerità con i suoi lati più oscuri, il taglio delle pensioni e dei salari. L’Euroworking Group ha ammesso la settimana scorsa che la Grecia è uscita dalla crisi accantonando l’ipotesi del taglio delle pensioni e nei prossimi giorni verranno prese le decisioni definitive dall’Eurogruppo e dal Consiglio Europeo. Alla fine sembra che per le opposizioni di destra e della sinistra inutile conta molto di più usare le sofferenze del popolo greco per fini elettorali che la salvezza delle persone dopo quasi dieci anni di crisi.
Ministra del Lavoro: aumento del salario minino – Indifferenza della GSEE
Tra le altre misure che sono state accantonate dai creditori e dalle istituzioni europee e internazionali c’è anche la supposta diminuzione dei redditi che dovranno essere tassati.
“La misura di ridurre l’imponibile per la tassazione la consideriamo inutile dal punto di vista fiscale”, ha detto la ministra del Lavoro Efi Achtsioglou, notando che “il governo di SYRIZA otterrà la sua cancellazione, mentre un governo del signor Mitsotakis di sicuro la applicherebbe perché la misura è dentro il nucleo del suo programma”.
La giovane e combattiva ministra del Lavoro ha notato che “non ha nessuna base il dibattito per l’aumento del salario minimo di 20 -25 euro al mese… perché l’aumento sarà oggetto del processo in corso… è sarà deciso dal ministero del Lavoro con l’approvazione del consiglio dei ministri nel gennaio del 2019”.
Intanto il sindacato greco del settore privato GSEE non si è presentato alla prima riunione con le parti sociali per discutere dell’aumento del salario minimo, continuando a “bucare” sia le riunioni dei sindacati europei a Bruxelles sia quelle più vicine al centro di Atene, rifiutando di fatto di tutelare gli interessi dei lavoratori. “Sfortunatamente”questo ruolo lo ha assunto di fatto la ministra Achtsioglou che ha trattato duramente con i creditori e le istituzioni neoliberiste dell’UE il ripristino della contrattazione collettiva e l’aumento del salario minimo. Insieme con l’aumento del salario minimo sarà abolito il sotto-salario minimo, la vergognosa schiavitù per i giovani sotto i 25 anni voluta dal governo di Samaras e Venizelos. Il nuovo salario minino sarà, infatti, applicato senza distinzioni a tutti i lavoratori, ha detto Achtsioglou.
Achtsioglou ha annunciato che il risanamento degli enti assicurativi e previdenziali permette di diminuire i contributi per altri 250.000 lavoratori, liberi professionisti e agricoltori, mente si prepara l’allargamento della contrattazione collettiva ai lavoratori delle compagnie aeree straniere, dopo aver applicato l’allargamento a 9 contratti settoriali che riguardano 190.000 lavoratori. “Una cosa che significa il miglioramento degli stipendi e delle condizioni di lavoro per decine di migliaia di lavoratori dipendenti”, ha notato la ministra di SYRIZA.
Il sindacato di GSEE, che aveva votato “Si” al referendum del 2015, con decisione unanime ha detto che non partecipa alle riunioni con le parti sociali e il ministero del Lavoro perché considera che “cancellano il diritto dei lavoratori di negoziare collettivamente e liberamente”. In questo modo però la GSEE lascia sul tavolo da sole le associazioni dei datori di lavori e ancora peggior chiede l’applicazione della legge del 2013, quando la Troika aveva introdotto il peggior modo di negoziare l’aumento del salario minino. Una legge contro la quale la GSEE non aveva aperto bocca né il 2013, visto che prevedeva perfino la diminuzione del salario minimo, né oggi, che rivendica il ritorno del salario minimo ai 751 euro.
Nel 2012 il governo del Pasok, Nuova Democrazia e Laos aveva diminuito il salario minimo del 22% e avevano applicato la misura razzista del sotto salario minimo per i giovani sotto i 25 anni.
Surplus di bilancio a 6,45 miliardi contro le previsioni di 3,58 miliardi
Il surplus primario di bilancio per i primi dieci mesi dell’anno in corso è arrivato a 6,45 miliardi, quasi il doppio dalle previsioni di 3,584 miliardi, grazie all’aumento delle entrare e alla diminuzione delle spese. Il surplus netto arriva ai 1,65 miliardi superando gli obbiettivi per il disavanzo di 1,127 miliardi. Le entrare nette statali sono arrivate ai 42,43 miliardi, con un aumento di 839 milioni o 2% sopra l’obiettivo.
La “fiesta” nella Sanità Pubblica: 23 miliardi per Novartis e farmaceutiche, 86 miliardi per il resto
Solo per le malefatte nel settore dei medicinali il settore pubblico greco ha pagato 23 miliardi di più del dovuto, mentre il costo complessivo delle malefatte nel settore della Sanità Pubblica arriva ai 86 miliardi, secondo il rapporto della Commissione Parlamentare per gli scandali nel settore della Sanità. Il rapporto è stato inviato a tutti i partiti e sarà discusso nella apposita Commissione parlamentare.
Il rapporto sottolinea che nel periodo 2010 -2014 non esisteva alcun controllo sui prezzi delle medicine fornite al settore pubblico e solo il caso di Novartis dimostra che nel settore esisteva una “fiesta” continua per arricchire le case farmaceutiche a danno dello stato.