Pubblichiamo questo articolo di Peter Koenig (scritto prima del ballottaggio) solo oggi, ben dopo la vittoria di Bolsonaro, perché riteniamo la sua analisi ancor più interessante se letta a giochi fatti.
Una settimana prima del secondo turno di elezioni in Brasile, Jair Bolsonaro, il candidato di estrema destra del Partito Social Liberale (PSL), contro Fernando Haddad del Partito dei Lavoratori (PT), il Partito di Lula, per il turno finale delle elezioni presidenziali del Brasile, guida i sondaggi in doppia cifra, circa 58 contro 42. E il divario è in aumento, nonostante il fatto che, come per la fine di settembre 2018, le donne brasiliane si siano battute in massa contro Bolsonaro con l’hashtag #EleNao (Not Him). Il suo record di misoginia, solo un paio di settimane fa, lo ha lasciato con solo il 27% delle donne sostenitrici. Le truffe e la propaganda menzognera massicce hanno aumentato tale rapporto fino al 42%. Qualcuno crede seriamente che Bolsonaro abbia cambiato il suo carattere razzista e il suo atteggiamento degradante per le donne? È incredibile come la gente si innamori delle menzogne e delle manipolazioni della propaganda.
La solita propaganda ingannevole dalla destra si è infiltrata in ogni elezione degli ultimi 5-10 anni, a cominciare dalla sofisticata frode di Internet e propaganda inventata da Oxford Analytica (OA), che si ritiene in gran parte aver portato Trump alla Casa Bianca, Macri alla Casa Rosada a Buenos Aires, Macron all’Eliseo a Parigi e la signora Merkel per la quarta volta alla Cancelleria Federale tedesca a Berlino, tra gli altri. Si dice anche che OA abbia aiutato i sostenitori di BREXIT. Nel frattempo, gli sporchi metodi di manipolazione elettorale di OA sono stati integrati nei media ufficiali con montagne e montagne di denaro da corporazioni e banche.
Infatti, il capobanda Bolsonaro è attualmente accusato dal suo avversario Fernando Haddad di condurre una campagna di “notizie false e fraudolente”, e questo solo pochi giorni prima del ballottaggio. L’accusa è che Bolsonaro sta conducendo una campagna di diffamazione multimilionaria contro Haddad, tramite WhatsApp e altri social media. Ciò significa inviare letteralmente milioni di messaggi su misura a potenziali gruppi di elettori. Questo è il sistema degli algoritmi di Oxford Analytica.
Secondo RT, Haddad ha detto in una conferenza stampa a Rio: “Abbiamo identificato una campagna di calunnia e diffamazione tramite WhatsApp e, data la massa di messaggi, sappiamo che dietro ci sono stati soldi sporchi, perché non era registrata al Tribunale Supremo Elettorale”. Questo, dopo che il giornale Folha de S.Paulo, ha scoperto una presunta frode elettorale. La pubblicazione sostiene che un gruppo di imprenditori appoggia una campagna diffamatoria da svariati milioni di dollari che userebbe diverse app di social media per raggiungere i sostenitori di Haddad e diffondere “false notizie” legate al suo nome.
Possiamo solo sperare che con la scoperta di questa frode con calunnie non sia troppo tardi per fermare la campagna di Bolsonaro e per informare gli elettori. Portare un atto d’accusa contro Bolsonaro non è una possibilità realistica, poiché è sostenuto dall’attuale governo corrotto e fascista di Temer, e da tutti gli alti giudici che hanno impedito alla legittima richiesta di Lula di candidarsi alla presidenza. La sola coscienza degli elettori può fare la differenza.
Immaginate cosa succede se Bolsonaro viene eletto? È difficilmente concepibile. Bolsonaro ha già dichiarato che, se eletto, darà pieni poteri ai militari. “Quando sarò eletto, quelli che comanderanno saranno i capitani (militari)”. Parole sue, in portoghese.
È un fascista senza dubbio. Ci sono stati altri governi militari fascisti in Brasile, come Getúlio Vargas, che regnò dal 1930 al 1945 come dittatore militare per lo più per decreto. Abrogò la Costituzione del 1891 e ne introdusse una nuova nel 1934 che fu rovesciata, quando finalmente, nel 1945, Vargas fu deposto e un nuovo processo di democratizzazione iniziò con una nuova Costituzione introdotta nel 1946. Ma questo non è tutto sul fascismo e le dittature militari in Brasile. Ce ne sono stati altri nei decenni che precedono Lula.
Un altro brutale governo militare salì al potere nel 1964 con un colpo di Stato da parte delle Forze Armate. Il presidente Joao Goulart ha governato il Brasile dal 1° aprile 1964 al 15 marzo 1985. Si concluse quando José Sarney entrò in carica il 15 marzo 1985. Ciò che è importante sapere è che sia il colpo di Stato di Vargas del 1930, sia il colpo di Stato militare del 1964 sono stati sostenuti dall’ambasciata statunitense in Brasile e dal Dipartimento di Stato di Washington. Il signor Bolsonaro ha già oggi, dopo il primo turno di elezioni, il pieno appoggio di Washington. Si è subito congratulato con il governo Trump appena il risultato delle elezioni del 7 ottobre è stato reso noto.
Se non avvengono miracoli nella prossima settimana, il Brasile potrebbe essere destinato a tornare indietro di circa 90 anni, in una feroce dittatura militare. Peggio ancora, la dottrina neo-liberale di oggi decide l’ultima parola su cui si basano le politiche economiche, anche per i militari. Stiamo dirigendoci verso la completa privatizzazione di ogni cosa, dei servizi sociali: la privatizzazione dell’acqua e della salute è già iniziata. Delle redditizie infrastrutture di base e delle risorse naturali, e l’indebitamento verso l’IMF, la Banca Mondiale, la FED/Wall Street è già in corso e il suo futuro già programmato, incluso in un devastante programma di austerità che, sotto il corrotto e non eletto Temer, è già iniziato.
Di fatto, il disastro economico in termini di dipendenza da FMI, WB e FED potrebbe anche apparire sotto Haddad, che aveva già detto che avrebbe lavorato con il feudo finanziario di Washington. Come Luiz Inacio Lula ha fatto, quando è stato eletto nel 2002. Era “l’esempio di ragazzo d’oro” per il FMI, seguendo rigorosamente le regole che gli venivano insegnate avrebbe portato il progresso nel suo paese. In seguito si rese conto di cosa stava succedendo realmente nel settore finanziario del Brasile. Ha corretto alcune delle aberrazioni, ma molte sono rimaste in funzione durante la Presidenza di Dilma Rousseff.
Il Brasile potrebbe diventare la Grecia del Sud America, solo moltiplicato per un fattore di 100.
Immaginiamo solo l’impatto politico ed economico che questo avrebbe sulla regione latinoamericana. Il Brasile è di gran lunga la più grande economia dell’America Latina, con un PIL di circa 2,1 trilioni di dollari USA nel 2017, una popolazione di 210 milioni e una massa continentale di 8,516 milioni di km2 – e con le più grandi riserve di acqua dolce conosciute al mondo. Il commercio nell’America Latina ed il mondo sarebbe impensabile senza il Brasile. Inoltre, un regime di Bolsonaro avrebbe pieno appoggio ideologico e militare da Washington. Infatti, il Brasile potrebbe presto diventare il secondo paese della NATO sudamericano dopo la Colombia.
Come si sentirebbe il Venezuela, circondato da due feroci paesi militarizzati appartenenti alla NATO? Washington potrebbe solo sorridere e guardare, mentre Colombia e Brasile, e il loro comando NATO, farebbero il resto. O vorrebbero farlo? Il Venezuela è sulla strada migliore per distaccarsi dall’egemonia del dollaro ed allearsi con l’Oriente. E questo non solo nel commercio, ma anche grazie ad enormi investimenti da Cina e Russia. Invadere il Venezuela non sarebbe facile, nonostante la NATO dall’est e dall’ovest e con l’impero appena di là dei Caraibi.
Torniamo a Bolsonaro. Non sarà così facile spingere questa dottrina militare fascista, di un presidente fino ad ora poco conosciuto dal mondo esterno, in fondo alla gola dei brasiliani. Il loro voto e la loro mente possono essere manipolati, ma una volta svegliati, le elezioni potrebbero essere passate, e le politiche di Temer attuate con un fattore moltiplicato per dieci, la sofferenza sociale aumenterà, come la Grecia, la gente potrebbe semplicemente non accettarla.
Si renderanno conto che questa intera farsa propagandistica serve solo a pochi oligarchi brasiliani, ma soprattutto alle grandi corporazioni ed alle grandi banche transnazionali. Scenderanno nelle strade? Richiedendo un altro governo, e combattendo per i loro diritti? I brasiliani non sono (ancora) tipi da sopportare il raddoppio e tacere, come hanno dovuto fare i greci, indeboliti da un governo del tradimento, da un’assenza di servizi medici e di altri servizi sociali e da una morale a basso livello che si riflette in un tasso di suicidio in aumento esponenziale, secondo il britannico Lancet. I brasiliani potrebbero aver imparato una lezione.
Brasile e il BRICS. Già sotto Temer, il ruolo del Brasile nei BRICS era semplicemente aneddotico. Era chiaro che politicamente il Brasile non avrebbe più potuto aderire ai principi che stavano dietro l’associazione BRICS, cioè l’indipendenza economica dai padroni del debito, FMI, Banca Mondiale e FED. Cosa faranno con Bolsonaro? Dovrebbe essere il BRICS ad espellere il Brasile, mandando un avvertimento ai brasiliani ora, prima delle elezioni per il ballottaggio, che nessun governo fascista sarebbe potuto essere ammesso all’interno dei BRICS. Il fascismo è l’antitesi assoluta alle nuove alleanze di SCO, BRICS, Unione Europea, e di recente, l’Alleanza del Mar Caspio (Azerbaigian, Iran, Kazakistan, Russia e Turkmenistan).
Ma, e questo è molto importante, non lasciamo che sfugga di mano. Non lasciamo che Bolsonaro venga eletto domenica prossima. Facciamo la scelta giusta ora. Indipendentemente da ciò che si sta manipolando per essere credibili. Alzatevi in piedi brasiliani, donne e uomini e dite #NAO Bolsonaro!
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Articolo di Peter Koenig pubblicato su The Saker il 23 ottobre 2018
Traduzione in italiano di Pappagone per SakerItalia
http://sakeritalia.it/america-latina/brasile-bolsonaro-verso-una-dittatura-militare-peggio-di-80-anni-fa/