Francesco Cecchini


Già durante la campagna brasiliana delle presidenziali, alla vigilia del voto del 28 ottobre il leghista Matteo Salvini aveva lodato, per affinità, il fascista Jair Bolsonaro: “Ha raccolto tantissimi voti, il vento sta cambiando ovunque. Non capisco alcuni giornalisti italiani che gli danno del razzista,nazista, xenofobo solo perché chiede più ordine e sicurezza per i cittadini.” Bolsonaro ringraziò promettendo un regalo al collega Salvini: Riaffermo il mio impegno di estradare il terrorista Cesare Battisti, amato dalla sinistra brasiliana, immediatamente in caso di vittoria alle elezioni. Mostreremo al mondo il nostro totale ripudio e impegno nella lotta al terrorismo. Il Brasile merita rispetto!.
Jair Bolsonaro in un video rispose a una lettera di appoggio inviata dal vicepremier italiano Matteo Salvini. “Grazie Salvini”, poi concluse: “Se vinco vi faccio un regalo, vi rimando Battisti”.
Blosonaro ha vinto e sta mantenendo la promessa.
Cesare Battisti, evaso dal carcere in Italia nel 1981, dopo una lunga latitanza in Francia, si era rifugiato in Brasile dove vive da oltre un decennio. Nel 2010 il Presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva aveva annunciato il rifiuto dell’estradizione in Italia e gli aveva concesso il diritto d’asilo e il visto permanente. Lo scorso 25 aprile un giudice aveva revocato a Battisti le misure cautelari, liberandolo dalla cavigliera e permettendogli di muoversi nel paese. La decisione era stata presa dalla Corte suprema brasiliana , che aveva annullato una precedente sentenza, emanata quando a ottobre 2017 Battisti era stato arrestato al confine con la Bolivia con 25mila dollari in valuta estera con cui si apprestava a lasciare il paese. Oltre alla cavigliera elettronica, a Battisti era stato vietato di uscire di casa dopo le 22 e di allontanarsi dal paesino di Cananeia, nello Stato di San Paolo, in cui vive. Il tribunale aveva ritenuto ragionevoli le argomentazioni dei legali dellex terrorista, secondo i quali le accuse erano state emanate in modo generico e senza elementi concreti. Il tribunale di Cananeia, dove Cesare Battista, abita aveva anche imposto il sequestro del passaporto per lui e la moglie Joice Lima. Le misure erano state prese dopo che si era scoperto che Battisti aveva fornito un indirizzo falso per ottenere i certificati necessari alle nozze in Brasile, commettendo un falso ideologico.

MATTEO SALVINI E JAIR BOLSONARO

lo scorso marzo il procuratore generale brasiliano aveva rimesso al presidente Michel Temer la decisione finale, che potrebbe cancellare lo status di rifugiato concesso nel 2010 dallex presidente Lula.
Il 13 dicembre il giudice Luiz Fux del Supremo Tribunale Federale ha emesso un ordine d’arresto, ma Battisti da tempo è sparito. Se Cesare Battisti ha letto Mato Grosso di Ian Manook magari avrà pensato di nascondersi nel Pantanal Mato Grosso do Sul dove non sarà facile scovarlo. Comunque l’avvocato di Battisti Igor Tamasauskas ha presentato ricorso contro la decisione,
L’amico di Jair Bolsonaro, Matteo Salvini, oltre a ringraziare ha inviato in Brasile militari italani per aiutare la ricerca in un aereo militare parcheggiato nell’aeroporto internazionale di Guarulhos, nei pressi di San Paolo del Brasile, pronto a riportare a casa Cesare Battisti. Anche il presidente Mattarella ha detto grazie al presidente uscente Michel Temer, ma visto come stanno le cose è possibile che i militari italiani trascorrano le vaccanze di Natale in Brasile.
Un link con un precedenti articolo pubblicato da Ancora Fischia il Vento su Cesare Battisti è il seguente:
https://www.ancorafischiailvento.org/2017/10/27/cesare-battisti-storia-infinita/

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy