‘Il Presidente del Consiglio dei Ministri dirige la politica generale del Governo e ne è responsabile. Mantiene l’unità di indirizzo politico ed amministrativo, promuovendo e coordinando l’attività dei Ministri’, art. 95 della Costituzione italiana
Dopo nove mesi dalla formazione del governo ‘pentaleghista’ è possibile fare il ‘tagliando’ sull’operato dell’Esecutivo. A tale proposito analizziamo come si sono comportati i due partiti di governo nell’elaborazione e nell’approvazione dei principali provvedimenti legislativi e chi, tra il M5s e la Lega, abbia, in questi mesi, caratterizzato ed egemonizzato la politica dell’Esecutivo.
Il tema principale su cui si sono confrontati i due partiti è quello relativo al fenomeno migratorio. Ed è evidente che i porti chiusi, l’ostracismo verso le Ong ed i continui attacchi all’Europa sono obiettivi politici della Lega a cui i grillini si sono ‘adeguati’. Non solo, ma di fronte alla richiesta di autorizzazione a procedere contro il ministro dell’Interno per la vicenda della nave ‘Diciotti’, e dopo la giravolta del ministro Salvini, i grillini, dapprima favorevoli, ora si accingono a fare un passo indietro, l’ennesimo.
La richiesta del ministro degli Interni di bloccare la Sea Watch dopo lo sbarco di poche decine di migranti nel porto di Catania è stata ‘eseguita’ dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti che è competente in materia, Danilo Toninelli. Il fermo è stato giustificato con motivi amministrativi, un cavillo in perfetto stile azzeccagarbugli. E’ bene ricordare che la nave battente bandiera olandese è l’ultima rimasta a navigare nel Mediterraneo con il solo scopo di soccorrere i migranti in difficoltà.
Altro esempio delle giravolte grilline è l’approvazione del cosiddetto ‘decreto sicurezza’. Il provvedimento ha abolito i permessi umanitari, ha dato avvio agli sgomberi dei centri di accoglienza ed ha ridotto i finanziamenti degli Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), strumenti questi ultimi che si sono dimostrati utilissimi per l’integrazione dei richiedenti asilo. La vicenda Riace e l’ostracismo di Matteo Salvini verso il sindaco Domenico Lucano è, da questo punto di vista, emblematica.
Anche nel provvedimento simbolo del M5s, il Reddito di cittadinanza, la Lega ha imposto dei paletti che ad una lettura attenta sono funzionali allo sviluppo economico del Nord. Negli anni Sessanta e Settanta milioni di contadini meridionali sono emigrati nel cosiddetto triangolo industriale (Genova, Milano e Torino) per formare la manodopera indispensabile alla produzione industriale di quell’area. Allo stesso modo, migliaia di ‘poveri’ del Sud potrebbero essere costretti ad emigrare per sostituire i lavoratori delle fabbriche del Nord-Est che andranno in pensione con Quota 100.
I condoni, come si sa, sono un ‘mantra’ della Destra, ma anche il ‘governo del cambiamento’ sta procedendo, nonostante i proclami elettorali dei grillini, con lo stralcio di milioni di cartelle esattoriali e con la sanatoria edilizia nell’isola di Ischia.
Il provvedimento sulle pensioni (Quota 100), voluto soprattutto dalla Lega, riguarda chi è entrato nel mondo del lavoro da giovane (non laureati) e chi ha svolto un lavoro a tempo indeterminato. Ed è altrettanto evidente che ad usufruirne saranno soprattutto i lavoratori del Nord Italia.
Sulle grandi opere l’allineamento grillino è evidente. Ancora non sappiamo se anche la Tav verrà realizzata, quello che è certo è che molte delle opere osteggiate durante la campagna elettorale dal M5s, come Tap, Triv, Ilva, Terzo valico, ect., si faranno.
Sull’ordine pubblico il ministro degli Interni non ammette obiezioni. Il leader leghista si mostra ‘decisionista’ con quelli che ritiene siano i suoi avversari politici come i Centri sociali ed è ‘buonista’ con gli ‘amici’ come Casa Pound. Inoltre, sui social si è vantato di usare le ‘ruspe’ per lo sgombero dei campi rom o per lo smantellamento dei centri per i migranti, ma nulla fa e nulla dice sull’occupazione abusiva di un immobile del Comune di Roma da parte degli attivisti neofascisti, che come si sa sono amici di Salvini e della Lega.
La Flat tax al 15% (ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività) per i titolari di partita Iva che nell’anno precedente hanno avuto ricavi o compensi fino a 65 mila euro è una misura voluta dalla Lega e favorisce i piccoli imprenditori ed i pensionati che continuano a svolgere un’attività professionale. E’ evidente che si tratta, nella maggior parte dei casi, di imprese e di lavoratori autonomi che operano nelle regioni settentrionali.
Significativo, infine, è anche quello che il ‘contratto’ di governo non prevede. Tra tutti la mancanza di investimenti al Sud. Il governo del cambiamento non cambia rotta, prosegue, cioè, con le politiche assistenzialiste dei precedenti Esecutivi, ma questa non è una novità soprattutto per gli esponenti della Lega.
Insomma, il vice premier Matteo Salvini si comporta come se fosse lui il Presidente del Consiglio. Detta la linea di politica interna, quella estera, impone paletti sui provvedimenti economici e su quelli sulla sicurezza. A Luigi Di Maio non resta che adeguarsi se vuole mantenere le poltrone su cui è seduto (Leader M5s, vice premier e Ministro), mentre al ‘premier’ Giuseppe Conte non spetta altro che un ruolo marginale e limitarsi a rappresentare e moderare la linea politica decisa dalla Lega e dal suo leader.