Louisa Hanoune, segretaria generale del Parti des travailleurs

Francesco Cecchini


Non c’è presidente, c’è giusto una foto è uno degli slogan che meglio rappresentano la situazione attuale in Algeria. Mentre si sventolano le bandiere nazionali e si stracciano le sue immagini, Bouteflika, ancora in una clinica svizzera su una sedie a rotelle, 82 anni e ammalato grave, ha confermato la sua candidatura alle prossime presidenziali e diffuso una lettera. Nella lettera letta domenica sera alla televisione Abdelaziz Bouteflika, che non appare e parla in pubblico da anni, ha confermato, ad opera del suo direttore della campagna elettorale, la partecipazione alle presidenziali e affermato che ha preso atto del malessere che scuote l’ Algeria e che in caso di vittoria si impegna a formare un’assemblea nazionale aperta a tutti che si impegni a riforme profonde e ad elezioni anticipate.

Abdelaziz Bouteflika in sedie a rotelle


In una conferenza stampa la risposta di Luisa Hanoune, segretaria generale del PT, alla lettera di Bouteflika è stata contundente: : “Una provocazione pesante! Il cambiamento è già in corso!”
Louisa Hanoune, ha detto che coloro che lo hanno spinto ad essere un candidato e che parlano, scrivono,e prendono decisioni per suo conto, come la presentazione della candidatura, sfidano la posizione del popolo algerino espressa da milioni in manifestazioni in tutto il paese e che chiedono la fine di un regime corrotto ed oligarchico.
L’appello di Louisa Hanoune a costore è stato il seguente: “A nome di un milione e mezzo di martiri della guerra di liberazione, a nome delle centinaia di martiri degli eventi dell’ottobre 1988, a nome delle decine di migliaia di martiri del decennio nero, abbiate pietà di questo paese, abbiate pietà del mujahid ( parigiano, combattente) Abdelaziz Bouteflika, incapace di assumere il ruolo di Presidente! Non giocate con il fuoco!” Si è poi rivolta ai responsabili del Consiglio Costituzionale invitandoli a dichiarare lo stato d’incapacità fisica di Bouteflika e di rispettare il regolamento interno del Consiglio Costituzionale e, quindi la Rebubblica. Inoltre ha invitato coloro che si condidati alle presidenziali di ritirare le candidature, in quanto costituiscono in questo momento uno sfregio alla volontà del popolo agerino che si sta manifestando nelle manifestazioni di piazza.
Va ricordato che Louisa Hanoune si è sempre rifiutata a partecipare a queste presidenziali del 18 aprile e dopo le mobilItazioni di massa iniziate il 22 febbraio ha proposto assieme ad altre forze politiche e sociali lelezione di unassemblea costituente rappresentativa delle aspirazioni democratiche e sociali dei lavoratori e delle masse popolari, e ciò può venire solo dalla convergenza delle lotte di tutte le forze progressiste, democratiche e democratiche.

Bandiera algerina


La bandiera della Repubblica Democratica Popolare di Algeria, è un bicolore verde e bianco, al centro del quale sono presenti una mezzaluna rossa e una stellarossa. La bandiera venne adottata il 3 luglio 1962. Essa è simile a quelle precedenti usate dal Fronte di Liberazione Nazionale (FLN) e trarrebbe ispirazione dai colori usati da Abdel Kadir nel XIX secolo. Il bianco simboleggia la purezza, mentre il verde è per l’Islam. La mezzaluna è diventata un simbolo islamico, e prende origine dalla bandiera ottomana.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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