Bandiere del partIto FARC.


Francesco Cecchini


WILSON SAAVEDRA.

Il senatore Carlos Antonio Lozada, della Fuerza Alternativa Revolucionaria del Común (FARC), ha denunciato che 114 ex-guerriglieri e 31 dei loro parenti, “tra cui un bambino di sette mesi”, sono stati assassinati dal novembre 2016, quando La pace è stata firmata con il governo colombiano. Secondo Lozada, tutto indica che i responsabili dei crimini sono gruppi paramilitari e finora non vi sono informazioni su nessun caso di ex-combattenti che sono stati uccisi dai dissidenti delle FARC-. Le dichiarazioni di Lozada sono state il giorno dopo che il partito delle FARC ha denunciato l’omicidio a Tuluá, Valle del Cauca, di Jorge Enrique Corredor, noto come Wilson Saavedra. In meno di 48 ore sono stati uccisi due firmatari dell’Accordo di pace. L’ultimo evento è avvenuto a Tuluá Lo scorso martedì, alle 2:30 del pomeriggio, due assassini hanno sparato contro Jorge Enrique Corredor González, Wilson Saavedra, mentre stava chiacchierando al ristorante Rancho Panorama nel quartiere di Istanbul, a Tu Luz. Saavedra, che aveva deposto le armi nell’ area di Marquetalia (Tolima), dove era coordinatore, è il primo ex comandante assassinato dopo la firma dell’accordo di pace a L’Avana.


JESUS SANTRICH

La Giurisdizione Speciale per la Pace (JEP) in Colombia ha ordinato mercoledì,15.05, la liberazione immediata del del partito FARC, Jesus Santrich che era detenuto in un carcere a Bogotà dall’aprile 2018, per la richiesta di estradizione da parte degli Stati Uniti per traffico di droga. Secondo Jesús Ángel Bobadilla della JEP il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti d’America non ha inoltrato le prove richieste La decisione della Giurisdizione Speciale per la Pace, JEP, di rifiutare l’ estradizione e di ordinare all’ufficio del Procuratore la liberazione immediata di Santrich, è stato uno tsunami che è ha provocato le dimissioni del Procuratore generale, Néstor Humberto Martínez, che ha fatto appello a una mobilitazione popolare (sic) contro la JEP. Tutta la vicenda e la decisione di Martinez sono la prova che esistono serie contraddizioni tra sistema giuridico e JEP, che possono indebolire quest’ultima e quindi il processo di pace.
CONCLUSIONI.
La pace in Colombia non gode buona salute e vive una fase contradditoria, come lo dimostrano il massacro di leader sociali e di ex guerriglieri e le difficoltà della JEP. La ragione è innanzitutto politica: il governo colombiano è in mano a Iván Duque, uomo di Álvaro Uribe, nemico numero uno della pace. Il link con un precedente articolo pubblicato da ANCORA FISCHIA IL VENTO sul tema è il seguente:

https://www.ancorafischiailvento.org/2019/05/04/la-pace-in-colombia-secondo-juan-manuel-santos/

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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