Solitamente evitiamo la pubblicazione di certe immagini cruente.

“Nel mondo del giornalismo da anni ci si interroga se pubblicare una foto cruenta, se il farlo non vada, alla fine, a stuzzicare il peggio che c’è in ognuno di noi, invece di farlo riflettere. Dall’altra parte c’è chi sostiene che il mostrare troppo orrore alla fine abitua, rende indifferenti”*

Ma arriva un momento che bisogna dire basta…

Non si può parlare di migranti senza tenere conto che stiamo parlando di persone, con paure e speranze.

Quindi questa foto parla di questo di un padre che scappava con sua figlia per potergli dare un futuro migliore.

Oscar Alberto Martinez, e la sua bambina di un anno e 11 mesi non ci sono riusciti e sono morti annegati, come ne muoiono tanti ogni giorno nei nostri mari ma per i quali non abbiamo una foto da mostrare.

“Secondo la ricostruzione dei giornalisti messicani, i due sarebbero annegati mentre cercavano di attraversare il fiume, sotto gli occhi di Tania Vanessa Avalos, madre di Valeria e moglie di Oscar… La famiglia aspettava da due mesi di poter formulare una richiesta d’asilo per gli Stati Uniti, ma il caldo, con punte di 45 gradi, avrebbe spinto l’uomo a tentare la traversata. Altri tre bambini e una giovane donna sono stati ritrovati dalla polizia di frontiera… Morti a causa delle alte temperature e della disidratazione….”*

*dire.it

“Arriva un momento in cui il silenzio è tradimento” Martin Luther King

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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