Il racconto delle giornate del luglio 2001 di Lorenzo Guadagnucci, giornalista e vittima di tortura nella scuola Diaz-Pertini. “La gente, tanta gente”, il “dolore per l’omicidio di Carlo”. E poi la confusione, i lacrimogeni, lo spavento. E quella notte, l’ingresso degli agenti, di corsa, urlando; le persone con le mani alzate che dicono, implorando, “no violence”. “Dobbiamo ricordare ogni minuto perché non è vero che la storia è finita”
Sono passati 18 anni dal G8 di Genova e mi hanno chiesto che cosa ricordo. Che cosa ricordo? Ho risposto che ricordo tutto. E che tutti dovremmo ricordare, perché in quei giorni del luglio 2001, oltre a tutto il resto, ci hanno portato via una straordinaria opportunità di crescita civile e di cambiamento politico. È stato un momento di svolta (non in meglio) per il nostro Paese. Perciò ricordo tutto. Ricordo la giornata del 20 luglio trascorsa in redazione a Bologna mentre in tv passavano le immagini del corteo, degli scontri, la notizia dell’uccisione di Carlo Giuliani in piazza Alimonda; ricordo lo stato d’ansia ma anche di curiosità per la partenza dell’indomani mattina; il treno speciale preso prima dell’alba a Imola; la gente, tanta gente, sul treno e i dubbi su quello che avremmo trovato, dopo la tragedia di piazza Alimonda; l’arrivo alla stazione di Quarto, perché le stazioni centrali erano chiuse; il clima positivo e fiducioso, nonostante il dolore per l’omicidio di Carlo.
Continua…