Eva Peron saluta la folla dal palazzo presidenziale di Buenos Aires nel 1945 (Keystone/Getty Images)

Eva Duarte Perón saluta la folla dal palazzo presidenziale di Buenos Aires nel 1945 Keystone/Getty Images


Francesco Cecchini


Eva Duarte Perón: ” NULLA E’ PIU’ FORTE DI UN POPOLO”.
Due persone gli argentini non dimenticano: il cantante Carlos Gardel ed Eva Duarte Perón, Evita.*
Eva Duarte Perón avrebbe compiuto quest’anno cento anni, nacque il 7 maggio 1919 nella città di Los Toldos, ultima di cinque figli nati dalla relazione illegittima tra un piccolo proprietario terriero, Juan Duarte, e la cuoca Juana Ibarguren. A quindici anni Eva Duarte lasciò Los Toldo e si stabilì a Buenos Aires, dove grazie allaiuto del cantante di tango Agustín Magaldi iniziò a frequentare il mondo dello spettacolo e della politica. Divenne così unattrice di successo, poi conobbe il militare Juan Domingo Perón, che sposò nel dicembre del 1945. Amata dagli umili e odiata dall’oligarchia, Evita ha dedicato la sua vita alla lotta per la giustizia sociale .Nel 1947, grazie anche alla mediazione di Eva Perón, in Argentina il voto fu esteso alle donne. Quando in Argentina loligarchia borghese si rifiutò di concederle il ruolo di presidentessa della Sociedad de beneficencia,riservata tradizionalmente alla moglie del presidente, con la giustificazione che fosse troppo giovane e inesperta, la Sociedad fu chiusa con un atto governativo. In compenso venne istituita, nel 1948, la Fundación María Eva Duarte de Perón, che verso la fine del 1950 fu rinominata Fundación Eva Perón. Lattività della Fondazione consisteva nel distribuire ogni anno enormi quantità di macchine per cucire, per favorire loccupazione femminile, nel sostenere le famiglie più bisognose, nel trovare e creare alloggi per anziani e donne, nellospitare nelle case-scuola moltissimi bambini, nel costruire ospedali, 21 in tutto il paese. Quando nel 1951 il marito vinse nuovamente le elezioni, Eva Perón, nonostante la malattia che iniziava a manifestarsi, partecipò alla campagna elettorale e alla sfilata della vittoria. Morì di cancro a 33 anni, il 26 luglio 1952 a Buenos Aires. La notizia venne data alla radio argentina con un comunicato con cui il popolo della Repubblica veniva informato della scomparsa di quella che fu definita il capo spirituale della nazione. Fu proclamato il lutto nazionale per un mese e il corpo venne esposto in una bara di vetro.
La mostra “Evita Eterna” è stata inaugurata nella Casa de las Madres a Buenos Aires. Un omaggio a María Eva Duarte de Perón, 67 anni dopo la sua morte e nell’anno del suo centenario. La mostra rimarrà aperta fino alla fine di agosto. I discorsi di apertura sono stati fatti da Norberto Galasso, Araceli Bellota ed Hebe de Bonafini

Le Madri di Plaza de Mayo ed Evita.


I peronisti montoneros che praticarono una lotta politica militare contro la dittatura militare di Videla e Massera chiamarono Evita Montonera il loro giornale. Nel 1975, i Montoneros già in clandestinità lanciarono la rivista Evita Montonera, che ebbe 25 numeri tra il 1975 e il 1979. Fu inizialmente fu diretta da Enrique Walker fino al suo sequestro nel luglio 1976 e poi dalla direzione nazionale dell’organizzazione.

Copertina di Evita Montonera

*Sia Carlos Gardel che Evita sono sepolti a Buenos Aires. Carlos Gardel al cimitero della Chacarita ed Evita in quello della Recoleta. Entrambe le tombe sono quelle che ricevono più visite in tutta l’Argentina e forse nel mondo intero.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy