Álvaro Uribe Vélez e Iván Duque Márquez


Francesco Cecchini


7 AGOSTO 2018.
Iván Duque Márquez, leader del partito di destra Centro Democratico eletto con oltre 10 milioni di voti, 54%, si è insediato al Palacio de Nariño, Bogotá, il 7 agosto 2018. Gustavo Petro di Colombia Humana ha ottenuto circa 8 milioni di voti, il 42%. Iván Duque Márquez è l’uomo di Álvaro Uribe Vélez il nemico numero uno dell’accordo di pace con le FARC-EP e durante la campagna elettorale lo ha criticato tanto da affermare che ne avrebbe fatto trizas, frantumi. Poco dopo l’elezione ha moderato la posizione affermando di voler unire la Colombia, di mantenere la pace, che però alcuni aspetti dell’Accordo andavano cambiati. “Quella pace che desideriamo, che richiede correzioni, avrà correzioni in modo che le vittime siano al centro del processo per garantire verità, giustizia e riparazione”.
Oltre a cambiare l’Accordo di Pace i punti principali del governo Duque sono quelli di un governo di destra: abassare le tasse per le grandi imprese, ampliazioni delle concessioni minerarie, autorizzazione al fracking, etc.,etc..
URIBE
Álvaro Uribe Vélez è il responsabile dei famigerati falsi positivi, civili innocenti uccisi dallesercito e fatti passare per guerriglieri per ottenere denari e carriera. Ciò racconta bene il personaggio.
Per le prossime elezioni regionali, Uribe Vélez e il suo partito, Centro democratico, continuano ad affermare il NO all’Accordo di Pace. Il pilastro di questa campagna elettorale è la critica alla Giuridizione Speciale (JEP), che va abolita. Uribe deve rispondere a un’indagine formale condotta contro di lui per i presunti crimini di corruzione e frode procedurale, che sarebbero legati alla manipolazione di testimoni che lo hanno accusato di avere legami con i paramilitari. Uribe potrebbe andare a la prigione in caso di falsi testimoni contro Iván Cepeda L’inchiesta si svolgerà l’8 ottobre. Da quella data i magistrati avranno dieci giorni per decidere se continuare con il caso o archiviarlo. E’ probabilmente questa la ragione perché il consenso di Álvaro Uribe Vélez è in calo e fa sperare in una sconfitta del Centro Democratico alle prossime elezioni regionali.
LA PACE.
L’ Accordo di Pace consta principalmente di 6 punti :
· Fine del conflitto.
· Partecipazione politica.
· Politica globale di sviluppo agricolo
· Soluzione al problema delle droghe illecite:
· Vittime.
· Commissione di monitoraggio e verifica, affinché tutto quanto sopra sia rispettato.
Solo il 15% delle istanze create per compiere con l’ Accordo di Pace stanno funzionando. Tre anni dopo la firma dell’accordo di pace tra il governo e il FARC, oltre 120 delegate e delegati della società civile si sono riuniti per il primo “Vertice dei delegati e dei delegati non statali sulle istanze derivate dall’accordo finale di pace” con lo scopo di trovare alternative che consentano di porre fine alla paralisi in cui si trova la realizzazione dell’Accordo di Pace .Con la firma dell’ Accordo, sono stati creati 20 organismi nazionali e territoriali, incaricati di coordinare i vari punti e che oggi non funzionano come dovuto. Si pensa il prossimo 24 novembre a un grande Vertice nazionale che includa il Governo, il partito Farc, altre organizzazioni politiche e sociali e i delegati della società civile per definire le azioni che permettano una realizzazione dell’Accordo entro il 2020.
Conclusione in Colombia non c’è ancora la pace, come stabilita dall’Accordo.
CONFLITTO ARMATO.
Il conflitto armato in Colombia non è terminato.
Da quando è diventato presidente della Colombia, lo scorso 7 agosto, Iván Duque Márquez ha condizionato la ripresa dei dialoghi di pace con lEsercito di Liberazione Nazionale, ELN, alla rinuncia di operazioni armate e alla concentrazione in un luogo. Una resa senza condizioni, quindi. Di fatto l’ELN è ancora in armi e compie azioni di guerriglia.
Iván Márquez, ex vicesegretario delle Fuerzas armadas revolucionarias de Colombia — Ejercito Popular ha annunciato la ripresa delle armi, come diritto universale che garantisce a tutti i popoli del mondo di sollevarsi in armi contro loppressione. In un video di 32 minuti del 29 agosto ha indicato gli obiettivi. Niente sequestri, attacchi ai soldati e poliziotti, ma difesa armata in caso di aggressioni e dialogo con imprenditori, agrari e contadini: Per cercare un contributo al progresso delle comunità rurali e urbane.
A fianco di Iván Márquez sono Jesús Santrich, il guerrigliero che stato importanti nelle trattative per la pace concluse nel novembre del 2016 ed Hernán Darío Velásquez, noto come el Paisa. Tutti e tre guerriglieri storici delle FARC-EP, Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia-Ejército del Pueblo. Sicuramamente queste FARC-EP collboreranno con lELN,Esercito di Liberazione Nazionale, che non ha deposto le armi, causa un negoziato di pace interrotto dal governo colombiano.
PARAMILITARI.
Dopo lo smantellamento delle grandi strutture paramilitari rurali tradizionali (la presunta smobilitazione ha avuto luogo con legge di Giustizia e Pace del 2005 dellex presidente Álvaro Uribe, la quale è stata fatto credere allopinione pubblica che le forze paramilitari cessavano di esistere) queste si sono trasformate in gruppi neo paramilitari, alleati con politici e uomini daffari per attuare un progetto politico di estrema destra e gestire operazioni illegali quali rapimenti, il contrabbando, la prostituzione e il traffico di droga. I neo paramilitari investono i soldi ricavati da queste attività in altre, diciamo, legali:società di giochi dazzardo, sport professionali, cooperative per la sicurezza, la salute, il trasporto e la distribuzione di carburanti; empori per la ricreazione e il turismo, centri commerciali, concessionarie auto, urbanizzazioni di lusso. Si sono intensificate le azioni armate dei neo-paramilitari contro le organizzazioni sociali e politiche che difendono i loro diritti più elementari. Gruppi neo paramilitari, cercano di conquistare i territori lasciati dalle FARC-EP, causando il terrore ed l abbandono di quelle terre. Il governo e i suoi portavoce insistono nellaffermare che il neo paramilitarismo non esiste, ma si tratta solo di bande criminali, chiamate Bacrim (Bandas criminales), senza motivi politici, ma solo interessate ad arricchirsi con rapine, etc.,etc.. Attualmente si sta dando pubblicità alla resa di uno dei principali gruppi del narcoparamilitarismo, il clan del Golfo In ogni caso il neo paramilitari spesso cambiano il loro nome: gli Urabeños, il clan Úsuga, i Gaitanistas, ma sono sempre gli stessi. Difficilmente, poi, il governo saprà, o vorrà, addebitare al Clan del Golfo la responsabilità delle centinaia di crimini che ha commesso in questo ultimo anno contro settori sociali e politici di opposizione. Questi omicidi sono crimini di stato e il paramilitarismo è stato utilizzato dalle forze di repressione statale.
STRAGE DI LEADER SOCIALI, DI EX GUERRIGLIERI E DI CANDIDATI ALLE ELEZIONI.
Il 2019 è iniziato in Colombia con lassassinio di un leader sociale al giorno e il massacro continua. Uno studio della ONG Instituto de Estudios sobre Paz y Desarrollo (Indepaz) e del movimento politico Marcha Patriótica informa che dal 2016 700 leader sociali e 135 ex guerriglieri sono stati assassinati. Inoltre l’onda di violenza politica che scuote il paese ha assassinato sei candidati alle prossime elezioni locali. Tra i quali Karina García, aspirante a la alcaldía de Suárez, del Partido Liberal, che aveva denunciato le minacce senza ottenere protezione dalle forze di sicurezza
PER LA PACE.
In Colombia il movimento popolare per la pace è amplio e sta crescendo vedere il documento appello di Pueblos En Camino che ha ottenuto decine e decine di adesioni di organizzazioni sociali. Il link con l’appello pubblicato da Ancora Fischia il Vento
https://www.ancorafischiailvento.org/2019/09/06/colombia-pueblos-en-camino-sul-conflitto-armato/
La Federazione colombiana dei lavoratori dell’istruzione (Fecode) ha richiesto uno “sciopero nazionale di 24 ore” il 12 settembre prima del quale considera “una grave situazione di insicurezza” a causa delle minacce che colpiscono gli insegnanti nel paese. Nella mobilitazione di questo giovedì, i professori colombiani chiederanno “al governo il pieno rispetto degli accordi firmati al tavolo dei negoziati” e chiederanno “rispetto e riconoscimento delle istituzioni educative come territori di pace”. Allo stesso modo, ratificheranno “il sostegno” per l’accordo firmato nel 2016 tra il governo e le FARC, e il “rispetto della giurisdizione speciale per la pace”, incaricato di giudicare i crimini commessi durante il conflitto armato.
Nelle prossime elezioni regionali del 27 ottobre il partito FARC sarà presente in 15 comuni e la realizazione della pace sarà centrale nel suo proframma. Va ricordato che dopo aver conosciuto la decisione di Iván Márquez di riprendere le armi , Rodrigo Londoño, presidente del partito politico delle FARC, Fuerza Alternativa Revolucionaria del Común, ha reagito respingendo lazione e lappello. Ha detto che la maggior parte dei membri della ex guerriglia rimane impegnata nellaccordo di pace. La grande maggioranza rimane impegnata nellaccordo, anche con tutte le difficoltà o i pericoli previsti, siamo in pace. In un altro messaggio , Londoño si riferiva precisamente al fondatore delle FARC-EP , Pedro Antonio Marín, alias Manuel Marulanda o Tirofijo, deceduto nel 2008, per ribadire limpegno del partito con la pace. Qualcosa che Manuel Marulanda ci ha insegnato è stato di mantenere la parola. La nostra parola oggi è pace e riconciliazione . Ha sottolineato e ha ribadito che, nonostante ostacoli e difficoltà, il partito FARC è convinto che la decisione di raggiungere un accordo di pace sia stata corretta e si continuerà su quella strada per realizzare la pace.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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