di redazione Notas

Lunedi notte secondo i risultati dello scrutinio provvisorio Evo Morales ha ottenuto poco più del 10 per cento di vantaggio sul suo principale avversario: viene meno così la possibilità del ballottaggio. Ma nonostante questo diversi settori dell’opposizione hanno rifiutato di riconoscere il voto denunciando brogli. Scontri e assalti a sedi del partito di governo.

Da alcune settimane si prevedeva che, a differenza delle elezioni precedenti, il presidente boliviano Morales non avrebbe vinto facilmente le elezioni di questo 20 ottobre. Seppure veniva scartata l’ipotesi di una vittoria al primo turno con il superamento della soglia del 50 per cento, il presidente puntava ad ottenere un vantaggio superiore al 10 per cento necessario per assicurarsi la vittoria senza la necessità di un ballottaggio.

In questo contesto il primo conteggio provvisorio nella notte di domenica si è chiuso con il presidente uscente al 45 per cento e il suo principale oppoisitore, Carlos Mesa, al 38 per cento. Secondo questo risultato parziale, si sarebbe andati al ballottaggio il 15 dicembre.

Immediatamente l’opposizione ha dato per certo il ballottaggio nonostante abbia contestato il fatto che non erano ancora stati conteggiati tutti i voti. Invece l’attuale capo di Stato ha invitato tutti ad attendere i risultati definitivi, dato che mancava ancora il conteggio dei voti all’estero e delle aree rurali dove il suo partito, il Movimiento al Socialismo (MAS), ottiene di solito risultati eccellenti.

Così è stato questo lunedì, alla fine del riconteggio preliminare infatti Evo si è imposto con il 46,86% dei voti contro il 36,73% di Mesa. Numeri che per pochissimo assicurano il trionfo al primo turno.

Ma in quel momento la situazione non dipendeva più dai risultati. Durante l’intera giornata l’opposizione ha cominciato a insinuare l’idea di possibili brogli e ha convocato manifestazioni in strada.

I media internazionali hanno appoggiato tale posizione per creare un clima di tensione e incertezza. Come ha segnalato il giornalista argentino a La Paz, Lucio Garriga, seguaci di Mesa sono scesi in piazza. “Centinaia di persone si sono mobilitate presso l’Hotel Real, dove si sta svolgendo il riconteggio. Anche le basi popolari del governo si sono mobilitate” ha spiegato Garriga via twitter. Inoltre ha segnalato scontri tra manifestanti, con insulti razzisti e l’incendio di bandiere del MAS. La polizia è dovuta intervenire per separare i due gruppi.

Di fronte a questi dati, Mesa ha dichiarato: «Noi confidiamo nel fatto che la cittadinanza non accetterà questa elezioni, non accetterà questo risultato che è totalmente distorto e truccato». Allo stesso tempo ha chiamato al «disconoscimento del voto, si tratta di brogli che sono stati prodotti dall’azione di questo tribunale che non merita neanche il nome di tribunale perché è una vergogna per questo paese».

Dall’altra parte, l’esecutivo non si è ancora pronunciato. Ciò nonostante, si attendono giornate di alta conflittualità dato che l’opposizione è determinata a non accettare un risultato che non gli permetta di arrivare al ballottaggio.

Per questo obiettivo contano sull’appoggio della OEA, l’Organizzazione degli Stati Americani, che, sebbene non si sia ancora pronunciata sulla repressione in Cile, ha già reso pubblico un comunicato sulle elezioni boliviane segnalando «preoccupazione e sorpresa» per il cambiamento nel conteggio dei voti.

Nonostante il risultato che si otterrà nel conteggio definito dei voti sarà importante, la risoluzione di questo conflitto non passerà tanto per i numeri, ma per le correlazioni di forza che sapranno costruire i differenti attori in campo. In questo contesto, sarà importante anche il risultato delle elezioni argentine e uruguayane, così come la risoluzione della crisi cilena.

Articulo pubblicato su Notas Periodismo Popular. Traduzione della redazione di DINAMOpress

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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