Francesco Cecchini

Invito alla presentazione dellultima ricerca di Renato Curcio dal titolo : Il Futuro Colonizzato Giovedi 24/10 ore 21,00 al Csa Vittoria, via Friuli angolo via muratori Milano.
Il controllo sociale segue uno sviluppo legato in primo luogo allevoluzione dello scontro primario e strutturale tra gli interessi inconciliabili delle classi ma, nel suo effettivo concretizzarsi, si diversifica per molti aspetti in relazione ai diversi ambiti della società : economico politico e culturale. Controllo sociale è repressione militare, poliziesca, giudiziaria, è la cooptazione nella proprietà della fabbrica, è il dispiegarsi di ogni forma relazione che disinneschi ogni possibilità di conflitto, è la condizione oggettiva di ricattabilità nei mille rivoli della produzione capitalista. E, in maniera preventiva, la costruzione di un immaginario di arrivismo sociale tale da introiettare e far propri i disvalori sui quali è fondata una società divisa in classi. Se pensiamo alla stessa vittoria di Berlusconi nel 94, ci rendiamo immediatamente conto del peso non tanto del possesso delle televisioni, ma della martellante campagna ideologica con la proposizione di modelli comportamentali ed esistenziali tali da essere supporto e sovrastruttura pseudo culturale ad un modello economico e sociale di società iper liberista, individualista e sessista. La realtà si è ormai però modificata e sarebbe miope leggere il presente con gli occhi del giovane operaio immigrato (….dal sud Italia) della Fiat che si scontra coraggiosamente contro la polizia in Viale Traiano a Torino nel luglio del 69 mandata da padron Agnelli per reprimere ed appunto controllare la base operaia in rivolta.
Il controllo sociale del nuovo secolo non è mai stato, e a maggior ragione oggi non è, la semplice sovrapposizione di livelli repressivi a cui opporsi ma, aggiornandosi, oltre ad utilizzare il solito armamentario prima enunciato, diventa sempre più pervasivo, tentacolare ed entra quotidianamente nelle nostre vite a 360°utilizzando ogni possibilità che le nuove tecnologie mettono a disposizione del potere. Sfrutta la rete definendo un immaginario collettivo di falsa libertà , di valorizzazione di un falso protagonismo individuale, di una nuova forma di pseudo partecipazione per indirizzare le coscienze e costruire un immagine di società del consenso e di volontaria adesione ad un progetto di controllo in tempo reale che delega da una parte al controllore ogni potere e relega invece il controllato alla libertà di digitare un like o di scegliere il proprio influencer di riferimento …..In tutti i testi precedenti che abbiamo presentato — Limpero Virtuale — LEgemonia Digitale – La Società Artificiale e in ultimo Lalgoritmo Sovrano — Renato, per sintetizzare, studia e approfondisce la capacità attrattiva, il rapporto e il livello di interazione tra luomo e gli strumenti informatici. Computer smartphone tablet ecc… che, fino alla compulsività, quotidianamente utilizza ma dai quali viene utilizzato per la raccolta dati e il furto dei suoi caratteri generali e tendenze per essere successivamente plasmati e manipolati in una sorta di escalation progressiva del concetto Marxista di bisogni indotti e non solo. Analizza minuziosamente come inizia il processo di digitalizzazione del comando capitalista, della società intera e delle nostre vite, arrivando a definire con chiarezza il ruolo di controllo sociale dato dalla simbiosi tra luomo e lapparato di controllo informatico in mano al comando che controlla tempi di lavoro e ritmi di vita del lavoratore. Con questo nuovo testo Renato Curcio va oltre ed entra nel merito di ciò che ci viene proposto ed offerto come novità, come unedulcorata oggettiva modernizzazione per nascondere lirregimentazione e la colonizzazione delle nostre vite finalizzate alla produzione del profitto. Ma Renato va ancora oltre e incomincia a dipanare, per quanto possibile, uno scenario che vede coniugare la sterilizzazione del pensiero critico con una progressiva e indotta modificazione antropologica, che fuoriesce dal Darwiniano binario dello sviluppo evolutivo. Un futuro che è già incominciato senza darcene piena percezione e di cui non riusciamo ancora a comprenderne i possibili limiti e gli sviluppi per poterlo meglio mettere in discussione e affrontare con i piedi ben piantati nella lotta di classe La grande capacità analitica di Renato Curcio ci accompagnerà in questo ragionamento provando a dare risposte a questi interrogativi.
Dalla quarta di copertina:
IL FUTURO COLONIZZATO
DALLA VIRTUALIZZAZIONE DEL FUTURO AL PRESENTE ADDOMESTICATO


In questo libro si esplora una forma di colonizzazione dei nodi della rete e, per questa via, dellimmaginario dei suoi frequentatori, delle loro identità, delle loro pratiche quotidiane e di quelle future. Ma il futuro di cui lAutore scrive, non è qualcosa che debba ancora venire. Compiendo una spiazzante capriola del tempo esso infatti è già avvenuto e preme quotidianamente sul nostro presente. Le grandi aziende delloligarchia digitale — rastrellando i dati che generosamente seminiamo sul web e mettendo al lavoro sempre più audaci algoritmi intelligenti, capaci di apprendere e di predire — hanno già impostato e costruito i sentieri su cui orientare i nostri prossimi passi, e i modelli della sorveglianza ad personam per chi a questo futuro pre-scritto intendesse opporsi o comunque sottrarsi. Dopo aver passato in rassegna i vari modelli di futuro che vengono avanzati, lAutore si sofferma e sinterroga in particolare su alcuni fondamentali territori: le biotecnologie faustiane di intervento sul DNA; le ambigue previsioni sullintelligenza artificiale; gli approcci disciplinari a cui si ispirano i nuovi paradigmi della sorveglianza; le ridefinizioni del lavoro — stretto tra lobsolescenza di alcune sue figure novecentesche e lemersione di nuove professioni dalla vita breve — e infine, le retoriche sulla necessità di un riallineamento dei cittadini al nuovo contesto digitale attraverso strategie di formazione lungo larco dellintera vita. Nel contesto iper-capitalistico in cui viviamo, loligarchia digitale, assumendo nei fatti i propositi dellideologia transumanista, si è data lobiettivo di colonizzare il pianeta, superando definitivamente i limiti dellumano. A fronte di questa prospettiva, sembrano piuttosto ingenui gli orientamenti di coloro che si propongono di umanizzare le tecnologie digitali, lintelligenza artificiale, le fortificazioni della sicurezza, lingegneria genetica e quella sociale per contenerle entro i limiti della democrazia. Sembrerebbe invece urgente e necessario cominciare un percorso di decolonizzazione della rete e dellimmaginario.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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