Francesco, quarantasettenne disoccupato cosentino, voleva vivere una vita dignitosa, avere una famiglia, un lavoro, ma, vittima di truffatori senza scrupoli, ha ceduto alla disperazione ed ha deciso di farla finita

Vittima due volte. Francesco, quarantasettenne lavoratore cosentino, non ha retto all’ultima umiliazione. La sua unica colpa è stata quella di non riuscire a trovare un’occupazione stabile. Disoccupato da diversi anni, si era illuso ancora una volta, l’ultima. Quando gli si è presentata l’opportunità di partecipare ad un corso per Oss (Operatore socio-sanitario) con la prospettiva di essere assunto, non ha esitato. Per iscriversi aveva messo assieme i duemila euro chiesti dai falsi formatori. Quando si è reso conto che il titolo che aveva conseguito non valeva nulla e che era stato vittima, insieme ad altri, di una truffa, ha perso ogni speranza ed ha deciso di farla finita. Un gesto definitivo ed irreparabile, un atto contro le ingiustizie che aveva dovuto subire e contro la povertà in cui era costretto a vivere.

A far scattare l’inchiesta erano state le denunce fatte da coloro che avevano partecipato ai corsi svolti tra il 2015 ed il 2017. L’indagine ha aperto le porte del carcere a due dipendenti dell’Asp di Cosenza ed a quattro imprenditori, responsabili delle scuole di formazione Sud Europa con sede in Calabria e la Sa.dra e Check up formazione con sede in Campania. Gli aspiranti operatori sanitari venivano reclutati in Calabria. Il corso si limitava ad un paio di incontri, nello studio dei quiz ed in una simulazione prima dell’esame di abilitazione che si svolgeva in Campania. In tutto sarebbero stati distribuiti 291 titoli ed incassati dai truffatori oltre 570 mila euro.

Vittima di criminali senza scrupoli e della mancanza di lavoro, il disoccupato cosentino non ce l’ha fatta. Ad un certo punto della sua vita ha rinunciato a lottare. Oggi come ieri, in Calabria, al Sud ed in tutti i Sud del mondo si continua a morire, così, per sfiducia e per egoismo altrui. Questo siamo: una società diseguale ed ingiusta. Il trascorrere del tempo, le lotte, la crescita culturale e civile, la modernità e l’informatizzazione dei mezzi di produzione e della società, di cui ci vantiamo ed andiamo fieri, non sono ancora sufficienti per garantire a tutti una vita dignitosa. Tutto inutile, almeno, tutto è stato inutile per questo lavoratore meridionale.

Fonte repubblica.it

REDNEWS

Di Giovanni Pulvino (REDNEWS)

Insegno Scienze giuridiche ed economiche dal 1993. Dopo tanti anni di supplenze sono passato di ruolo nel novembre del 2015. In quel periodo il portale web di Tiscali dava agli utenti la possibilità di esprimersi tramite le ‘Socialnews’. Ed è cosi che nel luglio del 2012 ho iniziato a scrivere articoli raccontando le vicende dei precari storici della scuola. Per un anno ho collaborato anche con ComUnità del portale Unità.it. Successivamente, per integrare e proseguire quell’esperienza durata oltre 3 anni, ho creato REDNEWS (28 giugno 2015), un ‘blog di cronaca, informazioni e opinioni dal profondo Sud’. Il mio scopo era ed è quello di dare voce a chi è escluso dalla società, in particolare i disoccupati, i precari, i pensionati al minimo. Nello stesso tempo intendo esprimere il punto di vista di chi vive nel Meridione, terra che è regolarmente esclusa oltreché dal benessere economico anche dai circuiti d’informazione nazionali. La linea editoriale del blog può essere riassunta con le parole scritte nel IV secolo a.C. dal poeta e drammaturgo greco Sofocle: ‘L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo’.

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