Riceviamo e pubblichiamo

“Convergenza Socialista condanna con forza l’assasinio di Soleimani da parte degli Stati Uniti d’America”, commenta Maddalena Celano, responsabile esteri di Convergenza Socialista. “La reazione dell’Iran all’uccisione del comandante, da parte degli Stati Uniti, è imprevedibile a causa del rischio di un’ulteriore escalation. I venti di guerra vanno fermati!”

“L’uccisione da parte degli Stati Uniti del generale iraniano Qassem Soleimani ha modificato, per sempre, le relazioni tra Iran e Stati Uniti”, continua Celano, “ e Soleimani, che per 20 anni è stato il volto della politica estera militare iraniana, in Medio Oriente, è stato ucciso durante un raid aereo americano in Iraq, all’aeroporto internazionale di Baghdad, alle prime ore del mattino di questo venerdì, 3 gennaio 2020”.

“Soleimani era a capo dell’élite sciita Iran Revolutionary Guard Corps (IRGC) Quds Force e l’architetto del suo potere militare e politico. Soleimani è morto al fianco di Abu Mahdi al-Muhandis, il vice comandante di Hashd al-Shaabi (Popular Mobilization Forces, PMF), un capo delle milizie irachene. Mentre il PMF è stato legalmente integrato nelle forze di sicurezza formali dell’Iraq, i critici affermano che alcune delle fazioni operano ancora indipendentemente da Baghdad e che alcune sono finanziate e armate attraverso l’IRGC”.

“La Casa Bianca e il Pentagono hanno confermato l’uccisione di Soleimani in Iraq, sostenendo che l’attacco è stato condotto per ordine del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e mirava a dissuadere i futuri attacchi presumibilmente pianificati dall’Iran”, continua Celano. “Inoltre, dobbiamo aggiungere che sia gli Emirati Arabi Uniti che l’Arabia Saudita hanno combattuto una guerra in Yemen, contro i ribelli Houthi, contrastando di fatto l’Iran. L’Arabia Saudita da tempo non ha legami diplomatici con l’Iran e ha spesso esortato i politici statunitensi ad agire in modo aggressivo contro la popolazione persiana. Le tensioni, già presenti da diversi anni e mai superate, potrebbero sfociare in tutta la regioni, coinvolgendo presto anche altri continenti in una escalation violenta ed esplosiva”.

“Per questa ragione, definiamo come un atto irresponsabile, politicamente sciocco e pericoloso, alimentare qualsiasi vento di guerra contro la regione iraniana”, conclude Celano. “Chi ha a cuore la pace e le sorti delle lavoratrici e dei lavoratori, sostiene il diritto all’ autodeterminazione dei popoli ed il principio di non ingerenza”.

Di AFV

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