Dopo la Francia anche la Grecia è in sciopero contro la riforma delle pensioni.

Diecimila persone sono scese in piazza ad Atene, alcune indossando il gilet giallo simbolo della protesta francese. A fermarsi nella capitale sono stati i lavoratori dei trasporti pubblici, dei traghetti e i ferrovieri, i dipendenti pubblici, gli insegnanti, i giornalisti e anche gli ospedali hanno funzionato con il personale ridotto dato che il comparto dei medici ha aderito allo sciopero. Atene è stata completamente bloccata dallo sciopero e in oltre 60 città greche ci sono state iniziative e mobilitazioni.

I manifestanti accusano il governo conservatore di Nea Dimokratia di stare tentando di approvare l’ennesima riforma pensionistica anti-popolare in piena linea con quelle precedenti e affermano che se l’austerity è finita, allo stesso tempo devono terminare le misure che colpiscono i lavoratori. Secondo i sindacati la riforma privatizza la sicurezza sociale e spingerà i giovani occupati verso l’adozione di assicurazioni private.

“Il disegno di legge non è altro che una continuazione delle leggi per evitare il bailout che sono state votate nel periodo 2010-2019 e che hanno portato a tagli alle pensioni del 20% fino al 60%”, ha dichiarato ADEDY, il più grande sindacato del settore pubblico del paese, in una nota.

Lo sciopero è durato 24 ore in molti settori ed è stata una prima dimostrazione di forza contro la privatizzazione delle pensioni e il continuum del modello neoliberale applicato alla popolazione greca incessantemente dalla crisi del 2008

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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