Bernie Sanders non vincerà le Presidenziali. La prossima discesa in campo di un gran riccone, come Bloomberg, enorme potenza finanziaria su cui il partito democratico riverserà i suoi voti per frenare la marcia dell’estremista “socialista” verso la nomination, appare oramai un dato scontato, dato che appare fuori gioco lo screditato Joe Biden.

E’ anche ovvio che se Bernie riuscisse a vincere la nomination, i democratici che vogliono ben difendere la loro ideologia di classe e il loro spirito guerrafondaio, “gradirebbero” alle Presidenziali la vittoria del Biondone che assicurerebbe sicuri profitti, ingenti risorse per l’industria bellica, esportazione di democrazia e difesa della civiltà americana. Li avrà tutti contro.

Ma perché Bernie ha già vinto? Perché ha saputo suscitare speranze, passioni, fremiti per una società meno ingiusta, meno crudele, tra le vaste masse popolari che non hanno del tutto bevuto le quotidiane menzogne propinate dai media, sulla politica estera come su quella interna, favore del dominio e dello sfruttamento di classe, finora incontrastato, dell’elite parassitaria degli States.

Bernie è riuscito a smuovere il paludoso clima della politica a senso unico dei democratici e dei repubblicani (non solo in Italia e in Europa esiste il partito unico con pensiero unico), a mostrare che finalmente si può cambiare e vincere anche nel centro dell’ Impero.
I sondaggi sinora a lui favorevoli per la nomination sono un fatto di grande rilevanza politica e culturale (eppure qualcosa si muove nello stato canaglia) che in Italia mi pare, cosiddette sinistre di opposizione comprese, non è stato finora apprezzato adeguatamente.

Un popolo, inondato dalla mattina alla sera, non solo dalle fake news relative alle guerre di conquista, ai colpi di stato, agli assassinii mirati, alle torture, alla devastazione del pianeta operata dagli “esportatori di democrazia”, ma anche e soprattutto dai serial marcatamente ideologici
sotto controllo CIA, dai cartoni animati tipo “i Simpson” che, con grande arte, tratteggiano un’idea di donna e di uomo, come piacciono alla stragista Clinton o a Madonna che si diverte nei suoi spettacoli a fustigare e addirittura a uccidere gli odiosi maschi, secondo i dettami del femminismo anglosassone più sfrenato, gestito dell’elite bianca dei Murdoch e affini.

Un popolo che è sotto scacco, da più di un secolo, anche grazie al cinema di Hollywood che difende l’immagine di un’ America come il Paese ideale, come il migliore nel pianeta, per non dire l’unico Paese dove si può aspirare al benessere e alla felicità, nonché alla libertà e alla giustizia, sembra avere un barlume di risveglio, ragionare sulle disuguaglianze sociali che naturali non sono ma provocate da una borghesia vorace, sulla giusta esigenza di avere una casa che non sia fatiscente, una scuola non degradata che sia accessibile a tutti, come anche l’assistenza sanitaria e sociale, un lavoro dignitoso e no precario…

Un popolo che sente da un politico dell’establishment parlamentare parole di fuoco contro le aberranti alleanze degli States, come quella con l’Arabia Saudita con la quale collabora nel massacro nello Yemen, parole di fuoco contro lo stato di Israele definito “razzista”…tutte le lobby sioniste e finanziarie, tutte le lobby dell’energia e delle armi, tute le lobby dell’edilizia e dell’informatica inventeranno accuse infamanti che saranno raccolte prontamente dai media :antisemita, antifemminista, comunista(quest’ultima accusa infamante negli States, come ora sta diventando in tutta Europa)…

Bernie non è un socialista, come vuole definirsi, ma già sdoganare tale termine nel blindato dibattito politico yankee, è qualcosa di rilevante…e può aprire sentieri nuovi tra i giovani disoccupati, precari, emarginati…sono parole che pesano e non è detto che dopo l’eventuale tramonto del settantottenne Sanders non possano dare frutti esaltanti.

Seguiamo ora il percorso di Bernie Sanders…cerchiamo di capire meglio coloro che lo sostengono, assistiamo alle loro mosse quando diventerà durissima la reazione dei democratici che aspirano ad uno scontro presidenziale tra due super-ricchi, tra due ultra-miliardari…la loro vittoria, l’uno vale l’altro, potrebbe costituire un boomerang ideologico per il potere militar-finanziario in quanto potrebbe apparire come il trionfo del sopruso, dell’arroganza, della guerra per i non pochi che hanno seguito l’avventura coraggiosa di Bernie…

Mentre in Italia ci sollazziamo con personaggi di livello assai modesto che inondano le pagine dei media e che tante illusioni suscitano, con le loro operazioni “coraggiose” assieme a chi si appresta con l’autonomia differenziata ad incrementare il divario tra regioni “ricche” e regioni povere , con i flop patetici (vedi Napoli) delle sardine di Prodi, con le pagliacciate di forze di governo che protestano contro il governo, seguiamo con maggiore interesse gli eventi statunitensi di un vecchio che ha per lo meno messo in discussione uno stato stragista come l’Arabia saudita e non definito democratico uno staro razzista…in Italia governo e amici (Romagne coraggiose, sardine, pentastellati di piazza) hanno detto qualcosa in proposito ?

Seguiamo perciò l’avventura di un vecchio partigiano… Bernie Sanders che ha già vinto

Pubblicato anche su L’interferenza

Di Antonello Boassa

Contro le guerre imperiali innanzitutto, contro le guerre valutarie e del debito, contro le politiche neoliberiste. Contro lo sfruttamento dei lavoratori e dei popoli, contro la devastazione del pianeta, in difesa dello stato sociale e della libertà e dell'uguaglianza sociale di tutte e di tutti, in difesa del mondo animale, Antonio scrive anche per L'Interferenza

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