/ AFP PHOTO / OZAN KOSE

Aggiornamento dai fronti siriani del 1-3-2020

Siria
Il 2020 non è un anno che si è presentato proprio bene, per molte cose, una pestilenza, l’economia che langue, i rischi di escalation sempre maggiori, l’assassinio di Soleimani, ecc ecc.
ma questi giorni mi stanno amareggiando in un modo davvero pesante.
E mi pesa davvero molto , oggi parlare o scrivere di Siria, perdonatemi se sarò conciso oltremodo.

Sud Idlib
Nelle mappe postate vedrete la posizione attuale secondo due distinte e diverse fonti, Liveumap da sempre spalleggia apertamente le formazioni nemiche della Siria, mentre l’altra è molto affidabile anche se da poco o nessun indizio dei movimenti in atto.
Risulta comunque evidente dalla appa riassuntiva come da ieri ad oggi i turcoqaedisti stiano galoppando verso sud, non veloci come le SAA a salire verso nord ma quasi.
Punto forte di resistenza siriana, nonostante i bombardamenti di droni tra ieri ed oggi risulta essere Kafranbel ,che se ricorderete fu uno dei punti del primo step di questa offensiva che, originariamente doveva portare SAA sulla M4.
Almeno 2/3 droni turchi abbattuti, nell’amarezza oggi si è riso per quelle capre barbute che gioivano per l’abbattimento di un aereo (drone) che non era ne siriano ne russo ma turco, cioè del loro datore di lavoro nonchè padrone.
Lo schifo di fronte all’informazione occidentale ormai raggiunge livelli che spingono al vomito.
Il tutto pare presentato come frutto di una aggressione siriane ai danni della Turchia mentre ci troviamo di fronte alla 4° invasione turca del Paese e tutte sono state una palese violazione del diritto internazionale come della sovranità siriana e grande fallimento dell’ONU nella sua poca credibilità residuale.
Abbattuti purtroppo due Su24 siriani, mezzi meno vetusti rispetto ad altri ma non adatti alla superiorità aerea e facili prede di missili AA.

Spostiamoci di fronte e andiamo a Saraqib.
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Saraqib
Ieri notte è partita un’offensiva siriana , anzi due, volte a recuperare alcune posizioni importanti sia in città che nei pressi.
La battaglia per la città ha ottenuto che le forze siriane siano riuscite a recuperare la periferia est della città, ma non di più per ora e non conosco le perdite.
Guidano le operazioni, coordinando le unità presenti in loco elementi della 25° Brigata Operazioni speciali.
Poco più a sud ricorderete due villaggi caduti in mano ai turcojihadisti, ebbene a riprenderl, almeno uno di sicuro, Dadikh, è stata Hezbollah libanese, anche qui guidati da validi elementi della 25° Brigata Operazioni Speciali.

Daraa
I topi sono i primi ad abbandonare una nave che imbarca acqua, ed ecco che dalle tane di Daraa, spuntano dei ratti che vogliono provare a banchettare con un cadavere di leone, ma hanno dimenticato che il leone ferito è quello più pericoloso e presto impareranno al lezione.
Verranno riportati a più miti consigli.

Due elementi di preoccupazione.
La Ike, USS Dwight D. Eisenhower CVN69, che pur avendo ultimato le esercitazioni nell’Atlantico, non è rientrata alla sua base, Norfolk, ma è entrata ieri sera nel Mediterraneo, da Gibilterra, e si sta dirigendo verso zona di operazioni, misteriosa ma facilmente identificabile nel mediterraneo orientale.
Ecco spiegata la missione delle due fregate lanciamissili russe che domattina arriveranno davanti alle coste siriane.
Segnalo la fonda della Charles de Gaulle presso il suo attracco nell’isola di Cipro, il porto di Limisso.
Troppa grezia San Gennaro, se tutte vengono qui, o hanno organizzato un party e non ci hanno invitati o stanno combinando qualcosa.

Conclusioni amare
Esaminando la situazione militare, mi sono fatto l’idea che l’esercito siriano confidasse troppo nell’aiuto russo da un lato e sul bluff di Erdogan dall’altro ( confesso che anche io con l’amico Giorgio, che saluto, avevo parlato di bluff mentre lui da subito mi avvisava che sarebbe andato fino in fondo, chapeau!), pensavano di non avere a che fare con uno psicopatico megalomane, non hanno predisposto una adeguata copertura aerea, non hanno spostato e installato attorno alla sacca quell’indispensabile ombrello antiaereo che invece andava predisposto, ma non col senno di poi, ma con la giusta cautela del militare che pianifica i rischi di una operazione bellica molto complessa e che nasconde nemmeno velatamente potenziali minacce di tale pericolosità da mettere in forse TUTTI i guadagni ottenuti in questi mesi e forse anni.
Non ci si può presentare ad un conflitto a fuoco con un coltello.
Oltretutto sono mancate, con grave evidenza, ordini precisi per gli ufficiali sulle regole di ingaggio nel caso fosse repentinamente mutata la condotta turca sul teatro operativo.

Dopo l’assassinio del generale Soleimani.
Di lui è stato detto dai nostri media, che fosse un terrorista, lui, che per gran parte della sua vita ha combattuto proprio il terrorismo internazionale. Questo omicidio, spietato ed efferato, ha cambiato le regole del gioco, oggi nemmeno un capo di stato può viaggiare in missione diplomatica senza temere che gli USA, la Francia, o Israele lo assassinino impunemente. Oggi temo per la vita del Presidente Assad, della sua famiglia, dei suoi figli e di sua moglie, perchè potrebbero assassinarli tutti e poi , impunemente, dire che fossero dei terroristi già lo fanno oggi, nessuno direbbe nulla in occidente. Siamo in mano di persone senza scrupoli, assassini nati, senza morale, senza scrupoli o rimorsi, senza ombra di una coscienza, la Russia anche oggi tenta di mediare, ma ha a che fare con dei pazzi criminali, e con essi alla fine non puoi trattare, li devi ammazzare, perchè” Quando si deve sparare si spara , non si parla.” (Tuco Ramirez)


Stefano Orsi

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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