Foto Roberto Monaldo / LaPresse 14-01-2020 Contigliano (Rieti) Politica Abbazia di San Pastore - Seminario PD “Oggi per un domani. Prima le persone una nuova agenda di Governo” Nella foto Roberto Gualtieri Photo Roberto Monaldo / LaPresse 14-01-2020 Contigliano (Italy) Seminar of the Democratic Party in the San Pastore abbey In the pic Roberto Gualtieri

L’intero parlamento italiano, fatta eccezione per il PD, si è espresso contro la firma del MES e a favore degli eurobond, nonostante questo, Roberto Gualtieri (PD), firma l’accordo senza traccia degli euro bond e con il MES. (dice senza condizionalità, ma non è vero, perché si rinvia al trattato in vigore) 

Quella che aggrava il debito pubblico dei paesi in maggiore difficoltà e li mette sotto tutela (MES).

La strada che Gualtieri ha deciso di farci imboccate era stata bocciata anche da voci insospettabili di antieuropeismo (es.: Prodi). 

Gli eurobond non sono nemmeno entrati nella discussione perché  in contrasto con la loro costituzione tedesca, perché la Germania è la Germania e la sua costituzione non si tocca.

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 Critiche all’accordo arrivano un po da tutti i fronti interni ed esterni al governo

Timida e prigioniera degli egoismi di alcuni stati e di alcuni partiti della destra.
Proviamo a dirlo più chiaro di quanto non abbiamo già fatto:
1. il MES così com’è (e cioè con le condizioni capestro) è inutilizzabile. E non è sufficiente sbloccare le spese sanitarie.
Evidentemente qualcuno in giro per l’Europa pensa che la vita delle persone sia come i capitoli di bilancio di una azienda, e cioè a compartimenti.
Non è così.
2. Il progetto comune dell’Europa è tale se vengono affrontati i nodi sul tavolo in forma COMUNE.
Se di fronte a una crisi del genere, che riguarda tutti, invece che mutualizzare il debito cresciuto per affrontare l’emergenza, si decide di esporre tutti alla speculazione del mercato finanziario, semplicemente il progetto comune non esiste.
E lo dico agli euroentusiasti: non è marxismo, è buon senso.
Lo stesso buon senso che è mancato nei 10 anni precedenti in cui si è scelto di far pagare la crisi finanziaria a lavoratori, pensionati, giovani e piccole imprese.
Una postilla amara: provo pena e vergogna per la destra italiana ed europea.
Sono i conservatori dei paesi del nord e dell’est Europa (Olanda, Germania, Ungheria, ecc), grandi amici di Salvini e Meloni, a impedire ogni tipo di progetto comune sul debito. E loro, qui in Italia, utilizzano le schifezze che dicono i loro cari amici, per soffiare fuoco sul governo e attizzare sentimenti nazionalisti.
Gli stessi sentimenti che portano i loro amici a dire che non vogliono pagare il debito italiano e altre fesserie simili.
Serve un confronto urgente in maggioranza, per affrontare i nodi politici.
E serve un confronto urgente con i paesi che hanno firmato la richiesta di titoli comuni.
Tocca prepararci sin da subito a ogni evenienza.

Nicola Fratoianni (SI)

Il governo riferisca alle Camere e il parlamento rifiuti questo accordo inaccettabile. Solo Gualtieri e Gentiloni possono presentarlo come un successo e può dargli retta solo chi non ricorda che per anni sono stati allineati con Merkel.
Non è una mediazione ma una capitolazione. Ha pesato il fatto che Italia continua a non chiedere che la Bce faccia il mestiere delle banche centrali.
Ora non ci raccontino frottole e ci si confronti dicendo la verità al paese.
Ancora una volta viene fuori che l’Unione Europea costruita sulla base del trattato di Maastricht è socialmente insostenibile. Il Presidente del Consiglio aveva detto no al Mes. Mantenga la parola.

Maurizio Acerbo (Prc)

LE BUGIE DEL BOIA

Il Ministro delle Finanze Gualtieri ha scritto un preoccupante tweet esprimendo tutta la soddisfazione per la decisione raggiunta nella riunione dell’Eurogruppo: “Messi sul tavolo i bond europei, tolte dal tavolo le condizionalità del #Mes. Consegniamo al Consiglio europeo una proposta ambiziosa. Ci batteremo per realizzarla”.
Traduzione: “abbiamo chiesto gli eurobond europei ponendo il costo della crisi sulla fiscalità europea ma non c’è alcuna certezza sulla loro emissione; avremo i finanziamenti e non ci saranno le condizionalità previste se avessimo approvato la riforma del MES; siccome il MES non è stato riformato, avremo le regole di strozzinaggio del MES che avevamo approvato nel 2012; la partita non è ancora finita perché le condizioni usuraie devono essere ancora approvate dal Consiglio europeo”.
Cosa ci sia da esultare da parte di Gualtieri ma anche da Gentiloni non si è capito, anche se, da due esponenti del PD è folle aspettarsi che possa derivarne qualcosa di positivo.
Viene in mente la orribile procedura di uccisione dei condannati a morte negli USA: al condannato iniettano una dose di bromuro di curaro per immobilizzare tutti i muscoli sicché il condannato rimane cosciente nelle successive fasi di iniezioni letali ma non può muoversi, gli spettatori della sua uccisione, del resto, non vogliono vedere un condannato che reagisce e che legittimamente si dimena.
Gli strumenti per tenerci immobili li hanno già sperimentati con la quarantena.
Avremo iniezioni di liquidità, gestite sicuramente dal sistema bancario, ma quando ci priveranno di tutto per riavere indietro i prestiti, sono convinti che resteremo immobili a lasciarci travolgere, come se ci avessero già iniettato il curaro.
Il tweet di Gualtieri è come la bugia rassicurante del boia, ma ha fatto male i suoi conti, non resteremo indifferenti davanti alla macelleria sociale che ha concordato per noi, e la quarantena ci deve servire per organizzarci meglio.

Carla Corsetti (PaP)

Quello dell’Eurogruppo non è un compromesso ma una capitolazione. I prestiti di oggi rappresentano la corda al collo domani. Il governo non ha il mandato per firmare questa schifezza che commissaria il paese per i prossimi decenni.

Paolo Ferrero (Prc)

FARE DA SOLI
La proposta di accordo che è stata negoziata all’Eurogruppo dal ministro Gualtieri è palesemente da rigettare.
A qualcuno può bastare che le “condizionalità” previste dal trattato MES non siano citate nella vaga dichiarazione finale. A qualcuno può bastare che l’Olanda non sia riuscita a mettere quella parola nero su bianco.
Ma queste cose possono bastare appunto a chi non va dietro le parole. La sostanza è che quell’accordo fa comunque riferimento al trattato. Cioè una macchina giuridica che conserva tutte le tagliole delle condizionalità, tutti i cavilli pronti ad aspettare immobili per mesi come coccodrilli nella palude, per poi scattare famelici. La base è quella.
Giuseppe Conte ha detto no al Mes. Ma questo sarebbe il Mes. Dovrà dire no ancora, e rovesciare il tavolo dell’imminente Consiglio europeo.
Pazienza se Gualtieri ha voluto fare fino in fondo il mestiere che ha sempre fatto, il negoziatore dell’austerity, l’ufficiale di collegamento cedevole con i padroni del vapore nordeuropeo.
Abbiamo pochi giorni per un piano B. Dove B vuol dire BCE. E se BCE non farà il lavoro che fanno le banche centrali, dovremo farlo noi. Fare da soli, non sotto Merkel.

Pino Cabras (M5S)

Il pacchetto condiviso dall’Eurogruppo è una trappola: c’è soltanto il Mes. Il ‘Sure’, il sostegno ai disoccupati, è grande bluff; le garanzie per le imprese sono già nella mission Eib (la Banca europea per gli investimenti) e già pagate anche da noi; nessun impegno per il Recovery Fund, la formula usata per non citare gli Eurobonds. Grave errore politico l’ok dell’Italia. Il Governo deve venire subito in Parlamento.

Stefano Fassina (Patria e Costituzione)

Sicuramente la pressione continua ed incessante sullo Spread dei Bond italiani , stoppata solo dal Quantitve easing illimitato della BCE , sta dando alla BCE un potere di ricatto enorme sul governo .
Lo spread avrebbe dovuto rientrare ai livelli pre crisi , eppure stranamente continua a tenersi a livelli di preallarme , ed in tal modo mette la BCE in una posizione di forza paurosa rispetto al nostro paese , che pesera’ contro di noi nelle conclusioni della trattative .
E’ come se la Volpe facesse la guardia alle galline .
Le autorita’ monetarie della UE , hanno congegnato bene la loro trappola .

Franco Bartolomei (Risorgimento Socialista)

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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