La promozione 1924 dell’Ecole Normale, classe di Lettere: nella fila davanti Nizan è il secondo da sinistra, Sartre il quarto, Raymond Aron il quinto.


Francesco Cecchini


“Lo scrittore è in situazione nella sua epoca, ogni parola ha conseguenze. Ogni silenzio anche. Ciascuno di questi scrittori (sono citati Flaubert, Goncourt, Colas, Zola e Gide) in una situazione particolare della vita ha misurato la propria responsabilità di scrittore.” Jean-Paul Sartre, Presentazione di Le Temps modernes, primo ottobre1945.

Paul Nizan e Jean-Paul Sartre


Le parole di Jean-Paul Sartre valgono per Paul Nizan che in I cani da guardia scrisse: “In un mondo brutalmente diviso fra servi e padroni, bisogna alla fine o confessare pubblicamente unalleanza con i padroni, a lungotenuta nascosta, o proclamare la propria adesione al partito dei servi. Non rimane più alcuno spazio per limparzialità dei chierici. Cè solo più spazio per battaglie di partigiani.”
Paul Nizan aveva scoperto presto lo sfruttamento dei poveri, la miseria, da qui il suo dovere di ribellarsi, di insorgere contro tutto ciò.
Paul Nizan è stato in Italia negli anni 60 e 70 un autore di culto. Alcuni suoi libri sono stati pubblicati da editori militanti come Savelli e Bertani, Rossana Rossanda scrisse la prefazione a I cani da guardia, anche Aldo Natoli disse di lui qualcosa. L’ incipit di Aden Arabia: Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita, era allora conosciuto anche da chi non aveva letto il libro. La frase divenne uno slogan gridato dai giovani del 1968. Nizan fu con Jean Paul Sartre, suo amico e compagno di studi, tra gli ispiratori dei movimenti del 1968, sicuramente in Francia, ma anche in Italia.
Mentre in Francia è ricordato, per esempio vi è una rivista Aden, che fa a lui riferimento il cui link è il seguente:
https://www.paul-nizan.fr/revue-aden
in Italia è dimenticato o quasi.
Nel 1926 viaggiò ad Aden, nello Yemen, vi rimase alcuni mesi e nel 1931 scrisse Aden, Arabia. Nella prefazione del 1960, Jean-Paul Sarte affermò che Paul Nizan è un guasta feste e in questo scritto, non è un romanzo, ma un diario di viaggio autobiografico e un saggio, guastò la festa a una visione europea dell’oriente, smascherando il mito del viaggio, del viaggiatore e della colonia come un eden. Aden non è una città esotica, ma un pezzo d’ Europa. Il paradiso terrestre orientale immaginato e cercato da viaggiatori aristocratici, borghesi e intellettuali, bè diventato un concentrato di vizi europei del colonialismo: prostituzione, alcolismo, avidità, schiavitù, lavoro forzato, violenza, abusi contro la forza lavoro. Quasi alla finePaul Nizan così scrive: ” Vivrò tra i nemici con costanza, vale a dire non passivamente, ma senza lasciare che il tempo mi addormenti col mormorio pigro e piacevole del suo corso, con pazienza, attenzione, ira.” E’ ciò che imparò dal viaggio e soggiorno ad Aden.
Ritornato in Francia Paul Nizan aderì al Partito Comunista, diventando uno degli intelletuali comunisti di maggiore prestigio, collaboratore dei quotidiani e delle riviste del partito, e condividendone le scelte politiche. Lavorò a LHumanité, poi a Ce Soir, dove diresse la pagina della politica estera.
Nel 1934, il partito lo mandò in Unione Sovietica. Vi rimase quasi un anno assieme alla moglie Henriette. Un anno intenso. Frequentò l’Istituto Marx-Engels di Mosca, andò a Leningrado , viaggiò negli Urali e nell’Asia centraleNell’agosto del 1934 partecipò a Mosca al primo congresso di scrittori rivoluzionari con Malraux, Jean-Richard Bloch, Vladimir Pozner e Aragon. Doveva nascere, tra Malraux e Nizan, un’amicizia duratura. Incontrò Gorkij e partecipò al funerale di Kirov nel dicembre 1934. Era entrato a far parte del Comitato di Vigilanza degli intellettuali antifascisti (CVIA) sin dalla sua creazione nella primavera del 1934. Fu anno intenso e scrisse alcuni articoli. Ricordi personali di quel tempo nell’ est rosso sono raccontati da Henriette Nizan in Libres Mémoires

Henriette Alphen-Nizan


Rientrato in Francia Nizan continuò a dedicarsi alla militanza e a scrivere. Aderì all’appello lanciato da Aragon nel novembre 1936 e pubblicato nella rivista Europe: “Non sognate che la Spagna.” Poche cause, infatti, hanno mobilitato gli intellettuali europei nel XX secolo tanto quanto la guerra civile che ha insanguinato la Spagna tra il 1936 e il 1939
Nel giugno del 1936 per La Correspondance internationale scrisse una serie di undici articoli, “Segreti di Spagna”. Paul Nizan ritornò in Spagna il 28 luglio e fu corrispondente speciale, innanzitutto, per l’ Humanité . Pubblicò un certo numero di articoli di commento sulla situazione spagnola in numerosi periodici, tra cui Ce Soir.
Fu lui che nel luglio del 1937 accompagnò fu i resti mortali della fotografa Gerda Taro, morta a Brunete schiacciata da un carroarmato amico, da Port-Bou a Parigi.
Nel settembre del 1939 abbandonò il Partito comunista; la causa fu al patto Molotov-Ribbentrop e l’ invasione della Polonia da parte dellURSS. Indirizzò una lettera a Jacques Duclos: “Rivolgo le mie dimissioni dal Partito Comunista Francese. La mia condizione attuale di soldato negli eserciti mi impedisce di aggiungere commenti a queste righe.”
Labbandono comportò la sua condanna da parte del partito, in particolare dal segretario Maurice Thorez, che lo accusò di essere stato una spia al soldo degli inglesi.
Paul Nizan che, all’età di 22 anni, all’Ecole Normale, scrisse sul suo taccuino: “Morire per il suo paese, è ancora più bello che vivere per lui. ” morì in guerra, , combattendo contro i tedeschi, all’età di trentacinque anni. Fu ucciso da una pallottola in testa 80 anni fa il 23 maggio del 1940 a Castello di Cocove (Passo di Calais) . E’ sepolto al cimitero nazionale la Targette, à Neuville-Saint-Vaast dipartimento del Passo di Calais nella regione dell’Alta Francia. La morte di Paul Nizan scatenò i trotskisti che accusarono gli stalinisti di averlo eliminato perché lo consideravano spia della polizia e provocatore.
Paul Nizan fu sempre difeso dall’ amico Jean-Paul Sartre e il PCF negli anni 70 iniziò a riabilitarlo con articoli pubblicati sull’ Humanité.
Molti lavori di Paul Nizan sono stati pubblicati in Italia: Aden Arabia con prefazione di Jean-Paul Sartre, I cani da guardia, Antoine Bloyé, Il cavallo di Troia. Il più recente è stato La cospirazione, Baldini & Castoldi nel 1997. Comunque Paul Nizan con il suo impegno militante, la sua ribellione costante e con la maniera di raccontarli è attuale ancora oggi nel 2020 e meriterebbe ripubblicazione per leggerlo o rileggerlo.

Henriette Alphen-Nizan e Paul Nizan


Paul Nizan sposò Henriette Alphen nel 1927. Henriette accompagnò Paul in Unione Sovietica, in Spagna ovunque. Per Paul Nizan l’amore per Henriette Alphen-Nizan fu molto importante. Il 5 novembre 1939 le inviò una lettera che iniziava così: Cara Rirette. Ho ricevuto la tua lettera del 1 novembre ieri sera. È bello dire che dopo quindici anni ci amiamo abbastanza per scambiare lettere d’amore e che abbiamo trionfato su tutto ciò che separa le persone…

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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